life science

Diamante raccoglie 350mila euro per curare le malattie autoimmuni

La startup, spin off dell’Università di Verona e fondata da un team tutto al femminile è sostenuta da Angels4Women e Angels4Impact

Pubblicato il 12 Set 2022

Diamante è una PMI Innovativa, nata da ricercatrici dell’Università di Verona, fondata da donne e focalizzata nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per malattie autoimmuni, basate sull’utilizzo di peptidi prodotti in pianta e sull’approccio dell’induzione di tolleranza.

La tecnologia è già stata testata con successo in modello animale per l’artrite reumatoide, e i risultati pubblicati su una prestigiosa rivista scientifica internazionale, Science Advanced.

A credere nel progetto sviluppato dal 2020 da Roberta Zampieri, Valentina Garonzi e Linda Avesani, è Elena Paola Lanati, in veste di lead investor, oltre che le associazioni Angels4Women e Angels4Impact in qualità di business angel.

I fondi dell’aumento di capitale in equity di 350mila euro del round chiuso a luglio 2022 saranno dedicati al progetto principale su cui l’azienda sta lavorando, ovvero, lo sviluppo di un candidato farmaco per l’artrite reumatoide.

“Siamo molto felici di poter annunciare questo aumento di capitale che porterà valore aggiunto nella nostra società. Le nuove risorse saranno destinate soprattutto allo sviluppo tecnologico, che è il cuore del nostro business: ci concentreremo su un nuovo studio pre-clinico in modello animale che ci permetterà di individuare la formulazione e via di somministrazione migliore del farmaco che stiamo sviluppando e inseriremo nuove figure professionali sia a livello operativo sia di advisory board – commenta in una nota Valentina Garonzi, CEO e co-fondatrice di Diamante. – Stiamo crescendo al giusto ritmo e in modo strutturato: il nostro obiettivo è costruire un ambiente aziendale sano e agile in cui valorizzare il talento”.

L’intuizione di utilizzare le piante e i virus vegetali come ri-educazione del sistema immunitario umano è la mission di Diamante: “Grazie a questa tecnologia, Diamante punta a sviluppare un nuovo concetto di farmaco per malattie autoimmuni – aggiunge Garonzi- capace di bloccare la reazione sbagliata del sistema immunitario senza comprometterne le sue funzionalità e agendo in uno stadio iniziale della malattia. Il tutto, utilizzando un innovativo sistema di produzione delle molecole terapeutiche basato sulle piante come bio-fabbriche”.

L’obiettivo è di concludere gli studi clinici Fase 1 in umano entro il 2024 e di sfruttare lo stesso approccio per altre malattie autoimmuni. “Ho deciso di investire in questa startup a conduzione femminile – dice Lanati -, perché ho visto nel progetto Diamante il potenziale di una piattaforma di ricerca estremamente innovativa capace di generare molteplici soluzioni terapeutiche. Si tratta di un meccanismo di innovazione che ha solide basi scientifiche ma rappresenta un first in class e risulta particolarmente potenziale nel trattamento delle malattie autoimmuni. Inoltre, il team delle fondatrici è giovane, ma molto solido e motivato e penso che il progetto abbia le caratteristiche per rappresentare un caso di startup di successo nel lifescience. Sono onorata di rappresentare le due associazioni di business angel, Angels4Women e Angels4Impact nel CDA di Diamante”. (Photo by Tolga Ulkan on Unsplash )

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 2