Innovazione d'impresa

Corporate venturing, serve davvero alle imprese?

Una risposta arriva dallo studio internazionale “The 4W’s of Corporate Venturing”, realizzato da Gellify, che fornisce una visione di insieme e i casi reali di 18 grandi aziende che hanno trovato nel CV un modello di crescita e innovazione

Pubblicato il 13 Set 2021

Il ‘Why, What, Who, Where’ del Corporate Venture è uno studio che attaverso l’analisi di casi di studio reali tira le somme di come e quanto questa modalità di innovazione sia implementata dalle aziende ed efficacie per aiutarle a raggiungere i loro obiettivi strategici.

Lo studio è stato realizzato da Gellify, piattaforma di innovazione B2B che è attiva appunto anche nel corporate venture, in quanto  seleziona, investe e fa crescere startup innovative ad alto contenuto tecnologico e poi le connette alle aziende tradizionali. L’indagine qualitativa e la realizzazione del report (che hanno coinvolto come main partner Accenture Italia, lo studio legale Gianni & OrigoniKaspersky Innovation Hub e lo studio di consulenza tributaria Studio Pirola Pennuto Zei & Associati), sono stati realizzati attraverso video interviste e questionari  con 21 esperti di Corporate Venturing, responsabili dell’innovazione e manager con ruoli equivalenti, di grandi aziende consolidate in Italia, Svizzera, Spagna ed Emirati Arabi Uniti che operano su scala europea e globale, in settori industriali differenti.

“Il Corporate Venture Capital si sta diffondendo sempre di più a livello globale con tassi di crescita double digit e in Italia ha un potenziale di sviluppo enorme. In ambito open innovation rappresenta uno strumento fondamentale e perfettamente complementare, per finalità e orizzonti temporali di riferimento, alle altre modalità di interazione con l’ecosistema – ha dichiarato Sandro Bacan, Accenture Innovation Lead Italy, Greece and Central Europe, in una nota stampa -. Si tratta di uno strumento che garantisce grande flessibilità e che permette di esternalizzare gli sforzi di Ricerca & Sviluppo con l’obiettivo di migliorare, nel medio/lungo termine, le opzioni di portafoglio di business”.

Tra i casi studio italiani citati nel report figurano Reale Mutua, il Gruppo Sapio e Camst International.

Il report, che può essere richiesto a questo indirizzo, sulla stessa pagina è anche possibile consultare le video interviste realizzate ai manager delle 18 aziende case study.

Qui di seguito, invece, vengono sintetizzate con la formula delle 4 W, alcune evidenze dell’indagine.

Corporate Venture, definizione

Si definisce corporate venture capital (sinteticamente corporate venture) una tipologia di venture capital in cui un’azienda investe in startup o Pmi in cambio di quote di equity (molto spesso di minoranza). Rientra nel concetto più ampio di ‘open innovation’.

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“The Why” – Perché fare Corporate Venturing? 

Secondo quanto emerge dal report Gellify, la maggior parte delle aziende decidono di fare Corporate Venturing è collegato all’obiettivo di creare una cultura dell’innovazione in azienda, che si rivela anche la principale ragione del successo dei programmi citati dai dirigenti intervistati; per altre, il fatto di avere una startup interna, funge da volano per attrarre giovani talenti; per altre ancora, investire in startup che operano in settori adiacenti oppure lontani dal proprio core business si è rivelata un’opportunità di diversificazione e per poter anticipare le esigenze dei mercati in cui opera la concorrenza secondo modalità più tradizionali. Infine, altre aziende ancora vedono questa come un’opportunità di crescita per re-investire nel proprio core business.

grafico su corporate venture

“The What”, ovvero quale tipologia di Corporate Venturing scegliere, quante risorse dedicare e quali sono le chiavi di successo di queste iniziative

Dalla survey emerge che non esiste una regola aurea per il corporate venturing, ogni azienda sceglie un percorso in base alle proprie esigenze, strategie e obiettivi, una nota comune è che in genere tutte cercano di diversificare tra investimenti  a breve,  medio e  lungo termine. Circa il 50% delle grandi aziende intervistate mette ogni anno a disposizione del proprio CVC un capitale di oltre 10 milioni di euro (ricordiamo che le intervistate sono grandi aziende, il 79% con oltre 1.000 dipendenti), il 36% meno di 5 milioni di euro e il 14% tra 5 e 10 milioni di euro. Il fattore risorse economiche non è però l’unica cosa che viene messa a disposizione,  ciò che le startup cercano spesso dalle grandi corporate sono adeguate competenze manageriali per poter decollare e le relazioni.

Il nemico numero uno delle iniziative di venturing è l’eccessiva burocrazia interna che spesso appesantisce le grandi aziende e che può causare disallineamenti con la casa madre, conflitti di interessi, problematiche relative alla proprietà intellettuale etc. Il 43% delle aziende intervistate ha avuto esperienze fallimentari con le startup per questi motivi.

corporate venture grafico 2

“The Who”. Quali sono le figure chiave aziendali da coinvolgere nel Corporate Venturing?

Amministratore delegato, consiglio di amministrazione e gli altri C-level dell’organizzazione sono fondamentali.

Delle aziende intervistate il 60% circa ha risposto che il team delle venturing unit proviene dalla loro casa madre; il 21% circa da altre fonti; il 7,1% dalla divisione di corporate venture capital stessa e il 7,1% dalla startup/scaleup.

Un altro aspetto da considerare nel coinvolgimento delle figure chiave della casa madre è il livello di rischio che l’azienda è disposta a tollerare. L’86% degli intervistati ha risposto che l’azienda è disposta a tollerare solo un livello di rischio medio, nonostante questi tipi di investimenti generino tendenzialmente ritorni sul lungo periodo (almeno dai 5 ai 7 anni); un 7% un livello alto e l’altro 7% un livello basso.

corporate venture grafico 3

“The Where”, ovvero qual è la fonte del deal flow più efficacie per il corporate venturing

A quanto pare le call per startup promosse dalle stesse aziende sono, per il 50% degli intervistati, il metodo più diretto per trovare startup interessanti; il 43% alle proposte proviene dai dipendenti del CVC o della casa madre ed emergenti dai bisogni interni dell’organizzazione oppure dei propri clienti; il 7% dai venture capital tradizionali.

La strategia di investimento più utilizzata dalle aziende intervistate è stata quella dell’investimento diretto (64,6%) mentre un 7% ha preferito investire tramite un co-investimento e un altro 7% tramite un investimento indiretto.

corporate venture grafico sul deal flow

Il corporate venturing serve davvero alle imprese?

Sulla domanda del nostro titolo se il corporate venturing serva davvero alle imprese, la risposta arriva dal commento di Michele Giordani, Founder and Managing Partner Gellify: “Da questo nostro studio emergono due aspetti fondamentali di cui tutte le aziende dovranno sempre più tener conto. Intanto, se non vogliono correre il pericolo di perdere rilevanza sui mercati di fronte a nuovi player full digital, dovranno necessariamente innovare, avviando collaborazioni con startup esterne. Il secondo importante aspetto riguarda la cultura dell’innovazione in azienda e il suo percepito sul mercato in termini di innovazione. Le iniziative di corporate venturing danno grande impulso a entrambe queste leve strategiche e forniscono anche un benchmark sulla velocità e le dinamiche emergenti nei mercati”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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