Investimenti early stage nel primo semestre 2013: cresce il numero, diminuisce l’ammontare

Pubblicato il 03 Ott 2013

L’Associazione italiana del private equity e del venture capital ha rilasciato di dati relativi all’andamento degli investimenti nel corso del primo semestre del 2013.

Nella sua presentazione il presidente di Aifi Innocenzo Cipolletta ha toccato i vari aspetti del mondo degli investimenti enfatizzando come in generale l’attività di raccolta resta piuttosto difficile ma i fondi stanno ottenendo nel complesso risultati positivi, nel trimestre infatti gli investimenti sono stati 161 per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di euro, dati che sono in crescita se confrontati con il primo semestre del 2012 quando furono registrate 147 operazioni per un valore complessivo di 868 milioni di euro.

In questo quadro gli investimenti early stage, quindi quelli diretti alle start-up, fanno registrare un andamento a due velocità: da un lato si registra una crescita del numero delle operazioni che sono state 65, quindi oltre il 40% del totale, ma con un totale investito corrispondente in netta flessione che si è fermato a 28 milioni di euro vale a dire il 2% del totale. Nel 2012 gli investimenti early stage furono 55 per un valore complessivo di 67 milioni di euro, quindi la flessione del capitale destinato a queste operazioni sfiora il 60% e considerando che il numero delle operazioni è cresciuto si nota come la media di investimento per singolo deal sia ora pari a poco più di 400mila euro.

Cipolletta illustrando i dati relativi all’early stage indica anche la crescita dell’attenzione verso le aziende innovative e tecnologiche che intercettano il 69% degli investimenti e si dividono nei settori computer con nove investimenti, media e intrattenimento con otto investimenti, medicale con otto investimenti, biotecnologie con cinque investimenti, energia e utility con tre investimenti, e poi un investimento nei settori chimico, distribuzione al dettaglio, servizi finanziari, i restanti dieci investimenti in realtà tecnologiche sono andati ad aziende di servizi.

Una contrazione dell’investimento medio nelle start-up non è un dato da vedere negativamente è però importante che anche gli investimenti di expansion continuino a crescere e ad agire come round successivi anche per le start-up tecnologiche.

Altri dati rilevati da Aifi con la collaborazione di Pwc sono riportati nella presentazione disponibile qui.

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