InnovateUK14, l’innovazione britannica

Pubblicato il 21 Nov 2014

Lo scorso 5 e 6 novembre all’Old Billigsgate di Londra si è tenuto Innovate UK, evento organizzato dal technology board di UK Trade & Investment , il dipartimento governativo deputato a supportare le imprese britanniche nella valorizzazione del proprio capitale innovativo e nella ricerca di fondi e investimenti per lo sviluppo del proprio business .

A partire dai rappresentanti del programma europeo Horizon 2020, passando per fondi privati, business angel, acceleratori di impresa , fino alla rete di Enterprise Europe Network a Innovate UK erano presenti proprio tutti, a disposizione di chiunque volesse prendere informazioni, contatti o semplicemente fare due chiacchiere sui temi dell’innovazione, dello sviluppo e dell’economia che verrà.

Prima di tutto il networking, quindi: perché oltre alle imprese britanniche, la fila ai desk era costituita soprattutto da imprenditori esteri, interessati a spostare in parte o del tutto il proprio business in UK. Se solo guardiamo al nostro Paese, infatti, i dati sull’immigrazione nel Regno Unito sono impressionanti: a fine 2013 gli italiani in terra britannica arano 550mila, cresciuti ad oggi a più di 600mila, tanto che Cameron ha già fatto dell’argomento un cavallo di battaglia della sua prossima campagna elettorale.

Seminari di altissimo livello, personaggi di spicco come Richard Reed, fondatore di Innocent Drinks, acquisita al 90% da Coca Cola per 30milioni di sterline, società di consulenza non convenzionale come Prime Decision, il taglio dell’evento è stato indiscutibilmente innovativo, orientato in particolare su due filoni di indagine: la gestione dei dati e della conoscenza e l’health care.

Sebbene in Italia non abbiamo ancora ben chiaro cosa si intende per big data, perché dovrebbero essere open, e non abbiamo ancora trasformato in atti pratici la locuzione “gestione della conoscenza”, i dati sono il grande argomento della contemporaneità, cosa piuttosto evidente senza necessità di citare le elezioni di Obama o il caso Wikileaks. La maggior parte delle aziende espositrici di Innovate UK si occupa di knowledge management , gestione della conoscenza , fino alle Smart Cities e all’Internet of Things: impossibile non segnalare il progetto Hub of All Things una proposta interdisciplinare davvero cutting edge a metà strada tra il diritto, l’innovazione tecnologica e la rivoluzione politica che sfrutta la tecnologia IoT per consentire ai cittadini di riappropriarsi dei propri dati, di gestire la propria privacy e decidere se venderla alle grandi corporation oppure no.

Un nuovo punto di vista insomma, raccontato in un affollatissimo seminario di Irene Ng, direttore dell’International Institute for Product and Service Innovation (IIPSI) dell’Università di Warwik. Nel frattempo, in campo industriale già si lavora per la definizione di standard per l’interscambio dati tra i vari dispositivi.

La tecnologia in campo medicale continua i suoi progressi: ecco Paro, l’animaletto robot programmato dall’Università di Sheffield per dare assistenza agli anziani, oppure Flot, il tavolo operatorio che modifica i paradigmi classici della chirurgia e dell’anestesiologia.

E per chi pensa che il design e l’innovazione ci salveranno la vita, se volete ottimizzare gli spostamenti potete salire a bordo della Sleeping car di Dominc Wilcox, inserire la destinazione, e partire per un viaggio davvero sperimentale. Ah, e per chi vuole andare a piedi ci sono le scarpe col Gps integrato che indicano la strada, sempre targate Dominic Wilcox.

Contributor: Chiara Patitucci

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