Disobedience Award, 7800 application, ecco i vincitori

Il Disobedience Award del Mit ha assegnato la vittoria ai due professori attivisti che hanno portato per primi all’attenzione l’inquinamento dell’acqua di Flint.

Pubblicato il 21 Lug 2017

A marzo scorso scrivemmo del nuovo premio che il MIT Media Lab stava lanciando, la prima edizione del premio per i disobbedienti .

I più disobbedienti: la dottoressa Mona Hanna-Attisha e al professor Marc Edwards

Oggi, come da programma, i vincitori sono stati annunciati. Come riporta il sito del MIT Media Lab in questo articolo, gli organizzatori si sono stupiti del numero di application ricevute che ha superato quota 7800 da tutto il mondo. Hanno quindi rafforzato la giuria aggiungendo dieci nuovi giudici e sono arrivati a una lista di finalisti con 220 nomi. Il premio da 250mila dollari è infine stato assegnato alla dottoressa Mona Hanna-Attisha e al professor Marc Edwards che hanno lavorato per indagare i problemi della crisi idrica della città di Flint nello stato Usa del Michigan dimostrando come la scienza e lo studio possono essere strumenti al pari dell’arte e delle proteste, per risolvere problemi sociali. I due si sono visti assegnare il premio perché il loro lavoro li ha messi alla berlina e sono stati accusati di poca serietà e di mettere il naso dove non dovevano.

Il premio, che inizialmente avrebbe dovuto essere limitato al solo primo classificato, si è arricchito con menzioni di onore per altri disobbedienti che si sono distinti come riporta sempre il sito del MIT Media Lab che racconta anche la storia dei finalisti .

Per celebrare questa prima edizione del premio per i disobbedienti è stato anche realizzato un evento in corso oggi che si chiama Defiance e benché sia a invito è trasmesso online qui.

(photo credits)

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