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Preply, round da 70milioni di dollari per insegnare le lingue

La scaleup internazionale che ha origini ucraine ed è presente in 30 Paesi chiude il round serie C in parte in equity e parte in debito

Pubblicato il 20 Lug 2023

Kirill Bigai, co-fondatore e CEO di Preply

Preply, la scaleup che gestisce la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che è di genesi ucraina e ha uffici anche in Italia fa sapere di avere chiuso un round di investimento misto, quindi equity e debito, da 70 milioni di dollari. Questo round di serie C porta il totale dei capitali complessivi raccolti da Preply a 120 milioni di dollari. Il round da 70 milioni di dollari è stato guidato dalla società di equity Horizon Capital, con la partecipazione di Reach Capital, Hoxton Ventures, ma anche di precedenti investitori di Preply come Owl Ventures.

Preply conta attualmente quasi 500 dipendenti di 60 nazionalità diverse in 30 Paesi nel mondo ed è divenuta una delle principali realtà nel settore dell’e-learning, con una comunità internazionale di 35mila tutor che insegnano ogni giorno a centinaia di migliaia di studenti.

Negli ultimi tre anni, i ricavi di Preply sono aumentati di dieci volte – fa sapere l’azienda in una nota – , principalmente grazie all’ottimizzazione della product experience. Anche il settore B2B è cresciuto, con oltre 200 nuovi contratti firmati nell’ultimo anno. Aziende come Datadog, GroupM e Bain stanno utilizzando l’ampia selezione di tutor di lingue presenti su Preply per ottenere dei benefici tangibili in termini di competenze linguistiche dei propri dipendenti, ampliandone le capacità professionali e incrementandone la produttività. Oltre a questo, il mese scorso Preply ha stretto una partnership con ETS (Education Testing Service), per offrire la preparazione per il Toefl iBT, un test che valuta le competenze linguistiche in lingua inglese utilizzato da oltre 11.500 istituti in tutto il mondo.

I tutor assistiti dall’intelligenza artificiale

Mentre l’apprendimento guidato dall’uomo rimarrà sempre al centro dell’attività di Preply, l’azienda sta utilizzando l’IA per migliorare l’esperienza dei tutor sulla piattaforma, facilitandone l’accesso e migliorando le modalità di utilizzo della stessa. Si tratta di un naturale passo in avanti per Preply, che sin dal principio ha utilizzato il machine learning per abbinare gli studenti con i tutor più adatti alle loro esigenze.

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Preply ha quindi lanciato un assistente di insegnamento virtuale per consentire ai tutor di creare una serie di esercizi utili all’apprendimento linguistico. I tutor possono poi utilizzare l’intelligenza artificiale per avere supporto nella preparazione dei compiti e nella pianificazione delle lezioni per i propri studenti, lasciandoli quindi liberi di concentrarsi su attività di insegnamento di livello superiore che richiedono un maggiore apporto umano.

Inoltre, l’intelligenza artificiale su cui si basa Preply è capace di analizzare attivamente i dati sulle prestazioni degli studenti e i modelli di apprendimento al fine di identificare le aree in cui gli studenti incontrano più difficoltà. L’obiettivo è quello di sviluppare piani educativi personalizzati che incontrino le esigenze individuali degli studenti, nonché di condividere informazioni con la comunità dei tutor per realizzare lezioni più efficaci e ottenere migliori risultati sul fronte dell’ apprendimento.

Dmytro Boroday, socio di Horizon Capital, commenta: “Siamo entusiasti di collaborare con i co-fondatori di Preply e il loro eccezionale team. Preply è uno dei marchi globali del settore dell’edtech che sta crescendo più rapidamente, nonché il leader indiscusso nell’ambito dell’apprendimento delle lingue dal vivo. Siamo orgogliosi di sostenerli in questa importante fase di crescita”.

James Kim, socio di Reach Capital, aggiunge: “Preply è l’azienda leader nel settore dell’apprendimento delle lingue dal vivo, settore per il quale nutriamo un forte interesse e nel quale abbiamo una profonda esperienza. Siamo entusiasti di collaborare con loro in questa fase di espansione e crescita. Siamo poi fortemente convinti dell’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale e siamo sicuri che potrà migliorare l’efficacia dei tutor e l’esperienza degli studenti. Tramite l’introduzione delle nuove funzionalità basate sull’IA, Preply si è dimostrata ancora una volta all’avanguardia nel settore dell’edtech”.

Kirill Bigai, co-fondatore e CEO di Preply, dice: “È un grande traguardo aver ottenuto questo nuovo apporto di capitale, mentre la maggior parte del finanziamento precedente è ancora in banca. Questo è il risultato di una rigorosa efficienza e di un’attenzione particolare alla performance. I nuovi fondi ci permetteranno di ampliare il nostro ruolo di leader nel settore attraverso tutor umani supportati dall’IA, offrendo un’esperienza di apprendimento ottimale e inedita. Sebbene oggi Preply sia una piattaforma globale con dipendenti dislocati in tutto il mondo e con nazionalità diverse, l’azienda è stata fondata in Ucraina e questo è un traguardo da celebrare in quanto riflette la resilienza e la determinazione del settore tecnologico ucraino in questo periodo complesso”.

L’apprendimento delle lingue in Italia

Dati e tendenze evidenziati da Preply offrono uno sguardo interessante non solo sugli studenti, ma anche sui tutor che insegnano italiano: Il 66% degli studenti di Preply in Italia studia l’inglese, seguito dall’italiano (8%), lo spagnolo (7%), il francese (5%) e il tedesco (2%). È interessante notare che la lingua italiana è tra le materie più studiate in Italia, a causa dell’alto numero di expat e studenti stranieri che vivono nel Paese. Le tre principali ragioni che spingono gli utenti di Preply a studiare l’italiano sono: migliorare la propria carriera lavorativa (38%), migliorare le abilità di conversazione (28%) e prepararsi al trasferimento (12%). La lingua italiana è la quarta materia più popolare su Preply, con una crescita del 48% anno su anno. I Paesi con il più alto numero di studenti della lingua italiana sono gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Spagna. Sebbene siano nati in Italia, circa il 27% dei tutor italiani insegna da un Paese diverso da quello di origine, con Spagna, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Germania a guidare la classifica.

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