La crescita della digitalizzazione nel mondo è esponenziale, le nostre vite sono completamente online, le informazioni generate da tutto quello che in rete facciamo, consapevolmente o inconsapevolmente, con il computer, lo smartphone o qualsiasi altro dispositivo collegato, sono dati che vengono immagazzinati e costituiscono i big data.
I big data rappresentano un bacino di informazioni preziosissime per il business, ma anche per la scienza e la medicina.
Il problema principale è i big data devono essere analizzati e organizzati affinché abbiano senso e diventino conoscenza, utilizzabili in modo intelligente. Oggi i big data possono essere raccolti, analizzati e monetizzati, sebbene la quantità che viene effettivamente utilizzata è molto piccola rispetto alla disponibilità di dati. Certamente la crescente potenze computazionale e l’intelligenza artificiale permettono di estendere sempre di più la quantità di dati che è possibile analizzare, anche in tempo reale.
Entro il 2026, riporta il video, sistemi di intelligenza artificiale faranno parte dei consigli di amministrazione delle società, entro 15 anni moltissimi lavori saranno rimpiazzati da robot, arriverà la driverless car, la medicina migliorerà notevolmente.
Il lato oscuro dei big data è che permetteranno una profilazione dettagliata delle persone che oltrepassa il concetto di privacy oggi condiviso, un tema sul quale è necessario riflettere.
Per approfondire il tema consigliamo questa video lezione di poco meno di un’ora, in italiano, docente Stefano Iacus, direttore del Data Science Lab dell’Università degli Studi di Milano.
