Insurtech report 2016 (di Burnmark)

Qual è la situazione dell’insurtech al momento e quali i trend per i prossimi anni? Un report di Burnmark (FinLeap) analizza in modo chiaro la situazione

Pubblicato il 02 Gen 2017

Insurtech report 2016 è uno dei primi report realizzati da Burnmark, società di ricerche di mercato spin-off di FinLeap, company-builder berlinese specializzato in fintech, che ha messo in piedi una collaborazione con l’esperta e influencer UK Devie Mohan per monitorare e offrire reportistiche sull’industria del fintech.

Nel sito di Burnmark è possibile visionare e scaricare il report, organizzato in modo molto chiaro, che analizza lo stato dell’industria insurtech a oggi e il suo trend attraverso diverse direttrici:

  • l’automazione nelle sottoscrizioni, a oggi ancora molto bassa, è volta a divenire un campo significativo di innovazione per le compagnie,  e strategico, sia per la riduzione di personale, sia per sfruttare sempre meglio i dati. Gli algoritmi di valutazione diventano ogni giorno più affidabili e anche i manager delle società sono più sempre più fiduciosi, questo permetterà di rendere le sottoscrizioni sia più economiche e più coerenti. Con la disponibilità di nuove fonti di dati per l’analisi del rischio, gli assicuratori dovranno utilizzare tecnologie di machine learning per dare senso a questa enorme quantità di informazioni.

  • Connected device, ovvero smartphone, wearable, telematics, health diagnostic, l’intero universo di dispositivi connessi alla internet of things, che si tratti di rilevare dati personali o ambientali, si intreccia vorticosamente con l’insurtech. Le compagnie sono consapevoli di questo, anche se fino a oggi è molto limitato quanto sono state in grado di fare con le tecnologie IoT. La compagnia che prima sarà capace di sfruttare in modo davvero profondo le opportunità offerte dai dispositivi connessi, avrà il vantaggio del first-mover.

  • Cybersecurity, il mercato assicurativo della sicurezza informatica cresceogni anno sia in termini di dimensioni che di fatturati,  ma non è sufficientemente compreso e servito dai provider assicurativi, che fino ad ora hanno avuto pochi mezzi tecnologici per contenere, prevedere, e gestire il rischio informatico. La criminalità informatica costa (secondo le stime) dai € 330bn a € 506bn. E’ chiaro che per le compagnie questo campo rappresenta una importante sfida.

Il report contiene diverse case history di startup e analizza anche il rapporto tra insurtech e ambiti regolamentari e legali di diverse aree geografiche.

Leggi e scarica qui. 

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