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Grande Fratello o grande opportunità? AI tra regole e libertà

Il debutto dell’ AI Act dell’Unione europea e le perplessità espresse da più parti pongono uno scenario di sfida anche per le startup del settore

Pubblicato il 19 Giu 2023

Sembra uno dei tanti paradossi della nostra epoca. Gli stessi CEO che hanno costruito imperi tecnologici sulla libera innovazione si scoprono, inaspettatamente, paladini del controllo governativo sull’intelligenza artificiale (IA).

Le menti alla guida di Google, Microsoft e OpenAI sollecitano, con una sincerità sorprendente, una maggiore vigilanza. Sam Altman, capo di OpenAI, ha persino evocato in un’audizione al Congresso americano il fantasma di danni inimmaginabili provocati da un’IA senza redini.

Scenario complesso per le startup

Eppure, non tutti accolgono con favore questo cambio di rotta. Per le startup del settore, la situazione si complica. Alexandre Lebrun, alla guida della parigina Nabla, fiuta un abile trucco delle big tech per placare i regolatori. Noam Shazeer di Character.AI teme, invece, che un’eccessiva regolamentazione possa strozzare la creatività.

Intanto, l’Unione Europea si butta a capofitto nel dibattito, elaborando un’iniziativa senza precedenti: la bozza del cosiddetto AI Act. Una classificazione dei sistemi di intelligenza artificiale basata sul rischio, con standard di conformità più rigidi per i sistemi ad alto rischio. Gli output di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, dovranno essere chiaramente etichettati come tali, con descrizioni dettagliate dei dati coperti da copyright impiegati per l’addestramento.

Inoltre, l’uso dell’intelligenza artificiale nei sistemi di polizia predittiva e di identificazione biometrica verrà proibito categoricamente.

Nonostante si tratti ancora di una bozza, è un passo significativo verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale è regolamentata a livello globale.

Il pericolo? Che queste nuove regole possano diventare una gabbia troppo stretta, spingendo le startup di intelligenza artificiale a cercare rifugio altrove.

Un campo di battaglia, con startup dell’IA in prima linea e le big tech a muovere le pedine. La partita è appena iniziata, ma tutti già si chiedono chi farà la prossima mossa. (Foto di Jay Wennington su Unsplash )

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