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Contratto di collaborazione occasionale, utile per le startup

Tutto ciò che serve sapere per utilizzare al meglio la flessibilità del contratto di collaborazione occasionale, cosa prevede e come funziona

Pubblicato il 21 Apr 2023

Istituito da una parte per contrastare il lavoro in nero e dare quindi maggiori garanzie al lavoratore, dall’altro per dare maggiore flessibilità alle aziende nel non vincolarle a favore di prestazioni saltuarie.

Cosa si intende per prestazione occasionale e quali sono le tipologie di contratto?

Il lavoro occasionale rientra nel lavoro autonomo, ove il lavoratore si obbliga, dietro un corrispettivo, al compimento di una certa opera o specifico servizio senza vincolo di subordinazione. Può essere svolto sia dai possessori di P. Iva sia da chi invece non la possiede.

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Ci sono due normative che disciplinano ad oggi due differenti tipologie di prestazioni occasionali:

  • L’art. 2222 c.c disciplina il cosiddetto lavoro autonomo occasionale (o “contratto d’opera” ) che prevede prestazioni di lavoro dal tempo limitato, dall’assenza di subordinazione. In questo caso nei contratti d’opera e nelle relative ricevute dovrà essere prevista la dicitura “collaborazione occasionale ex art. 2222 c.c.” oppure “lavoro autonomo occasionale ex art. 2222 c.c.”. La redazione del contratto non è obbligatoria.
  • La Legge 96/17 (convertita nel DL 50/2017) prevede il contratto telematico di prestazione occasionale attuabile attraverso due strumenti differenti per il committente (datore di lavoro) che voglia utilizzare un lavoratore occasionale (“prestatore”) tramite piattaforma INPS:
  • Il Libretto Famiglia per i soggetti non professionali (es. lavoratori domestici come baby sitter, colf, badanti) – e quindi non vi è obbligo di contratto
  • Il Contratto di prestazione occasionale PrestO rivolto alle imprese con meno di 5 dipendenti a tempo indeterminato e per i professionisti

Come si paga un lavoratore occasionale?

Nella prima tipologia, quella che riguarda il lavoro autonomo occasionale svolto presso un soggetto sostituto d’imposta (soggetto con Partita IVA) la prestazione genera un reddito, al raggiungimento della soglia di 5.000 euro lordi annui (anche per più committenti) il prestatore è obbligato a iscriversi alla Gestione Separata INPS, in quanto assoggettato a contributi. Il documento fiscale non riguarderà la fattura, ma una ricevuta con ritenuta d’acconto.

Nella seconda tipologia (Libretto Famiglia o PrestO), invece, per ciascun prestatore (lavoratore), con riferimento alla totalità degli utilizzatori (committenti), a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro annui; per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 10.000 euro annui. Inoltre per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, a compensi di importo non superiore a 2.500 euro annui.

Nel caso del Libretto Famiglia, ciascun libretto contiene titoli di pagamento, il cui valore nominale è fissato in 10 euro, utilizzabili per compensare prestazioni di durata non superiore a un’ora.

Nel caso invece del Contratto PrestO, l’importo orario minimo del compenso è pari a 9 euro netti – tranne che nel settore agricolo con fasce di importo leggermente inferiori. È previsto un compenso minimo giornaliero pari a 36 euro netti, equivalenti a 4 ore di lavoro, anche nel caso in cui le ore effettivamente lavorate fossero di meno.

Come funziona la collaborazione occasionale senza partita iva?

I titolari di Partita Iva possono svolgere prestazioni occasionali qualora tali prestazioni non rientrino nello stesso ambito professionale di quello esercitato con P. Iva. Per esempio, un avvocato che scrive un articolo di giornale non sarà obbligato all’emissione della fattura soggetta a regime Iva, bensì della ricevuta per prestazioni di lavoro autonomo occasionali.

Quante ore si possono fare con la prestazione occasionale?

Per la prima tipologia, ovvero il lavoro occasionale autonomo, non essendo soggetto a subordinazione e tantomeno al potere di coordinamento del committente (datore di lavoro), non è previsto un obbligo orario, né giornaliero né mensile, tantomeno l’obbligo di presenza presso un luogo di lavoro specifico. Il datore di lavoro infatti fornirà il corrispettivo per la prestazione, indipendentemente dal tempo impiegato per svolgerla. Allo stesso modo l’attività dovrà essere svolta in un tempo limitato, e quindi sarà prevista una durata, un termine.

Per quanto riguarda la durata della prestazione nel caso del Libretto Famiglia o PrestO, non è previsto il superamento di 280 ore nell’arco dello stesso anno civile. In caso di superamento della soglia, il relativo rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.

Quante tasse si pagano su una prestazione occasionale?

Nel caso di lavoro occasionale in forma autonoma ex. Art. 2222 il corrispettivo è assoggettato alla ritenuta fiscale del 20%. Al raggiungimento della soglia di 5.000 euro lordi annui (anche per più committenti) il prestatore è obbligato ad iscriversi alla Gestione Separata INPS, in quanto assoggettato a contributi. In questo caso le aliquote contributive sono a carico del collaboratore (prestatore) nella misura di 1/3 e del committente di 2/3.

Per quanto riguarda invece le collaborazioni occasionali ex. L.96/17 nel Libretto Famiglia ogni Titolo di pagamento del valore di 10 euro, comprende la contribuzione alla Gestione separata INPS nella misura di 1,65 euro e il premio dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nella misura di 0,25 euro; un importo di 0,10 euro è destinato al finanziamento degli oneri gestionali.

Mentre nel PrestO sono interamente a carico dell’utilizzatore (datore di lavoro) la contribuzione alla Gestione INPS, nella misura del 33% del compenso, e il premio dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nella misura del 3,5% del compenso. Sui versamenti complessivi effettuati sono trattenuti dall’INPS gli oneri gestionali nella misura dell’1%. (Foto di Mari Helin su Unsplash )

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