Editoriale

Docenti italiani, ecco cosa si può fare mettendoci passione (#ManniMinistroSubito)

Pubblicato il 25 Lug 2020

Perché nel mondo della scuola non hanno tutti lo stesso trasporto e passione del Prof. Daniele Manni? Sarebbe una scuola diversa.

Abbiamo visto tutti  in questo 2020 all’insegna della pandemia, il caos scuola, e all’interno della scuola (sia pubblica che privata) il problema docenti. Lo sanno bene i genitori.

La necessità per i docenti di diventare improvvisamente esperti di e-learning ha reso evidente una verità che tutti sappiamo e che nessuno osa dire, che soprattutto la scuola stessa cerca di insabbiare per non dover affrontare fastidi: i docenti non sono tutti uguali anche se sono pagati e trattati tutti nello stesso modo, non ci sono distinzioni per meriti o carriere possibili. Tutto ciò che distingue un docente da un altro è passione e responsabilità, di cui anche le competenze diventano conseguenza.

Nella scuola digitale inventata dal coronavirus, in mancanza di una chiara e responsabile leadership (a partire dalle alte cariche ministeriali per finire a numerosi presidi) i docenti si sono reinventati una professione e tra di essi ci sono stati esempi straordinari di prof che  hanno saputo fare di necessità virtù e quelli che se ne sono serenamente fregati. Ci sono stati quelli che hanno imparato velocemente nuove competenze, applicando semplicemente il learning by doing; e quelli che hanno fatto della loro incompetenza un alibi, come se non fosse una qualità intrinseca proprio di chi insegna la capacità di apprendimento continuo. Insomma, la challenge è stata accettata da tanti, ma non da tutti; tra quelli che l’hanno accettata la motivazione è stata una ritrovata passione per il proprio lavoro e un gran senso di responsabilità.

La scuola italiana è obsoleta nei meccanismi, incapace di valutare i suoi docenti, incapace di innovare, incapace di mettere al primo posto gli studenti.

Ma per fortuna, ci sono ancora tanti docenti con una passione incredibile, figure quasi eroiche perché a volte devono andare ‘contro’ il sistema per riuscire a fare cose nuove.

Uno di questi è Daniele Manni, docente di informatica e imprenditorialità presso l’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce. Il prof Manni è già da diversi anni una persona impegnata a sviluppare la capacità imprenditoriale dei suoi studenti, ai quali ha fatto creare startup che hanno vinto premi come MaBasta, startup contro il bullismo a scuola.

Quest’anno Daniele Manni sarà tra i 10 finalisti nell’ambito 6° edizione degli “Innovation and Entrepreneurship Teaching Excellence Awards”, i riconoscimenti ai più qualificati docenti di innovazione e imprenditorialità al mondo, che si svolgeranno all’interno della Conferenza Europea “ECIE – European Conference on Innovation and Entrepreneurship” 15esima, che si svolgerà in modalità “virtuale” a Roma il 17 e 18 settembre 2020, presso l’Università degli Studi Internazionali (UNINT).

“La nostra particolare didattica che incentiva e aiuta gli studenti a partire dai 14 anni a ideare e condurre startup innovative – racconta il prof – è risultata tra le 10 migliori al mondo e questa è già una grande vittoria e un importantissimo riconoscimento internazionale. A rendere questo traguardo ancora più rilevante è il fatto che la stragrande maggioranza dei competitor per questo Premio è rappresentata da docenti universitari internazionali, sono pochissime infatti le scuole superiori al mondo specializzate in imprenditorialità under-18. Nella finale del 17 e 18 settembre ce la giocheremo tutta ma, come già detto, ci sembra di aver già vinto classificandoci tra i Top 10.”

Da oltre 15 anni il docente salentino incentiva e affianca tutti i suoi studenti di 14-18 anni nell’ideare e condurre micro e piccole attività economiche, vere e proprie startup innovative che vengono lanciate nel mercato reale. Sono condotte da studenti under 18 e alcune di esse hanno preso il volo e sono diventate imprese di successo. Tra queste vi sono ad esempio:

–  l’impresa sociale “Mabasta”, il movimento anti bullismo che opera dal basso e che, oltre ad aver ricevuto una medaglia dal Presidente Mattarella, ha vinto due competizioni internazionali, “Open F@b” di Bnp Paribas Cardif e “Best Student Startup” di “Global Startup Awards”. Oggi il team è condotto dal neo diplomato Mirko Cazzato;

– “SmartSiti”, la startup tecnologica specializzata nella progettazione e realizzazione “artigianale” di siti web, ideata e condotta da Daniele Chirico e Michael Candido e che ora vede impegnati nuovi talenti come Francesco Tortorelli;

– la neonata “ComeApro.it” concepita durante il lockdown e incentrata sulle modalità di ri-apertura in Fase 2 post Covid-19 di negozi, ristoranti, scuole, etc.;

– gli “ECOisti”, la startup sociale impegnata a 360 gradi sul fronte dell’eco-sostenibilità.

Daniele Manni non è nuovo ai riconoscimenti. Nel 2015 fu tra i 50 finalisti alla prima edizione del “Nobel” per l’insegnamento “Global Teacher Prize”, nel 2017 tra i finalisti all’ “Italian Teacher Prize”, nel 2018 tra i 12 finalisti agli “ECIE Awards”, nel 2019 tra i “Changeleader” di “Ashoka Changemaker Schools”.

Alla conferenza “ECIE – European Conference on Innovation and Entrepreneurship” del 17 e 18 settembre parteciperanno online docenti e studiosi di oltre 40 Paesi e attireranno un interessante target composto da studiosi accademici, professionisti e individui impegnati in vari aspetti dell’innovazione e dell’insegnamento e della ricerca imprenditoriale.

Un esempio, per gli altri docenti e tutti quelli che lavorano nella scuola. Che, ricordiamolo, è un luogo dove si impara a vivere, dove si dovrebbe respirare passione, dove al primo posto ci dovrebbe essere sempre a qualunque costo, lo studente.

Per quanto mi riguarda, il Prof. Daniele Manni dovrebbe stare al Ministero.

Donatella Cambosu

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