Prestiamoci punta più in alto con l'arrivo di Digital Magics

Pubblicato il 30 Ott 2013

La piattaforma italiana di P2P lending Prestiamoci, fondata da Mariano Carozzi, ha realizzato un aumento di capitale di 550 mila euro, sottoscritto da diversi investitori tra cui Digital Magics che entra con una quota del 25,61% (pari a 190.000 euro) nell’assetto azionario della società.

Oltre all’investimento, Digital Magics rafforza Prestiamoci con la fornitura di servizi di incubazione, inserendo all’interno del team professionisti qualificati e specializzati in gestione di business scalabili, nel digitale e in finanza, contribuendo allo sviluppo della piattaforma per rendere i prodotti dell’azienda sempre più competitivi e innovativi per il mercato.
Michele Novelli, nuovo Partner di Digital Magics, è stato il responsabile dell’iniziativa curando il disegno del nuovo piano industriale, le relazioni con gli investitori e le evoluzioni dell’operazione.
Per la fase di startup Novelli ricoprirà anche il ruolo di Managing Director di Prestiamoci.
“Trasparenza, efficienza e co-partecipazione sono valori tipici del web – afferma Novelli – Grazie a Prestiamoci anche il mercato dei prestiti avrà la possibilità di fare suoi questi elementi, facendo un balzo nel futuro e innovandosi come sta accadendo negli altri settori, partendo ancora una volta dalle startup e dal digitale”.

La grande attenzione che il mondo dell'innovazione e delle startup dedica al crowdfunding e all'investimento da parte di fondi, vc, angel ha probabilmente messo un pò in ombra negli ultimi anni questa forma di credito vecchia come il mondo. A dirla tutta, la parola prestito evoca immagini piuttosto negative che vanno dalla persecuzione bancaria allo strozzinaggio.

Grazie al P2P lending che utilizza piattaforme online, il “prestito” si è liberato da tutta la negatività di cui si è caricato negli anni: ci si presta soldi tra pari, eticamente, trasparentemente, chi ha bisogno di danaro per finanziare un proprio progetto ottiene quanto gli necessita e può restituirlo a rate senza cedere quote; chi investe liquidità ottiene una remunerazione con gli interessi. Con una intermediazione da parte della piattaforma molto leggera e automatizzata, che fa anche da garanzia, ma a costi irrisori. Il giro del business c'è, è proprio quello che normalmente si porta via la banca (o altro istituto di credito) che invece nel P2P lending ritorna tutto in beneficio per le parti coinvolte.

Il P2P lending, nato nel 2005, è oggi un modello di business innovativo consolidato in tutto il mondo: secondo Forbes, fino a oggi gli operatori di questo settore hanno erogato oltre 4 miliardi di euro, e nel 2014 si attende la prima IPO miliardaria di Lending Club, leader in America, in cui a maggio 2013 Google ha investito 125 milioni di dollari con una valutazione prossima a 1.6 miliardi di euro. Attualmente sono più di 30 le società che operano in questo settore, fra le più importanti Lending Club, Prosper, Zopa, RateSetter, Funding Circle, Auxmoney, presenti in diversi Paesi come USA, Cina, Germania, Inghilterra, Francia, Spagna e Italia.

In Italia, Prestiamoci è l'unica startup autorizzata da Banca d'Italia a gestire una piattaforma di P2P lending, cioè di prestiti tra privati. Autorizzata nel 2009, Prestiamoci conta a oggi 351 progetti finanziati e 412 investitori attivi. Non siamo ai livelli di Lending Club (il mercato italiano è ovviamente diverso per dimensioni, cultura, norme), ma sul modello di business e le capacità del team di crescere hanno puntato ora una fish da 550 mila euro un pool di investitori trainati da Digital Magics, il venture incubator certificato di startup innovative digitali quotato su AIM Italia (Mercato Alternativo del Capitale gestito da Borsa Italiana).

“Quello di Prestiamoci è un business model innovativo, ‘disruptive’, altamente scalabile in tutto il mondo – dice Enrico Gasperini, Fondatore e Presidente di Digital Magics – Abbiamo deciso di investire con il nostro Angel Network perché siamo convinti che questa startup digitale possa avere un impatto notevole e rivoluzionario nel sistema della raccolta dei prestiti in Italia“.

Il modello di business di Prestiamoci

Prestiamoci si pone l’obiettivo di sviluppare il mercato dei prestiti tra persone (P2P), intermediando il rapporto tra chi ha bisogno di un prestito e chi ha liquidità da investire e sostituendosi al ruolo che tradizionalmente compete alla Banca. Questa caratteristica consente a Prestiamoci di distribuire ai Prestatori (chi vuole investire) e ai Richiedenti (chi cerca soldi per finanziare un progetto) il guadagno che spetterebbe alla Banca; ne consegue che i Prestatori possono ottenere un guadagno maggiore con tassi di interesse più elevati, mentre i Richiedenti possono accedere ad un finanziamento con costi inferiori. Cosa guadagna Prestiamoci? Per i servizi offerti, richiede una fee d’iscrizione una tantum.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati