Nasce a Trieste Innoventually, il primo marketplace italiano dell’Open Innovation

Pubblicato il 12 Set 2014

A Trieste, conosciuta internazionalmente come la Città della Scienza, nasce Innoventually, una startup innovativa, supportata da Impact HUB Trieste (il CEO di Innoventually Luca Escoffier è anche uno dei co-fondatori di Impact HUB Trieste), che si presenta quale “one-stop source” per assistere le imprese  nella ricerca, creazione, gestione, protezione, promozione, valorizzazione e monetizzazione di soluzioni innovative. Abbiamo parlato di questa nuova iniziativa proprio con uno dei suoi fondatori e Ceo Luca Escoffier.

Consapevoli dell’imperante globalizzazione, i soci, professionisti con rilevanti esperienze lavorative in Europa, Asia e Stati Uniti, hanno voluto creare una struttura che intende garantire un range di servizi di altissimo livello nel campo dell’innovazione. Ciò sarà possibile anche grazie ai partners di Innoventually, che sono società leader nei rispettivi segmenti che operano tra Seattle, Palo Alto, Toronto, Tokyo, ecc.  

“La formula vincente di Innoventually sta proprio nell’aver aggregato i servizi chiave del mondo dell’innovazione – spiega Luca Escoffiere – come la protezione legale delle idee innovative, la loro valorizzazione, valutazione, monetizzazione e lo sfruttamento a fini strategici. Rispetto ad altri “esperimenti” simili, Innoventually riconosce che non si può essere esperti in tutto e quindi ha scelto di tessere relazioni e partnerships con le migliori aziende nelle attività chiave del processo innovativo, dagli Stati Uniti al Giappone.

La novità più importante che Innoventually porta in Italia è il mercato dell’Open Innovation, che ruota attorno  alle cosiddette innovation challenges o sfide innovative con cui aziende, enti pubblici o organizzazioni no-profit si rivolgono alla generalità dei solvers registrati per ottenere idee o soluzioni innovative utili al proprio business o alla propria attività. 

L’Open Innovation non è altro che un modello di business – continua Escoffier, nella foto a sinistra –  per usare un concetto familiare al mondo degli affari, che unisce idee interne ed esterne a una determinata organizzazione (un’impresa, un ente pubblico etc.) in modo da far avanzare più rapidamente lo sviluppo di nuove idee, tecnologie, o ancora di soluzioni a problemi sociali, ecc. Il concetto di Open Innovation si fonda sul riconoscimento che non tutte le idee valide vengono “realizzate” all’interno della propria organizzazione e dunque sull’insufficienza delle risorse interne di un’azienda, che deve quindi adoperarsi per trovarne di nuove e più efficienti all’esterno. Fra i vari modelli attuativi l’Open Innovation, si trova il crowdsourcing d’idee attraverso portali dedicati. A tal riguardo, Innoventually è distributrice ufficiale ed esclusiva dei servizi di Innovation Exchange, società canadese che nel primo decennio del nuovo millennio ha aperto pioneristicamente la strada all’idea di realizzare un marketplace dell’Open Innovation e che ora si pone quale leader del settore.”

Ogni challenge innovativa può riguardare qualunque settore del business o attività “governativa” e spaziare, almeno in teoria, in ogni campo del sapere. I protagonisti principali delle challenges sono due: i solvers e gli sponsors. Ogni challenge prevede un adeguato corrispettivo in denaro a favore del solver la cui soluzione viene selezionata dallo sponsor.

Gli sponsors sono i clienti: imprese, enti governativi/pubbliche amministrazioni, organizzazioni no-profit, ecc., che tramite le challenges, cercano una soluzione a un problema, più o meno complesso, che la propria organizzazione deve risolvere, che si tratti dello sviluppo di nuovi business o la fase di marketing di nuovi prodotti, o, più in generale, il miglioramento di processi o di prodotti o servizi già esistenti.

I solvers, invece, sono tutti coloro che hanno idee innovative e vogliono cimentarsi a risolvere le challenges, da soli o in team, registrandosi sul  sito di Innoventually.

Perché un open innovation marketplace è utile per le aziende?

“Ogni azienda che crea una challenge può ricevere decine di soluzioni da persone in tutto il mondo e quindi, di fatto, disporre di svariati team di R&D dislocati in tutto il pianeta, ma, evidentemente, pagando una frazione di quanto dovrebbero pagare uno o più team interni di R&D in azienda, senza contare il vantaggio di avere a disposizione solvers dai profili più diversi e quindi in grado di apportare conoscenze e culture diverse nelle soluzioni offerte. C’è di più, la proprietà intellettuale generata dai solvers passa automaticamente allo sponsor se la soluzione viene selezionata. Questo vuol dire che, con un costo relativamente basso (ad es. 10.000 euro) un’azienda potrebbe trovare una soluzione innovativa a un problema e anche predisporre la domanda per la tutela brevettuale della soluzione selezionata. Avere accesso al marketplace delle challenges sarà estremamente semplice e variegato in termini di prezzi (soprattutto a seconda delle dimensioni in termini di personale e fatturato dell’entità richiedente), ma è già possibile anticipare che il programma di punta sarà il c.d. Open Innovation (“OI”) Program, una sorta di membership annuale, probabilmente limitata, che permetterà alle aziende più avanzate di aderire ad un servizio che offrirà l’opportunità di essere menzionate sul sito di Innoventually come Open Innovation Program members, un pacchetto annuale di challenges illimitate e invio di report con cadenza regolare in merito alle tecnologie disponibili nei campi di interesse dell’azienda iscritta all’ OI Program”.

L’Open Innovation Program è quindi uno dei tre pilastri di Innoventually, gli altri due sono il training, per aziende, enti di ricerca e università, e l’attività di promozione della proprietà intellettuale al fine della sua monetizzazione (c.d. IP brokerage). “Quest’ultima attività, grazie anche a uno dei nostri partners specializzati in business intelligence specifica al mercato mondiale dell’IP, potrebbe permettere di superare uno dei problemi critici dei brevetti, ovvero la scarsa liquidità dovuta alla tradizionale mancanza di un marketplace e di intermediari professionali. Inventori, università ed enti di ricerca avranno a disposizione un interlocutore che potrà aiutarli a monetizzare le tecnologie sviluppate, con professionalità. Questo vuol dire che, con molta probabilità, solo una minima frazione delle tecnologie che verranno presentate sarà effettivamente accettata per portare avanti il progetto. Domande di brevetto e brevetti solo italiani, ad esempio, non verranno presi in considerazione per progetti di monetizzazione nella prima fase di attività di Innoventually”.

Tra i vantaggi offerti dalle partnerships internazionali di Innoventually ci sarà la possibilità di usufruire di offerte particolari, ma il beneficio più grande sarà, per progetti più complessi, quello di poter interagire con un’azienda che parla italiano,Innoventually, che si occuperà di gestire l’intero progetto assieme ai propri partners, dislocati in tre continenti.

In conclusione, nel campo dell’innovazione, Innoventually si pone quale riferimento da contattare se si vuole stare al passo con i tempi e farlo con l’assistenza dei migliori professionisti, a prescindere dalla loro sede di attività.

Per saperne di più il sito di Innoventually è live da questa mattina.

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