Moneyfarm, sei mesi di forte crescita nonostante il Covid-19

Pubblicato il 28 Lug 2020

Moneyfarm ha reso noti i numeri del suo business relativi ai primi sei mesi del 2020. Si tratta di numeri che assumo particolare interesse viso che la prima metà di quest’anno è stata caratterizzata dagli sconvolgimenti dovuti alla pandemia Covid-19, nonostante la quale la scaleup guidata da Paolo Galvani e Giovanni Daprà ha registrato tassi di crescita significativi.

Per la società di gestione del risparmio che sfrutta pienamente gli  strumenti e i canali digitali il periodo si chiude con una robusta crescita delle masse in gestione pari al +53% rispetto al 30 giugno 2019 che si attestano a oltre 1,2 miliardi di euro, e dei clienti attivi che raggiungono quota 50mila pari a +30% sempre rispetto al 30 giugno 2019 e registra anche un importante incremento del +75% dei flussi positivi raccolti (330 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2019.

Risultati in controtendenza rispetto all’industria tradizionale del risparmio e che arrivano in mesi caratterizzati da estrema volatilità sui mercati e da grande incertezza da parte degli investitori. Proprio in un periodo contraddistinto da deflussi dai principali prodotti di investimento, in particolar modo nei primi tre mesi dell’anno, è interessante notare che i clienti di Moneyfarm – fa sapere una nota diffusa dalla società – hanno invece incrementato il patrimonio investito nei loro portafogli, segno di una grande fiducia nella gestione e di un approccio propositivo alla strategia d’investimento. In particolare, in questo primo semestre 2020 a livello globale i “top up” (ossia gli incrementi dell’ammontare investito dai clienti nei loro portafogli già attivi) sono aumentati dell’85% rispetto ai primi sei mesi del 2019.

Se si considera il solo mercato italiano, i risultati ottenuti in questo primo semestre dell’anno sono ancora più di rilievo: +105% l’incremento della raccolta e +133% quello dei top up derivanti da clienti attuali. Durante i mesi di lockdown, in particolare, sono incrementate le visite al sito del +74% e i contatti telefonici con i consulenti del +60%. 

Un altro dato conferma poi quanto sia maggiormente evoluto e quindi propenso a cogliere al meglio le opportunità di mercato il “cliente tipo Moneyfarm” rispetto alla media degli investitori italiani: nel secondo trimestre 2020, nel pieno della pandemia e dei più severi ribassi dei mercati, i clienti hanno in media ridotto la loro componente di pura liquidità detenuta nei conti Moneyfarm andandola a reinvestire gradualmente, anche  attraverso il meccanismo del Piano di Accumulo del Capitale (PAC), in portafogli bilanciati, in totale controtendenza al principale trend riscontrato nel comportamento dei risparmiatori. La pandemia, infatti, ha fatto più paura della crisi finanziaria del 2008, tanto da spingere una buona fetta di italiani a incrementare ulteriormente i risparmi detenuti nei conti correnti. Secondo dati recenti della BCE, si stima che nel solo periodo marzo-aprile, all’apice del lockdown, la liquidità parcheggiata nei conti correnti sia cresciuta di 17 miliardi di euro (pari a due volte e mezzo rispetto agli stessi mesi del 2019) superando così la cifra già record dei 1.600 miliardi.

Moneyfarm dimostra che esiste un modo nuovo di offrire consulenza finanziaria sono pertanto già diversi gli operatori tradizionali che hanno mostrato interesse a offrire questo modello ai propri clienti e la società si sta così aprendo sempre di più anche al segmento B2B2C: dal 2018 Banca Sella offre ai suoi clienti Sella Evolution in partnership con Moneyfarm e, a fine 2019, Poste Italiane ha stipulato con Moneyfarm un importante accordo per l’offerta di servizi digitali di gestione del risparmio ai propri clienti. Di poche settimane fa poi la collaborazione con la piattaforma di open banking Fabrick per raggiungere il maggior numero possibile di risparmiatori dando a banche e intermediari la possibilità di offrire il servizio Moneyfarm ai loro clienti.

Paolo Galvani, co-fondatore e presidente di Moneyfarm, ha commentato in una nota: “Raggiungere questi importanti risultati non è solo motivo di soddisfazione ma è anche la prova che il modello che offriamo, fatto di competenze umane unite alle più avanzate tecnologie digitali, è apprezzato da un numero sempre crescente di investitori, soprattutto da chi cerca un approccio innovativo e consapevole alla gestione dei propri risparmi”. Giovanni Daprà, co-fondatore e amministratore delegato di Moneyfarm, ha concluso: “È innegabile che i mesi appena trascorsi abbiano inciso profondamente sulle abitudine degli italiani e che il lockdown abbia accelerato irreversibilmente la trasformazione del modo in cui gli investitori interagiscono con i propri intermediari. Esserci trovati preparati ad affrontare questo cambiamento verso un approccio sempre più digitale agli investimenti ci ha permesso di rispondere con prontezza alle esigenze dei nostri clienti attuali e futuri”.

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