L’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo che verrà

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Chasing Future è il titolo scelto per la conferenza che avrà luogo a Trento il 20 ed il 21 marzo 2024, con l’obiettivo di esplorare scenari futuri dettati dall’incombente sviluppo tecnologico e capire se e come l’essere umano possa prepararsi in anticipo e adattarsi proattivamente ai cambiamenti in arrivo. L’evento è organizzato dalla Fondazione Hub Innovazione Trentino, in collaborazione con Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler, con il patrocinio dell’Associazione Futuristi Italiani, dell’Italian Institute for the Future e di Trentino Film Commission e la partecipazione della Commissione Europea.

Smettiamo di preoccuparci e impariamo ad accogliere il futuro con l’immaginazione

Inizia così l’introduzione al libro “AI 2041: scenari dal futuro dell’intelligenza artificiale” scritta da Chen Qiufan (aka Stan Chen) sceneggiatore internazionale di fantascienza cinese, nonché autore del libro insieme a Kai-Fu Lee, imprenditore, informatico e scrittore taiwanese, esperto di intelligenza artificiale, in passato presidente di Google China, oggi alla guida Sinovation Ventures (venture capital da due miliardi di dollari che ha investito in oltre 300 aziende cinesi). Qiufan, nell’articolare le parole del testo introduttivo alla sua opera, fa accenno alla legge di Amara secondo cui “tendiamo a sopravvalutare gli effetti di una tecnologia nel breve termine e sottovalutarne quelli sul lungo termine”. Molti di noi, scrive, tendono a pensare all’IA in termini ristretti: robot terminator, algoritmi incompetenti, semplici invenzioni tecnologiche senz’anima che non hanno nulla a che vedere con il modo in cui gli esseri umani percepiscono il mondo, comunicano le emozioni, gestiscono le istituzioni ed esplorano altre possibilità della vita. La verità è che la ricerca umana dell’intelligenza artificiale è lunga quanto la storia del mondo (da racconti popolari cinesi, alla mitologia greca): da i tempi passati a oggi l’inarrestabile forza dell’IA ha continuato a rivoluzionare ogni dimensione della civiltà umana e continuerà a farlo. Qiufan procede, evidenziando come la fantascienza, definita dall’autore di best seller e storico Yuval Noah Harari il genere artistico più importante del nostro tempo, giochi un ruolo piuttosto delicato nell’investigazione uomo-macchina. Alcuni potrebbero utilizzare la fantascienza come capro espiatorio, incolpandola delle ristrette e spesso negative visioni dell’IA. La fantascienza funge da avvertimento e la narrazione speculativa ha anche l’abilità unica di trascendere le limitazioni spazio-temporali, di mettere in connessione la tecnologia e gli studi umanistici, di offuscare il confine tra la fiction e la realtà e di accendere l’empatia e il pensiero profondo nei suoi lettori. La sfida, quindi, per gli scrittori di fantascienza sottolinea Chen Qiufan, è creare storie che non solo rivelino verità nascoste sulla realtà dei nostri giorni, ma che contemporaneamente, prevedano le possibilità immaginative più sfrenate. E per questo, “AI 2041” è un libro unico che cerca di combinare la fantascienza con l’analisi delle grandi idee che animano la tecnologia, attraverso il susseguirsi di 10 racconti ambientati in luoghi sparsi per il globo (California, Europa, Emirati Arabi Uniti, SriLanka, Giappone, Corea …). Se da una parte Kai-Fu Lee delinea modi in cui l’IA potrebbe cambiare la società umana nel giro di vent’anni in aree che vanno dalla medicina, all’educazione, fino all’intrattenimento, all’occupazione e alla finanza; dall’altra Chen Qiufan che considera la fantascienza affascinante non solo perché riesce a creare uno spazio immaginativo in cui fuggire per lasciarsi alle spalle la mondanità della vita, trasformarsi in supereroi, esplorare galassie molto lontane, ma anche perché permette di immaginare un futuro: entrare, cambiarlo e giocare un ruolo attivo per dare forma alla nostra realtà. In altre parole, per Chen Qiufan, per ogni futuro che vogliamo creare dobbiamo prima immaginarlo. I due scrittori invitano i lettori a riflettere sul futuro dell’IA e sul suo impatto sulla società umana, sottolineando l’importanza della responsabilità umana nel plasmare questo futuro. L’IA è un mezzo potente che può essere utilizzato per il bene o per il male, ma spetta a noi umani decidere come utilizzarla. Nonostante i rapidi progressi dell’IA, l’uomo continuerà a essere l’unico artefice del suo destino. È l’umanità a essere posta al centro della discussione in “AI 2041”, non solo quindi l’intelligenza artificiale. È da questo punto che abbiamo iniziato le nostre riflessioni, ponendoci domande alle quali proveremo a dare risposta attraverso il dibattito, a cui desideriamo di dar vita con l’organizzazione della conferenza: come può l’uomo immaginare il futuro? È l’immaginazione che, effettivamente, dà forma al mondo? Come possiamo apprendere ed allenare questa capacità? Quali sono le metodologie ci permettono di guardare oltre l’orizzonte dell’oggi? Prevedere il futuro è scientificamente impossibile, ma immaginare gli scenari futuri e individuare le principali tendenze non solo è fattibile, ma è anche cruciale per orientare le azioni nel presente, prendere decisioni consapevoli e sviluppare strategie a lungo termine. Si tratta di una prospettiva che ci consente, come individui, organizzazioni, collettività, di adattarci proattivamente ai cambiamenti in arrivo. Abbiamo, però, bisogno di strumenti e metodologie adeguate a esplorare le sfide e le opportunità, che il futuro potrebbe presentare.

Un film, un libro e tanti esperti

Scenari futuri, foresight, fantascienza e IA: sono i temi dell’evento. Toccherà al film “The Creator” del registra Gareth Edwards aprire la conferenza nel tardo pomeriggio del 20 marzo e lanciare gli argomenti, che verranno approfonditi durante il 21 marzo presso l’Itas Forum di Trento, situato nel quartiere “Le Albere” progettato dall’architetto Renzo Piano. “The Creator” è una storia che attraversa i confini di un mondo post-apocalittico, in cui l’IA è diventata parte integrante della quotidianità e la civiltà è divisa tra l’Oriente, detto New Asia, che utilizza e convive in armonia con l’IA stessa e l’ Occidente che la demonizza. La sceneggiatura trasporta lo spettatore in una guerra logorante al fianco di un uomo e una bambina che proveranno a cambiare le sorti dell’umanità, in un lungo viaggio che porterà entrambi a una nuova consapevolezza dell’esistenza. Nella prima sessione “L’importanza di immaginare il futuro”, Roberto Poli professore ordinario dell’Università di Trento, Ferruccio Resta presidente della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Politecnico di Milano e del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile e Michelle Labeeu team leader per il foresight strategico presso la Direzione generale per le Partnership internazionali della Commissione Europea, ci aiuteranno a comprendere perché e quanto sia importante lavorare con il futuro e se e come l’immaginazione possa e debba rivestire un ruolo nei processi decisionali degli investitori e dei policymaker. A seguire, l’intervento di Chen Qiufan, keynote speaker dell’evento, che in diretta dalla Cina presenterà una delle 10 storie contenute nel libro AI 2041 dal titolo “Genocidio quantistico” incentrato sull’uso dell’informatica quantistica e l’accelerazione dello sviluppo tecnologico; un campanello d’allarme, che possa aiutare a comprendere le gravi conseguenze di un uso negativo dell’IA. Nella seconda sessione “La science fiction come strumento per immaginare il futuro” si alterneranno Francesco Verso scrittore e curatore di Science Fiction, curatore del progetto Future Fiction e direttore creativo del Fishing Fortress SF Academy di Chongqing, Domizia De Rosa fondatrice e presidente di Women in film, television & media Italia e vice-presidente di Women in film & television international e Nicoletta Gomboli brand e speculative designer con specializzazione in service, packaging e game design. Con loro cercheremo di capire come letteratura, cinema e videogame possano aiutarci nella creazione di scenari futuri, caratterizzati dalla declinazione in forma creativa di tematiche d’attualità, in primis, la sostenibilità. Nella terza sessione “Intelligenza artificiale e scenari futuri” Nicoletta Boldrini, intervisterà Roberto Paura presidente dell’Italian Institute for the Future, co-fondatore dell’Associazione dei Futuristi Italiani e direttore di “Futuri”, rivista italiana di futures studye Riccardo Campa professore ordinario di sociologia e direttore del Centro di ricerche sulla storia delle idee dell’Università Jagellonica di Cracovia, riguardo a rischi tecnologici e al futuro del lavoro in relazione allo sviluppo predominante dell’IA. Seguirà la “Disfida delle idee” che vedrà contrapposti lo scrittore Francesco Verso e Paolo Traverso direttore della Pianificazione Strategica della Fondazione Bruno Kessler, coinvolgeranno il pubblico sul futuro della salute, dedicando particolare attenzione alla sua sostenibilità e all’utilizzo delle nuove tecnologie connesse all’IA. Con l’intento di rendere più concreta la capacità di immaginazione, anche l’attività laboratoriale, condotta da Gloria Puppi fondatrice di Read My Script, con un workshop esperienziale, che vuole facilitare i partecipanti nella creazione di scenari futuri, di servizi e prodotti a essi connessi. Con “Chasing Futures” l’obiettivo è poter avviare un’ampia e inclusiva discussione sul futuro che ci aspetta, da cui trarre numerosi e diversi input per elaborali, successivamente, in un breve manifesto che possa supportare i policymaker a decifrare le migliori condizioni quadro per creare un vero e proprio “ecosistema” favorevole all’innovazione. Pensiamo infatti, che l’innovazione nasca più facilmente dall’intersezione di più discipline (tecnologia, economia, creatività e anche …politica) e solo così possa concretamente divenire motore di sviluppo, economico, sociale e ambientale e promuovere efficacemente il benessere collettivo.

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