ReStartAlp, ecco le startup che accedono all’accelerazione

Sono 13 i progetti selezionati in questa secobda edizione di ReStartAlp per accedere al percorso di incubazione che li trasformerà in startup della montagna

Pubblicato il 29 Giu 2017

La seconda edizione di ReStartAlp ha annunciato i progetti che entrano nel programma dell’incubatore temporaneo finalizzato al sostegno di creazione di nuove imprese sulle Alpi. Il progetto è promosso e finanziato da Fondazione Cariplo e da Fondazione Edoardo Garrone e si rinnova presentato progetti di alto profilo che intendono portare nuova linfa vitale all’economia della montagna.

-vedi i progetti della prima edizione

I dieci ragazzi e le tre ragazze di età compresa tra i 24 e i 33 anni (età media 27 anni) hanno visto le loro idee selezionate secondo criteri di sostenibilità economica e ambientale con riguardo al livello di innovazione e al potenziale contributo al rilancio del territorio alpino nel suo complesso. Fino al 29 settembre 2017 (con una pausa intermedia dal 29 luglio al 27 agosto) saranno accompagnati nella concretizzazione delle proprie idee imprenditoriali da un team qualificato di docenti, esperti e professionisti dei principali settori dell’economia alpina, in un percorso formativo che comprende momenti di didattica, laboratorio d’impresa, tirocinio ed esperienza sul campo. Per agevolare l’avvio dei tre migliori progetti di impresa sviluppati dai partecipanti, al termine  del Campus la Fondazione Garrone metterà inoltre a disposizione premi per un totale di 60mila euro e un servizio di consulenza gratuito post campus.

I progetti che saranno accelerati

Via Lattea FreeRide, presentata da Gabriele Barbarossa di 24 anni piemontese, è una nuova concezione di struttura ricettiva di montagna, rivolta in modo specifico a turisti outdoor interessati alla pratica dei diversi sport montani, dallo sci alpinismo, al trekking, alla mountain bike. La struttura ricettiva, un mix tra rifugio alpino e ostello, ha il pregio di situarsi nel centro di Sestriere, una delle località sciistiche più importanti e rinomate del comprensorio alpino italiano, all’interno di una struttura di inizio ‘900 di proprietà del ministero della Difesa, attualmente in disuso ma strutturalmente e internamente già adeguata per l’ospitalità.

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La veneta Rita De Colle di 32 anni propone Etichette con la quale intende promuovere e stimolare la nascita di filiere corte del settore tessile di montagna, promuovendo il confezionamento e la vendita di abbigliamento e accessori etici ed ecologici. In particolare l’azione si doterà di uno spazio dedicato alla vendita di capi di abbigliamento che abbiano una storia da raccontare, trattando esclusivamente vestiti etici, ecologici, frutto di riciclo o riconversione, sostenibili, che abbiano una filiera rintracciabile e corta. Uno spazio in cui artigiani selezionati possano esporre le proprie creazioni di moda, in cui sia possibile toccare con mano la qualità dei tessuti.

Dalla Lombardia arriva Giorgio Gobetti di 26 anni con Butéga Valtellina che intende innovare le logiche e la struttura del mercato valtellinese partendo dall’ambito agroalimentare. Mantenendo come focus la valorizzazione del territorio, l’obiettivo è quello di definire un modello di business in grado di mettere in rete le diverse realtà produttive al fine di creare valore ad ogni livello della filiera locale. La mission preliminare consiste nella creazione di un canale di comunicazione e commercializzazione dei prodotti e produttori agroalimentari valtellinesi con particolare attenzione alla loro esclusività in funzione delle tecniche di coltivazione, delle specificità, della scarsa reperibilità e dell’assoluta eccellenza qualitativa. Attraverso una piattaforma online di comunicazione e e­-commerce, affiancata da una continuativa azione off line, si vogliono valorizzare quei prodotti attualmente non riconducibili ad un’identità peculiare e contestualmente realizzare un circuito di promozione multi­settore per l’intera Valtellina.

Il 29enne Federico Guadalupi giunge dalla Liguria e presenta I Cavalieri di Glori una cooperativa di comunità che intende valorizzare e mettere a sistema le diverse attività agricole, turistiche e artigianali che stanno nascendo e consolidandosi sul territorio della Valle Argentina e, in particolare, nella piccola borgata di Glori (frazione di Molini di Triora, IM). La cooperativa di comunità si concentrerà sulla produzione e trasformazione di due prodotti core, la lavanda e lo zafferano, a cui affiancherà altre produzioni agricole (olio, fagiolo Muneghetta, mais spinato locale, castagno, uva), attività turistiche ricettive e della ristorazione e un panificio. La cooperativa intende recuperare diversi terreni intorno alla borgata e dotarsi di un laboratorio di trasformazione dei prodotti (essiccatoio e alambicco in primis), e si pone lo scopo di recuperare la borgata di Glori perché diventi luogo di vita e lavoro anche per altri giovani.

Eugenio Marsaglia, 30 anni, dal Piemonte intende sviluppare Preskige.com la prima piattaforma web di “social skiing” dedicata a chi vuole riscoprire il piacere di sciare insieme a maestri di sci liberi professionisti selezionati e qualificati. Preskige è rivolta agli sciatori di livello tecnico medio­-alto che vogliono perfezionare il proprio stile di sci e gesto atletico, imparando a sfruttare al massimo il proprio equipaggiamento.

Attraverso una piattaforma web di facile utilizzo si può consultare il profilo dei maestri, prenotare e pagare la lezione di sci nel luogo e nel periodo desiderato, il tutto facilmente dal proprio smart­phone, tablet o pc. Ma la vera novità sta nella possibilità di rivivere le emozioni delle lezioni svolte grazie ai video e alle correzioni delle proprie discese che rimarranno sul proprio profilo personale all’interno della piattaforma.

Breathless è l’idea di Andrea Martini, 24 anni del Trentino Alto Adige, si tratta di una piattaforma di promozione e prenotazione di servizi turistici a basso impatto ambientale, rivolto a turisti responsabili amanti della montagna e della fruizione sostenibile del territorio. La piattaforma, inizialmente declinata in una mobile app, presenterà l’insieme di attrattive, servizi e offerte del territorio, facilitando il turista nella fase di pianificazione del viaggio e del soggiorno.

Nicola Perli, 33 anni dal Veneto lavora su Rosi, azienda agricola che si concentra sulla produzione di coltivazioni naturali e tradizionali della Valle del Canale di Brenta, quali vite, patate, fagioli e alberi da frutta. La particolarità dell’impresa è data dalla volontà di rimettere a valore e riqualificare il paesaggio terrazzato di proprietà (e, in prospettiva, acquisirne altri di prossimità, anche attraverso il ricorso alla Banca della Terra) e di crescere dimensionalmente in modo graduale, spostandosi in futuro anche sull’apicoltura e l’allevamento. La mission dell’impresa è il rilancio della valle attraverso la messa in rete dei produttori locali, oggi poco inclini alla collaborazione e concentrati su un’agricoltura di sussistenza.

Il 24enne Lorenzo Quaccia dal Piemonte propone Altura, azienda ittica di allevamento biologico e trasformazione di trote valdostane, un prodotto ancora scarsamente valorizzato sul territorio. L’impresa si concentrerà inizialmente sulla trasformazione (affumicatura e marinatura) del prodotto di terzi, avviando nel frattempo l’allevamento diretto tramite l’affitto o l’acquisto di una vasca di acquacoltura. La trasformazione avverrà tramite l’utilizzo di legni autoctoni valdostani, di aceto prodotto localmente, sale di montagna e di erbe autoctone. Il target individuato è il settore della ristorazione di qualità valdostana e piemontese. Nel Nord Ovest l’itticoltura è infatti ad oggi scarsamente sviluppata, a differenza di altre regioni quali il Trentino Alto Adige, dove invece la produzione ittica si è affermata con ottimi risultati.

Dal Friuli Venezia Giulia arriva Riccardo Rizzetto di 26 anni con RisBoscaMente che vuole essere la prima Spa “verde” e naturale in Italia: un centro benessere che valorizza e utilizza unicamente le risorse del bosco per permettere all’utente un’esperienza rilassante a stretto contatto con la natura. La gestione del bosco avviene sfruttando gli strati delle chiome, la naturale creazione di angoli isolati nel sottobosco, la variabilità visiva data dall’alternanza di piccole e grandi piante, percorsi tra la vegetazione. La scelta degli elementi di comfort è strettamente legata sia al relax ma anche al benessere. Ecco che un bosco – nel quale vengono create ad es. passerelle di legno, angoli sauna e bagni caldi (rigorosamente funzionanti a legna), sedute particolari quali dondoli appesi agli alberi, vasche per i bagni di fieno, sottofondi musicali – diventa un luogo nuovo, da scoprire, entrando in contatto con la natura e con se stessi.

La ligure 28enne Monica Romanisio punta sul progetto d’impresa legato alla gestione del Rifugio escursionistico Pian dei Corsi, che prevede la somministrazione di cibi e bevande e la gestione del dormitorio. Il rifugio Pian dei Corsi, nell’entroterra savonese, è concesso in gestione all’impresa dalla Fondazione Cima e si trova all’interno di un vivaio forestale. L’intento è quello di rilanciare la struttura puntando sui flussi turistici outdoor del bacino finalese e sull’escursionismo del percorso Alta Via dei Monti Liguri. L’impresa si concentrerà sulla ristorazione, privilegiando una cucina locale e stagionale e lavorando con produttori locali e in collaborazione col Vivaio Forestale e la sua produzione. Inoltre intende accompagnare la cucina con un’offerta musicale e culturale lungo tutto il periodo di apertura. Sul fronte della ricettività l’intenzione è quella di riqualificare il dormitorio (30 posti letto suddivisi in 4 camerate) per l’ospitalità degli escursionisti e dei turisti sportivi e di valorizzare la presenza della sala conferenze all’interno del Vivaio, per accogliere gruppi organizzati, seminari, formazioni sia a livello regionale che extra-regionale e internazionale. Il luogo sarà aperto per l’accoglienza e il ristoro tutti i giorni nel periodo aprile – ­ settembre e a tempo parziale, su prenotazione o eventi per il restante periodo dell’anno.

Il Cirmolo è il progetto di Luca Steffenelli 30enne del Trentino Alto Adige e si tratta di una cooperativa sociale di tipo A per la gestione di servizi turistici, socio­sanitari, culturali ed educativi, con lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini. Nello specifico, la cooperativa vuole affermare e valorizzare la valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e didattica del territorio alpino del Trentino, attraverso la realizzazione di servizi turistici e culturali annoverabili nell’ambito del turismo sociale. I target a cui si rivolge la cooperativa sono turisti e residenti “vulnerabili”, ovvero con particolari esigenze, quali i disabili, i bambini, gli anziani. Non si esclude di sviluppare progetti specifici che riguardino anche i migranti. La cooperativa sarà costituita, in una fase iniziale, da 3 soci con competenze professionali diversificate ma coerenti fra loro: un Accompagnatore di Media Montagna iscritto al Collegio Guide Alpine Trentino, una psicologa professionista e una educatrice.

Tempo Reale è un progetto di azienda agricola sviluppato dal 25enne piemontese Gioele Zaccheo che, in prospettiva, si propone di stimolare la nascita di una cooperativa di comunità. L’azienda, concentrata sulla frutticoltura di specie rare (principalmente mele e pere) e sulla produzione di confetture, succhi e sidro, si colloca infatti all’interno di un contesto in cui diversi giovani stanno investendo energie e risorse per la rivitalizzazione del piccolo Comune di Trontano, nel Verbano Cusio Ossola, con l’idea di mettersi in rete per la creazione di una cooperativa di comunità. Attualmente esiste un’associazione che gestisce l’unica attività commerciale dell’area (con l’intento che diventi il punto vendita della produzione locale) e che organizza e realizza attività culturali e turistiche.

Anita Zucalli, 24 anni, piemontese presenta La Lausiero azienda agricola e, in futuro, agrituristica, che si concentra sulla produzione cerealicola, con particolare riferimento alle antiche varietà cereali, e ortofrutticola, dalle patate di montagna ai piccoli frutti, oltre che sull’apicoltura (miele di montagna), nell’ottica di rivitalizzare e valorizzare il territorio di Prali (TO) e della Valle Germanasca. L’azienda affianca alla produzione anche la trasformazione dei prodotti (farina e pane) e, in prospettiva, l’attività ricettiva e di promozione turistica (in particolar modo riferita al recupero della rete escursionistica legata al sentiero del Talco). Obiettivo dell’azienda è il recupero dei terreni incolti e la rinascita di una borgata ormai da tempo disabitata.

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