NextStep, un milione di euro in 10 startup

NextStep, il fondo venture capital di NextEnergy Group attivo dal 2o22 e dedicato alla capitalizzazione e alla crescita di startup che fanno innovazione nell’ambito della sostenibilità, rende noto di avere chiuso i suoi primi dieci investimenti per un totale di 1.090.000 euro stanziati nel settore cleantech.

L’iniziativa finanziaria di NextEnergy Group si propone come fondo VC italiano dedicato al 100% agli investimenti in sostenibilità sul target pre-seed. Ridurre l’impronta ecologica attraverso l’uso efficiente delle risorse naturali, la riduzione delle emissioni inquinanti e la minimizzazione dei rifiuti è l’obiettivo di un settore, quello del cleantech, in rapidissima crescita, che sta attirando sempre più investimenti a livello europeo a seguito di una presa di coscienza generale delle sfide ambientali globali.

Le startup finanziate

NextStep investe soprattutto in Italia e Regno Unito, ma anche nel resto dell’Europa, al momento con un investimento in Svezia, e negli USA, sempre con un investimento, in startup impegnate nel settore cleantech, come lead investor in fase pre-seed, e come follower investor nella fase seed; per questo, l’interesse maggiore del fondo VC di NextEnergy Group ricade soprattutto su realtà imprenditoriali uscite da incubatori e acceleratori di startup, ma anche da università e centri di ricerca, puntando sulle capacità e l’intraprendenza di studenti e giovani innovatori.

La scena cleantech in Italia si basa sul lavoro di molte startup emergenti impegnate su tecnologie critiche per la decarbonizzazione, dalla mobilità e urbanizzazione sostenibile, alla transizione energetica, passando per lo stoccaggio e la riduzione di emissioni di CO2, fino all’economia circolare. A circa un anno dal primo investimento, NextStep ha già supportato dieci realtà imprenditoriali, finanziando progetti ad alto impatto ecologico ed economico.

In campo carbon offset, Bufaga (Italia) è stata la prima realtà su cui NextStep ha deciso di investire, supportando la creazione di un dispositivo intelligente per migliorare la qualità dell’aria con scopo di rimuovere gli inquinanti attraverso uno specifico processo di filtraggio, e di raccogliere dati sui livelli di inquinamento. The First Element (Regno Unito) è un altro pioniere delle soluzioni energetiche pulite grazie alla tecnologia Smart Tank, che consente di generare idrogeno verde in modo sicuro e scalabile.

Per il settore biotech, una soluzione per la rimozione selettiva del mercurio tossico dall’acqua arriva da Atium (Svezia), che offre una tecnologia altamente efficace ed economica basata sull’elettrochimica.

Il processo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti è uno degli argomenti chiave in tema di smart city, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità 2030: Iotilize.me (Italia) è una startup che migliora l’efficienza della raccolta dei rifiuti utilizzando sensori di livello di riempimento e algoritmi avanzati per ottimizzare i percorsi di raccolta. Ganiga (Italia), invece, ha brevettato i bidoni intelligenti Hoooly!, che comunicano con i cittadini, differenziano autonomamente i rifiuti grazie all’intelligenza artificiale.

Sempre in tema di urbanizzazione e gestione smart della città del futuro, ToMove (Italia) innova la mobilità urbana con veicoli elettrici, dando priorità alla riduzione dell’impatto ambientale per migliorare la vita in città.

Per il settore agricolo, le proposte arrivano da Nina.Energy (Ecuador, Regno Unito) che trasforma i rifiuti agricoli in biocarburanti solidi e biochar. Agrisky (Italia) offre invece una soluzione IoT e IA per l’agricoltura indoor per fornire crediti di carbonio ai suoi utenti, aiutando al contempo il processo decisionale al fine di migliorare le prestazioni agricole.

Anche il settore moda non è rimasto escluso dai processi di innovazione ed efficientamento del processo produttivo grazie al lavoro di startup come MustHad (Italia), che fornisce una piattaforma data-driven automatizza per la gestione dei rifiuti, garantendo la tracciabilità e riportando i KPI di impatto.

Un importante finanziamento di NextStep è stato dedicato alla space technology investendo su Chloris Geospatial (USA), startup in grado di integrare i dati provenienti da diversi satelliti di osservazione della Terra per fornire misurazioni precise dello stock di biomassa fuori terra, nonché dati sulla copertura e sui cambiamenti delle foreste.

Obiettivi futuri

Dopo un anno chiuso con più di un milione di euro investiti, NextStep ha già messo a punto processi di scouting creati in partnership con alcuni attori dell’ecosistema startup, in Italia e all’estero. Inoltre, sono già attivi programmi di accelerazione one-to-one con quasi la totalità delle startup in cui NextStep ha investito, con percorsi ad hoc sviluppati dallo stesso investitore. “Siamo orgogliosi degli obiettivi raggiunti in questo primo anno di lavoro, consolidando il nostro impegno verso un futuro sostenibile e innovativo. Guardando al futuro, intendiamo espandere il nostro portafoglio di investimenti nel settore cleantech e chiudere l’anno con 25 startup supportate. Inoltre, a giugno abbiamo finalizzato il lancio di due programmi per startup su F6S e abbiamo lanciato una call per startup con Ventive, fiduciosi delle opportunità che possono realmente creare le giovani realtà imprenditoriali per creare un impatto positivo e duraturo”, dice in una nota Claudio Colombo, managing director di NextStep (nella foto).

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