Normativa startup, gli ultimi chiarimenti del ministero delle Imprese

Il 29 luglio scorso una nuova circolare è stata pubblicata da ministero delle Imprese e del made in Italy. Il documento si è reso necessario per chiarire alcuni aspetti della legge 193 del 16 dicembre 2024 di cui annunciammo qui e scrivemmo qui dettagliatamente che si propone di rinnovare l’impianto normativo relativo alle startup innovative la cui prima edizione, il noto Startup Act, risale al 2012.

Giorgio Ciron, direttore di Innovup, associazione delle startup che ha collaborato con il ministero alla definizione del testo, dice a Startupbusiness: “Questa circolare è particolarmente importante perché, assieme alle modifiche all’Art. 33 della Legge Concorrenza 2024 contenute nel recente DL Economia, al Decreto Attuativo dell’Art. 32 della suddetta Legge relativa al credito d’imposta per investimenti di incubatori/acceleratori certificati e ai chiarimenti sul Decreto Attuativo dell’Art. 30 relativo alla introduzione degli acceleratori certificati, da concreta attuazione al cosiddetto Scaleup Act. Come Innovup siamo particolarmente soddisfatti di quest’ultimo documento che è frutto anche di una serrata e positiva interlocuzione di con il ministero delle Imprese e del made in Italy che nel produrla ha preso in considerazione i molteplici quesiti e dubbi interpretativi che abbiamo raccolto tra soci e professionisti. Confidiamo che la circolare possa rappresentare un utile strumento operativo e di orientamento per tutti coloro che, in vista delle prossime chiusure dei bilanci e delle contestuali autocertificazioni per ottenere o mantenere lo status di startup innovativa, necessitano di maggiore certezza interpretativa. Ora che il quadro normativo è completo e aggiornato guardiamo con attenzione al mercato per osservare gli effetti che avranno queste norme e ci prepariamo a lavorare alle prossime due fondamentali sfide per il settore: il rinnovo della detrazione del 30% per chi investe in startup, la cui autorizzazione richiesta alla Commissione Euoropea scadrà a fine anno, e l’attuazione della Startup & Scaleup Strategy Europea”.

La circolare numero 72022, il cui testo è consultabile sul sito del ministero a questa pagina, chiarisce alcuni punti struttali della norma in particolare relativamente alle caratteristiche che le startup devono avere per richiedere lo status di startup innovativa e per mantenerlo per tre o cinque anni, mette in luce come le attività di consulenza sono da considerare, salvo alcune eccezioni, escluse dai benefici riservati alle startup innovative, in generale chiarisce alcuni dei punti ove il testo della legge originale appariva eccessivamente soggetto a possibili interpretazioni e quindi aveva creato un po’ di confusione presso gli imprenditori e gli investitori soprattutto.

E’ quindi importante che ora le direttive della legge 193/2024 siano più chiare anche se resta sempre importante la ricerca del migliore equilibrio possibile tra normativa e capacità del mercato di operare liberamente, l’ormai nota differenza di visione tra cui propende per la regolamentazione e chi invece è convinto che l’eccessivo impianto normativo rischi di essere limitante, così come per esempio accade con il dibattito su intelligenza artificiale e l’AI Act europeo, vale anche in questo caso ma è certo che la circolare da poco pubblicata era essenziale per chiarire i dubbi della norma nota come Scaleup Act.

E’ rilevante il fatto che i singoli Paesi anche nel quadro della UE attuino azioni che dimostrino il sostegno alle imprese innovative così come fa l’Italia ma anche, per esempio l’Austria come abbiamo scritto qui, perché questa dimostrazione di consapevolezza e attenzione serve anche per spingere la UE ad accelerare sulla normativa che ha lo scopo di armonizzare i sistemi in tutti i Paesi creando così un terreno in cui sia più facile per le startup crescere e quindi scalare e per gli investitori operare in tutta l’Unione in modo agile ed efficace. La normativa europea di cui già si parla da tempo, nota inizialmente con il nome di 28esimo regime e poi ribattezzata EU Startup and Scaleup Strategy, di cui qui una descrizione dettagliata a cura di Lucia Occhiuto avvocato responsabile funzioni legali e policy di Italian Tech Alliance, è auspicata da più parti ed è attesa dall’intero ecosistema europeo perché solo così possiamo sperare di accrescere la competitività globale dell’Unione europea quando si tratta di innovazione, senza una piattaforma capace di armonizzare i sistemi nazionali pone le startup europee che vogliono crescere sui mercati dei Paesi della UE nella condizione di affrontare dazi economici e burocratici che ne rallentano lo sviluppo ed è una cosa che, sopratutto nell’attuale scenario, l’Europa non si può più permettere. (foto: sito web del ministero Imprese e made in Italy)

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