Exit, iHeartMedia compra Spreaker (Voxnest) per crescere nei podcast

Pubblicato il 24 Ott 2020

Spreaker, la scaleup di genesi italiana che opera nell’ambito del media tech e nota come una delle principali piattaforme per i podcast, si era fusa nel 2018 con BlogTalkRadio ed era nata la joint venture Voxnest, giunge ora alla sua exit. Il gruppo statunitense iHeartMedia ha infatti reso noto di avere acquisito il 100% di Voxnest per una cifra che non è stata resa nota.

Sono passati dieci anni da quando Spreaker ricevette i primi investimenti da parte di investitori italiani tra cui Italian Angels for Growth e ora la società che fu fondata da Francesco Baschieri che è poi diventato il Ceo di Voxnest diviene intaramente di proprietà del gruppo statunitense che arricchisce così la sua offerta su un mercato che sta rapidamente modificandosi e crescendo e dove i podcast hanno un ruolo sempre più importante.

Secondo quando diffuso da una nota il Ceo di iHeartMedia Bob Pittman ha enfatizzato come questa operazione sia orientata a costruire un business più solido attorno ai podcast garantendo maggiore qualità e quantità di contenuti proponendosi quindi come interessante opzione per gli inserzionisti e creando così un circolo virtuoso capace di portare maggiori risorse ai creatori di tali contenuti.

Sempre secondo quanto diffuso dalle due società per ufficializzare l’operazione anche Baschieri ha sottolineato come il mercato dei podcast sia oggi molto frammentato e ciò rende più difficile per coloro che desiderano usare questo veicolo per farsi promozione sceglierlo. La creazione di un operatore con massa critica considerevole come è quello che nasce da questa operazione porterà il mercato dei podcast a un nuovo livello.

iHeartMedia già lavorava con Voxnest e ne controllava una quota di minoranza e già vi erano stati momenti in cui il gruppo acquirente aveva fatto avance alla società nata dalla fusione tra Spreaker e BlogTalkRadio, ora il corteggiamento si è giunto alla più felice delle conclusioni e così anche la storia di Spreaker che aveva peregrinato tra l’Italia, la Silicon Valley, Berlino per stabilirsi poi a New York.

Photo by Jonathan Farber on Unsplash

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