Listup, startup e PMI life science crescono nell’ecosistema innovativo

Nel primo semestre 2025 cresce il peso del settore life science nell’ecosistema dell’innovazione: le imprese che innovano in questo ambito rappresentano il 13,0% del totale nazionale, in aumento rispetto a un valore medio 11,8% osservato nel periodo 2020–2024. La dinamica è trainata soprattutto dalla componente startup, che sale al 12,8% (+1,4 p.p. rispetto primo semestre 2024), mentre le PMI innovative life science si attestano al 15%, ancora sopra la media pur in calo dal picco 2024. 

Life science si posiziona primo anche per investimenti di VC con 114,7 milioni di euro raccolti; i cinque round maggiori concentrano il 63% del capitale (72,6 milioni di euro), con prevalenza di operazioni in ambito medtech. Considerando l’ultimo quinquennio, i fondi complessivamente allocati nel Life Science ha superato il miliardo di euro. È quanto emerge dalla quarta edizione di Listup, l’Osservatorio di ricerca realizzato da Indicon dedicato all’ecosistema italiano delle imprese innovative, startup e PMI, che operano nel settore delle scienze della vita. Il report è stato presentato in collaborazione con Regione Lombardia e realizzato in partnership con Growth Capital, Italian Tech Alliance e InnovUp.

L’intelligenza artificiale emerge come acceleratore trasversale: il 47% delle nuove imprese innovative life science fondate nel primo semestre 2025 è AI-based, quota quasi raddoppiata rispetto al 26% medio 2020–2024. Solo nei primi sei mesi del 2025 si contano 83 nuove imprese life science AI-based, segnale di un’adozione sempre più pervasiva lungo le filiere del biotech, del medtech e della digital health. 

Sul piano territoriale, la Lombardia consolida la leadership: nel semestre ospita il 30,6% delle imprese innovative life science (startup 29,9%, PMI 34,6%). Milano si conferma hub nazionale con una quota che arriva al 24,8% nel primo semestre 2025, in crescita rispetto al 19,7% medio del quadriennio 2020–2024. 

Anche i fattori ESG mostrano segnali distintivi nel comparto: la governance femminile nelle imprese life science tocca il 17,3% nel semestre (contro il 12,0% del totale imprese innovative), mentre la presenza di brevetti interessa il 21,4% delle aziende life science censite nel primo semestre 2025 (a fronte del 18,3% sull’insieme delle imprese innovative). 

Paola Lanati, CEO di Indicon e vicepresidente IAB, (nella foto) commenta in una nota: “il report evidenzia come le life science rappresentino uno dei settori chiave dell’innovazione in Italia (13% del totale), così come lo sono a livello industriale e a livello di raccolta del VC. Assistiamo però a un mismatch tra le startup che nascono e l’allocazione dei fondi che si concentrano sulle aree tradizionali del biotech. Inoltre, essendo questo settore molto capital intensive, è fondamentale riuscire ad aumentare gli investimenti nell’ottima ricerca italiana sia da parte di fondi pensionistici che di investitori stranieri, ma dobbiamo anche lavorare per aumentare la sopravvivenza delle aziende e la loro capacità di arrivare a mercato”.

Alessandro Fermi, assessore all’Università, ricerca e innovazione di Regione Lombardia, commenta: “La Lombardia è oggi la prima regione in Italia per startup e PMI innovative nel life science: un risultato che nasce da politiche mirate e da investimenti strutturali. Nel triennio 2024-2026 abbiamo mobilitato quasi un miliardo e mezzo di euro per rafforzare ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, mettendo in campo 30 iniziative condivise da 12 direzioni generali. Tra queste, Rafforza&Innova, che sostiene le PMI nel dialogo con gli organismi di ricerca, e il bando Infrastrutture di Ricerca per il Trasferimento Tecnologico, pensato per consolidare il legame tra università e imprese. Il nostro obiettivo è chiaro: fare della ricerca un motore di sviluppo competitivo e sostenibile, capace di generare valore economico e sociale per l’intera Lombardia”.

Emanuele Monti, presidente IX Commissione permanente – sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia, dice: “Nel life science la Lombardia cresce dal 27,1% al 30,6% delle imprese innovative italiane, con Milano che passa dal 19,7% al 24,8%. Numeri che confermano la Lombardia come primo motore nazionale dell’innovazione, grazie a un ecosistema dove ricerca, impresa e sanità lavorano insieme in modo concreto e continuativo”-

Francesco Cerruti, direttore generale Italian Tech Alliance, enfatizza: “Molte volte ripetiamo che investire in innovazione non è soltanto dare delle risorse a imprenditori promettenti, ma è anche adoperarsi concretamente per costruire un Paese e un mondo migliori. Sono pochi gli ambiti in cui è più vero che nel life sciences, verticale di eccellenza italiana e in cui più di ogni altro il successo di una impresa innovativa è legato a doppio filo a un miglioramento delle condizioni per tutti. Ricerca e innovazione sono i due pilastri su cui ogni società che guarda al futuro dovrebbe basarsi e trovano nelle Scienze della Vita il loro ideale connubio”.

Giorgio Ciron, direttore di InnovUp, pone attenzione su: “Siamo lieti di aver contribuito anche quest’anno alla pubblicazione dell’Osservatorio Listup, che conferma il ruolo sempre più rilevante del settore delle startup life science come motore di sviluppo per l’economia nazionale. In questo contesto non si può non evidenziare il ruolo preminente della Lombardia quale motore per lo sviluppo delle scienze della vita grazie all’incrocio tra startup, industria, ricerca e erogatori di prestazioni. I dati emersi evidenziano la continuità di un trend già osservato negli scorsi anni: in Italia, il comparto delle scienze della vita continua ad attrarre investimenti significativi in ricerca e sviluppo, a registrare una crescita costante dell’export e a consolidare l’eccellenza del sistema sanitario. In questo contesto, risulta sempre più strategica la collaborazione tra le imprese del nostro tessuto industriale e le startup e PMI innovative, fattore determinante per promuovere la competitività, la crescita sostenibile e la creazione di occupazione qualificata”.

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