La digital transformation è la semplificazione della quasi totalità dei processi, riducendo le ridondanze e gli errori legati ad attività manuali non strategiche. Significa più integrazione tra tutti gli stakeholder aziendali.
I vantaggi della digital transformation, che sta coinvolgendo in vario modo il mondo della produzione e dei servizi, sono molteplici: maggiore efficienza, miglior operatività e riduzione dei costi. Eppure le aziende pongono molti freni all’innovazione. Il motivo? La necessità di dover cambiare.
Digital Transformation o Digital Disruption?
Le espressioni Digital Transformation o Digital Disruption non hanno tuttora un significato univoco, a seconda degli ambiti applicativi e normativi, ma anche delle competenze necessarie. Innestare percorsi di innovazione di questo tipo per le grandi aziende, come per le Pmi o gli studi professionali, significa rivedere processi operativi interni, ma anche le modalità di interazione con i clienti e i fornitori. Implica anche il dover progettare nuovi prodotti e servizi digitali, veicolati su nuovi canali online e offline, e capacità di analisi dei dati digitali. Tutto questo, con l’eventualità di coniugare il mondo offline con il mondo online, gestendo infrastrutture, sistemi, applicazioni e servizi in maniera estremamente più flessibile e dinamica, grazie alle nuove logiche dell’As a Service e del Pay per Use inaugurate dall’evoluzione sempre più spinta della virtualizzazione e del cloud. Non a caso, da più parti del mondo, osservatori e analisti considerano universalmente la trasformazione digitale come uno dei più importanti trend del nostro tempo. Questa trasformazione non riguarda solo il manufacturing, ma tocca da vicino ogni tipo di organizzazione e aspetto della società umana: dalle istituzioni governative e pubbliche, che operano nel settore della Sanità, o della fornitura dei servizi di base per i cittadini (quindi ospedali, utility di erogazione di luce, gas, acqua, o gestori di servizi pubblici di trasporto) ai sistemi d’informazione, alla ricerca scientifica, fino alle attività che attengono alla sfera personale e privata della vita quotidiana di ciascun individuo.
Le aziende dovrebbero fare self-disruption, rompere con il loro passato e usare la digital transformation per creare business innovativi.
I sei pilastri della digital transformation
Ecco nell’infografica i sei pilastri dell’evoluzione digitale, cioè gli ambiti tecnologici che abilitano la trasformazione digitale (e la disruption), in ambito aziendale.
1 – Automazione
La progressiva automazione del lavoro ha portato velocità, efficienza e riduzione degli errori
2 – Informatizzazione
L’evoluzione dell’hardware e del software hanno introdotto e potenziato una nuova intelligenza nel governo dei processi
3 – Dematerializzazione
La dematerializzazione ha innescato il circolo virtuoso dell’informazione, inaugurando nuove logiche di integrazione e di condivisione tra i lavoratori
4 – Virtualizzazione
Grazie a una programmazione software di nuova generazione, le risorse fisiche si trasformano in risorse logiche gestite da un unico cruscotto centralizzato
5 – Cloud Computing
Spostare la gestione dell’Hardware e del Software sulla Rete attraverso nuovi modelli di fruizione ed erogazione, ha inaugurato l’era dell’As a Service, del pay per use e dell’on-demand.
6 – Mobile
I dispositivi mobili potenziano la produttività individuale portando maggiore disponibilità e flessibilità nel mondo del lavoro.
Questa definizione della digital transformation è stata tratta dal white paper “Digital transformation: linee guida e strategie per innovare il business“), realizzato da NetworkDigital4 in collaborazione con TeamSystem, scaricabile gratuitamente, che illustra gli scenari possibili legati alla digital transformation, analizzando il ruolo delle nuove tecnologie a supporto del business di oggi e di domani.