Fast Politics, le campagne politiche nell'era digitale

Pubblicato il 29 Mag 2013

Vincere e governare nell’era digitale: dietro le quinte delle più importanti campagne politiche internazionali per capire come affrontare le nuove sfide della politica italiana ed europea

Il contesto della comunicazione politica, si sa, sta cambiando notevolmente, non solo dal punto di vista di chi la comunicazione deve farla, ma anche da quello di chi, in modo più o meno attento, con necessità di più o meno incalzanti di essere informato, ne è coinvolto come destinatario.

Comunicare 24 ore su 24, utilizzando tutti i canali possibili e integrandoli tutti tra di loro è la sfida che riguarda in modo diverso tutti i sistemi politici occidentali e che non risparmia l’Italia, che recentemente ha avuto la possibilità di confrontarsi con le migliori esperienze internazionali nel settore della comunicazione politica e che sempre di più sente la necessità di investire su un serio approccio scientifico alla professione della consulenza politica.

Il 17 e il 18 maggio 2013, infatti, Milano ha ospitato la 18ma Conferenza Annuale dell’Associazione Europea dei Consulenti Politici, intitolata “FAST POLITICS: How to Win and Govern in the Digital Era”, che ha portato in città professionisti della comunicazione politica e del mondo dei media provenienti da tutto il mondo impegnati nel dietro le quinte delle più importanti campagne politiche e di public affair al fianco di leader mondiali. L’evento, organizzato da Public strategie per il Consenso e GPF Research, ha visto alcuni dei maggiori esperti al mondo incontrarsi in una due giorni intensiva sulle best practice del digital campaigning e discutere di come cambieranno in futuro la comunicazione e l’interazione con i cittadini e delle più recenti innovazioni che stanno mutando il modo di far campagna elettorale. Una sessione speciale ha riguardato la nuova sfida dalle elezioni europee del 2014: sul tavolo, tecniche e strumenti per migliorare l’attività di governo e le attività di public affair, di engagement della cittadinanza e dritte su come misurare al meglio l’opinione dei cittadini.

Tra gli oltre venti relatori intervenuti il pollster americano Mark Mellmann, che recentemente in Israele si è occupato della campagna del partito rivelazione Yesh Atid; il francese, Guillaume Liegey, che con i suoi soci ha seguito la campagna di mobilitazione degli elettori per Hollande; David Almacy, a capo della e-communication della Casa Bianca durante la presidenza di George W. Bush.

Un’occasione per raccogliere punti di vista e spunti interessanti per chi si è a lungo chiesto se funziona di più bussare alle porte o pubblicare un post, se tanti follower=molto consenso, se il carisma del leader fa le scarpe alla qualità della proposta ma che, certamente, ha lasciato spazio anche ad una riflessione importante, ovvero all’idea che lo scarto tra un uso sapiente delle tecniche e del linguaggio e la vittoria elettorale sarà sempre di più funzione della percezione che hanno gli elettori rispetto alla capacità di leadership, di indirizzo e di gestione dell’emergenza possedute dalla classe dirigente.

Il prossimo appuntamento italiano rilevante a livello internazionale si terrà a Roma nel Novembre 2014, www.iapc.org… stay tuned!

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