Investimenti

L’intelligenza artificiale di Vedrai raccoglie 5 milioni di euro

La startup nata a maggio 2020 chiude un round da 5 milioni di euro al quale partecipano oltre 30 investitori tra cui campioni dello sport, dello spettacolo, imprenditori e professionisti

Pubblicato il 29 Lug 2021

Vedrai, società fondata da Michele Grazioli specializzata nello sviluppo di soluzioni basate su intelligenza artificiale a supporto del processo decisionale delle Pmi, annuncia un aumento di capitale di 5 milioni di euro.

A investire nella società, a una valutazione di 50 milioni di euro, sono 32 investitori tra cui il presidente di Azimut Pietro Giuliani, il tenore Andrea Bocelli, il capitano della nazionale Giorgio Chiellini, il giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, l’imprenditore italiano fondatore e amministratore delegato del Gruppo Calzedonia Sandro Veronesi, e ancora rappresentanti di famiglie imprenditoriali italiane uniti a professionisti compresi quelli dello sport e dello spettacolo.

Nata in piena pandemia a maggio 2020 e attiva sul mercato da fine ottobre 2020, Vedrai ha superato negli ultimi due mesi dello scorso anno il milione di euro di Ebitda e raggiunto in poco più di sei mesi un organico di oltre 40 persone, con un’età media di 26 anni e mezzo, conquistando la fiducia di decine di piccole e medie imprese italiane che si sono affidate all’azienda per rendere più matematico il loro processo decisionale, per provare a comprendere un contesto incerto.

L’aumento di capitale e i nuovi soci permetteranno di rafforzare il posizionamento di Vedrai, attraendo nuovi talenti in grado di supportare il potenziamento e la crescita dell’azienda.

La crescita sarà rivolta anche all’estero, con un processo di internazionalizzazione che, anche tramite acquisizioni, ha l’obiettivo di posizionare Vedrai come protagonista nel settore dell’intelligenza artificiale a livello europeo.

“I numeri e la valutazione sono piuttosto significativi per il contesto italiano,  soprattutto per un’azienda attiva da meno di un anno – spiega in una nota Michele Grazioli – . Se si guarda al panorama internazionale si tratta invece di un importo contenuto, perché in Italia manca a oggi un sistema sviluppato per queste tipologie di investimenti. Vantiamo però numerose eccellenze imprenditoriali, provenienti dai più diversi ambiti di competenza, che siamo orgogliosi di aver coinvolto raccontando il nostro progetto, proprio perché i capitali non vanno raccolti tanto per farlo, devono far parte di una precisa strategia di crescita. La loro presenza è sicuramente il vero valore aggiunto di questa operazione, che speriamo possa essere una concreta testimonianza di come l’intelligenza artificiale sia una tecnologia del presente oltre che del futuro”. (Photo by Michael Dziedzic on Unsplash )

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