Restart Italia, tutti a rapporto!

Pubblicato il 14 Set 2012

Restart Italia! è il nome del rapporto che la task force nominata dal ministro Corrado Passera composta da una dozzina di esperti, Passera li ha chiamati “i 12 apostoli”, del mondo dell'impresa innovativa, della finanza in capitale di rischio, delle modalità con cui le startup innovative vanno sviluppate, sostenute e fatte crescere, ha presentato ieri a Roncade presso la sede di H-Farm.

Sgombriamo subito il campo dalla tentazione in cui certamente qualcuno sguazzerà nel tentativo di offuscare il lavoro fatto dalla task force sostenendo che si tratta solo di proposte, belle proposte, e che il rapporto è un bel libro ma un bel libro delle fiabe. E’ vero che nulla di ciò che il rapporto propone è al momento attuabile concretamente ma, come detto, questa è una considerazione in cui è facile cadere ma se qualcuno ne è tentato sappia che commetterebbe un grave errore. Il rapporto è importante perché racconta per filo e per segno chi sono tutti coloro che a vario titolo collaborano affinché il Paese possa sfruttare al massimo la sua materia prima più preziosa: le idee, le competenze, la capacità di innovare, e spiega perché l'innovazione e le startup sono importanti, se non perfino fondamentali per il futuro dell’economia e del Paese.

Il contenuto del rapporto non è mica una roba da poco, non per un settore, un fenomeno, che negli ultimi anni si è sviluppato rapidamente, forse anche in un modo un poco disordinato e caotico. II rapporto è una boa che segnala il momento della virata, è il riassunto ragionato di un ecosistema che è in costante evoluzione e rivoluzione, è un punto di arrivo e di partenza allo stesso tempo. Lo è perché per la prima volta raccoglie e descrive gli elementi fondativi del fenomeno e lo fa dopo avere raccolto idee, opinioni, analisi, suggerimenti, da decine se non centinaia di persone che hanno contribuito attivamente e fattivamente alla creazione del rapporto e che tutti i giorni lavorano per l’ecosistema a sostegno dell’innovazione che si fa impresa.

È augurio condiviso in modo chiaro e diretto da tutti coloro che sono impegnati nel fare dell’Italia una nazione ‘startup friendly’ che le indicazioni del rapporto diventino presto norme, leggi, azioni concrete. Che possano efficacemente dare all’ecosistema quella spinta di accelerazione quantica che serve per mettere la nostra economia al centro di un meccanismo di evoluzione virtuosa capace di fare leva sulla creatività e lo spirito imprenditoriale, sulle competenze di alto livello delle nostre industrie, sul ruolo internazionale di un Paese che è geograficamente e culturalmente collante tra l’Europa e l’area mediterranea.

Seguiremo l’evolversi del rapporto e le sue conseguenze sulle scelte politiche e strategiche ma intanto abbiamo questo documento che è una pietra d’angolo per l’ecosistema perché mette in chiaro (è scritto e disegnato in modo molto efficace) ciò che è importante, ciò che si è fatto, ciò che bisogna fare, è il punto di riferimento culturale e operativo per tutti coloro che nell’ecosistema si muovono e lavorano.

La task force ha lavorato benissimo, il ministro ci ha creduto e ora deve continuare a crederci con ancora maggiore forza. Il rapporto è tutto da leggere (lo si scarica da questo link), è disponibile nelle versioni completa e sintetica la quale sarà presto scaricabile anche in inglese. La versione in inglese è importantissima perchè è giunto il momento per l’Italia di dare a tutto il mondo un segnale forte del suo impegno e delle sue strategie a sostengo dell’innovazione e della imprenditoria.

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