Fabrizio Perrone, CEO di 2Watch, startup specializzata nello sviluppo di strumenti innovativi per l’intrattenimento conversa con Startupbusiness e offre la sua visione del ruolo dell’intelligenza artificiale sia in termini generali sia nell’ambito in cui opera la sua azienda.
L’IA che sta rivoluzionando le nostre vite divide l’opinione pubblica, soprattutto per quanto riguarda la parte emozionale, da esperto del settore, quali sono le potenzialità dell’IA applicata sia nella vita quotidiana delle persone sia nelle imprese?
La divisione nell’opinione pubblica è comprensibile: ogni grande rivoluzione tecnologica porta con sé entusiasmo ma anche paure legittime. Quello che vedo, però, è che spesso il dibattito si concentra sugli scenari estremi, utopia o distopia, quando la realtà è molto più sfumata e interessante. Nella vita quotidiana, l’IA sta già trasformando come interagiamo con il mondo senza che ce ne accorgiamo. Dagli assistenti vocali che gestiscono la nostra casa, ai sistemi di raccomandazione che ci suggeriscono cosa guardare o ascoltare, fino agli algoritmi che ottimizzano i percorsi che facciamo ogni giorno. La vera potenzialità è la democratizzazione: oggi chiunque può accedere a strumenti che fino a pochi anni fa erano riservati a grandi aziende con budget enormi o a personale altamente specializzato.
Per le imprese, l’IA rappresenta un vero game-changer su tre fronti. Primo, l’efficienza operativa: automatizzare processi ripetitivi permette alle persone di concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto. Secondo, la personalizzazione su scala: possiamo oggi offrire esperienze customizzate a milioni di utenti simultaneamente. Terzo, e forse più importante, l’accelerazione dell’innovazione: possiamo testare idee, iterare, sperimentare a una velocità impensabile prima.
La chiave è non vedere l’IA come sostituto dell’umano, ma come amplificatore. Le migliori applicazioni sono quelle dove l’intelligenza artificiale potenzia la creatività, l’intuizione e l’empatia umana, non le sostituisce.
L’IA è in grado di supportare il processo di creatività aziendale e in un certo senso anche a ottimizzare i costi e i tempi di produzione di un progetto?
Assolutamente sì, e questo è uno degli aspetti più affascinanti dell’IA nel mondo della creazione di contenuti. Contrariamente a quello che molti temono, l’IA non sta uccidendo la creatività, la sta liberando. Pensiamo al processo creativo tradizionale: un team passa settimane a sviluppare concept, creare bozze, testare varianti. Con l’IA, partendo sempre da almeno un’idea sviluppata da un cervello umano e correttamente esposta alla macchina, puoi generare decine di variazioni creative in ore, permettendo al team di concentrarsi sulla strategia, sul messaggio, sull’emozione che vuoi trasmettere.
Sul fronte dei costi, l’impatto è rivoluzionario. Quello che prima richiedeva un set fotografico con location, modelli, fotografi, stylist, può oggi essere realizzato con qualità comparabile a una frazione del costo. Parliamo di riduzioni del 60-70% in molti casi. Questo non significa che fotografi e creativi perdono lavoro, ma che possono fare di più, sperimentare di più, servire clienti che prima non potevano permettersi certi standard. Lo stesso vale nel settore dell’animazione e degli effetti visivi. I tempi di produzione si accorciano drasticamente. Un progetto che richiedeva settimane oggi si completa in giorni. Questo significa maggiore agilità: puoi reagire velocemente ai trend, testare più concept prima del lancio, iterare basandoti sui feedback reali.
Ma attenzione: l’ottimizzazione funziona solo se hai un approccio strutturato e la capacità di restare al passo con una tecnologia che va a velocità ultrasonica. L’IA è potentissima, ma va guidata con competenza e visione strategica. Il valore non è nella tecnologia in sé, ma in come la integri nei processi creativi.
In tutto questo non dobbiamo dimenticarci che l’IA deve essere vista come un acceleratore dell’intelligenza umana a sostegno del futuro e delle idee innovative. Come generare valore attraverso l’IA?
Questa è la domanda fondamentale, e la risposta parte da un cambio di mindset. L’IA non è un fine, è un mezzo. Il valore non lo genera la tecnologia, lo genera il modo in cui la usiamo per risolvere problemi reali e creare esperienze memorabili. Prima di tutto, serve identificare dove l’IA può fare davvero la differenza. Non ha senso applicarla ovunque: va usata strategicamente dove può moltiplicare l’impatto umano. Nel nostro settore, per esempio, l’IA eccelle nella produzione scalabile di contenuti mantenendo qualità alta o nel supporto al team creativo per spaziare maggiormente, ma la strategia di comunicazione, l’emozione che vuoi trasmettere, il messaggio che vuoi far arrivare a chi guarda i tuoi contenuti, quello resta dominio umano. Il valore si genera quando l’IA ti permette di fare cose impossibili prima. Creare contenuti personalizzati per segmenti diversi di audience. Testare rapidamente decine di varianti creative prima di investire budget importante. Produrre contenuti premium a costi accessibili anche per piccole imprese. Questo livella il campo di gioco: una startup oggi può competere visivamente con multinazionali.
Un altro aspetto cruciale è la formazione. Il valore viene da persone che sanno usare l’IA con intelligenza. Non servono anni di esperienza in programmazione, serve il giusto mindset: curiosità, voglia di sperimentare, capacità di iterare velocemente. Possiamo formare team giovani da zero su queste tecnologie e vederli diventare estremamente produttivi in pochi mesi. Infine, il vero valore lo crei quando usi l’IA per scalare quello che funziona. Hai trovato un format di successo? Con l’IA puoi replicarlo, adattarlo a mercati diversi, personalizzarlo per audience specifiche. Questo è generare valore: moltiplicare l’impatto delle tue idee migliori.
2Watch è un entertainment hub innovativo di nuova generazione, il risultato di un percorso di crescita costante che ha visto la startup espandere la sua influenza non solo nel gaming dal quale tutto è partito ma anche in altri settori chiave come l’educazione, il comedy e lo sport, solo per citarne alcuni. Cosa aspettarci per il prossimo futuro?
Il percorso di 2Watch è la dimostrazione concreta di come l’innovazione tecnologica e la visione strategica possano creare crescita esponenziale. Siamo partiti dal gaming nel 2020, in piena pandemia, quando tutti pensavano fosse follia lanciare una startup. Invece è stato il momento perfetto: le persone cercavano nuove forme di intrattenimento digitale.
La crescita che abbiamo registrato è straordinaria: +901% nel triennio che ci ha portato al terzo posto nella classifica Deloitte Fast 500 EMEA. Ma il riconoscimento che ci rende più orgogliosi è essere #67 nella Sifted 250, primi italiani per crescita con un +253,55% in due anni. Siamo l’unica entertainment company tra le 250, l’unica del Sud Italia, e lo abbiamo fatto con 19 persone (nella foto il team, ndr) contro le 98 di media e con 1,3 milioni di euro raccolti contro i 93,5 milioni di media delle top 250. Questo dimostra che si può scalare dal Sud Italia, che le dimensioni non contano se hai la strategia giusta.
Non è stata casuale questa crescita. È il risultato di una strategia chiara: costruire un ecosistema di media brand verticali che parlano linguaggi autentici a community specifiche. Oltre 100 milioni di visualizzazioni mensili attraverso property come Ugolize nel comedy, Gamethology nel gaming, Vico Alleria nell’intrattenimento, Generazione STEM nell’educazione scientifica.
Per il futuro immediato, stiamo accelerando su tre direttrici. Primo, l’espansione internazionale: le nostre tecnologie AI ci permettono di adattare contenuti per mercati europei diversi mantenendo autenticità e engagement. Secondo, le acquisizioni strategiche attraverso un modello di buy and build: stiamo valutando IP digitali, talenti e tecnologie complementari che possano rafforzare il nostro ecosistema. Terzo, la verticalizzazione ulteriore: nuovi media brand in settori che oggi sono scoperti digitalmente.
Ma la vera scommessa è diventare il partner di riferimento per brand che vogliono parlare alle nuove generazioni in modo autentico. Non solo come agenzia che produce contenuti, ma come ecosystem player che crea, distribuisce e amplifica attraverso community vere e engaged. E vogliamo continuare a dimostrare che dal Sud Italia, con team snelli e risorse limitate ma con visione e tecnologia, si può competere, e vincere, a livello europeo.
Possiamo ormai affermare che il futuro, l’innovazione e lo sviluppo di nuovi format d’intrattenimento passino necessariamente dallo sviluppo e dall’utilizzo dell’IA. 2Watch nell’ultimo periodo si è posizionata come player innovativo nel campo della produzione video con particolare attenzione alla creazione di contenuti scalabili attraverso l’utilizzo di tecnologie come intelligenza artificiale e CGI. Quali sono i progetti in cantiere o già realizzati?
È vero, l’IA non è più un’opzione ma una necessità per chi vuole innovare nell’entertainment. Chi resta indietro su questo fronte rischia di trovarsi fuori mercato in pochi anni. Noi abbiamo fatto una scelta strategica: investire massicciamente in tecnologie proprietarie che integrano IA, CGI e motion capture. Tra i progetti già realizzati, ce ne sono alcuni che dimostrano concretamente il potenziale di questo approccio. Abbiamo creato shooting fotografici completamente generati in IA per brand fashion come Baci & Abbracci e Pinko, ottenendo un livello di realismo e fedeltà ai prodotti che ha stupito anche noi. Parliamo di campagne complete, modelli, ambientazioni, still life, realizzate senza set fisici ma con qualità indistinguibile da shooting tradizionali.
Nel mondo advertising, abbiamo prodotto spot pubblicitari end-to-end in IA per brand come San Benedetto e BYD, gestendo tutto il processo dalla concezione creativa alla post-produzione con tecnologie proprietarie. Il risultato? Contenuti premium a una frazione dei costi tradizionali e tempi di produzione ridotti drasticamente.
Un progetto particolarmente interessante è stato quello con Generali, dove abbiamo sviluppato brand avatar fotorealistici per customer care e formazione interna. Personaggi digitali che possono interagire, rispondere, formare, operativi 24/7 e scalabili infinitamente. Un’altra attività concreta è la partnership strategica con case di produzione e distribuzione che supportiamo attraverso l’automazione e la realizzazione di formati per la pre-produzione, sia di programmi in onda che trasmissioni inedite.
E poi ci sono i contenuti FOOH (fake out of home) che creano illusioni digitali fotorealistiche. Abbiamo realizzato campagne che hanno generato milioni di visualizzazioni organiche, permettendo ai brand di fare advertising impossibile nella realtà fisica. Il caso Betotal, per esempio, ha dimostrato come contenuti impossibili creino engagement esponenziale.
In cantiere abbiamo progetti ancora più ambiziosi. Stiamo sviluppando virtual idol, streamer completamente digitali che possono condurre live, partecipare a eventi fisici, creare contenuti autonomamente grazie a IA e motion capture. Immaginate influencer digitali con personalità proprie, sempre disponibili, scalabili globalmente.
Stiamo anche costruendo quello che chiamiamo “2Watch AI Studio”, una piattaforma proprietaria che permetterà non solo a noi ma anche ad altri creator e brand di produrre contenuti AI-powered di altissima qualità. L’obiettivo è democratizzare l’accesso a queste tecnologie, creando un ecosystem dove creatività e tecnologia si incontrano.
Il nostro approccio è quello del system integrator: non usiamo IA perché è trendy, la integriamo strategicamente nei workflow creativi per creare valore reale. Ogni progetto parte da un obiettivo di business chiaro, poi utilizziamo il mix tecnologico più adatto, IA, CGI, virtual production, per raggiungerlo nel modo più efficiente.
Vogliamo ridefinire completamente l’ecosistema della produzione e distribuzione di contenuti digitali in Europa. Non solo producendo meglio e più velocemente, ma creando format completamente nuovi che siano possibili solo grazie a queste tecnologie. Il futuro dell’entertainment è phygital, fisico e digitale insieme, e noi stiamo costruendo l’infrastruttura per renderlo realtà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA