E’ un fatto ormai che il Mezzogiorno d’Italia, quello attivo, innovativo, tecnologico, imprenditoriale, che guarda al futuro è uscito definitivamente dalla trappola della mentalità dell’assistenzialismo. Non è più il tempo di attendere politiche di sviluppo, non è più il tempo di guardare a un’evoluzione con il fiato corto, non è più il tempo di rinunciare a opportunità e di dare forza a territori che solo all’apparenza paiono marginali. L’evento Sud Innovation Summit (di cui Startupbusiness è partner) ha mostrato, in questa sua terza edizione testé conclusasi, che l’imprenditorialità, che l’ecosistema, che l’innovazione possono attecchire molto bene e funzionare molto bene anche nelle regioni del sud del Paese.
Partiamo dalla considerazione che l’Università di Messina che ha ospitato l’evento nel suo Polo Papardo a nord della città, a un passo dal luogo in cui atterrerà il ponte sullo Stretto dal lato di Cariddi, conta oggi circa il 25% di studenti internazionali. Quota decisamente significativa che ha fame non solo di formazione accademica ma anche di eventi come quello organizzato da Roberto Ruggeri che porta sul territorio 160 speaker, di cui alcuni internazionali, temi come l’IA e le sue applicazioni, tecnologie per l’education, le esperienze di chi fa startup e scaleup partendo dal Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Abruzzo, Molise e di chi porta avanti iniziative per la formazione, l’integrazione, il sostegno agli imprenditori partendo sempre dal Mezzogiorno come fanno Vanessa Coppola di The Qube in Puglia, Paolo Ciaccio di Entopan in Calabria, Clara Amadigi di Fabbrica italiana innovazione in Campania i quali pongono enfasi sulla necessità di fare sistema, di unire sempre di più le forze, le risorse e di condividere le opportunità che nel territorio sono sempre più presenti e stanno evolvendo anche grazie a iniziative di successo come startup diventate scaleup che oggi hanno anche attività internazionali e a progetti che guardano all’accelerazione della inclusione come è per esempio il caso di Women Lead come spiegano le fondatrici Gaia Costantino e Sonia Elicio che sottolineano come il tessuto imprenditoriale pugliese stia cambiando rapidamente. La migliore testimonianza del modificarsi del contesto in un senso sempre più favorevole a chi fa startup sono gli imprenditori che hanno fondato e stanno facendo crescere le loro aziende partendo dal territorio ma con una visione nazionale e internazionale: Lorenzo Danese di Timeflow, Giuliano La Barbera di Fulltruck, Cristina Angelillo di Marshmallow Games, Alessandro La Rosa di Creation Dose, Luigi Congedo di Data Masters sono esempi cristallini di come l’innovazione si sviluppa bene in settori che vanno dal digitale puro, alla logistica, dalla formazione alla gestione delle risorse umane.
E poi gli investimenti e qui abbiamo un tema delicato in quanto vi sono pochissimi veicoli di investimento con sede nel mezzogiorno come ricorda Amedeo Giurazza che è fondatore e CEO di Vertis, in pratica l’unico venture capital del sud con sede a Napoli: “vero che gli investimenti non hanno passaporto ma è anche vero che serve vicinanza tra chi fa impresa e chi investe in impresa e solo con un rafforzamento dello scenario degli investitori nel mezzogiorno possiamo pensare di non costringere gli imprenditori a spostarsi per essere più vicini agli investitori”. Al fine di accelerare questo processo Vertis ha anche dato vita a un progetto di formazione per professionalità legate proprio al venture capital in modo da costruire quella cultura e quelle competenze necessarie affinché possano crearsi le condizioni per l’arrivo di nuovi investitori. Con Giurazza anche Daniele Serra managing director di Ventive e Emanuele Torlonia, managing director di Italian Angels for Growth pongono enfasi sul fatto che serve una maggiore distribuzione degli investimenti anche se, è un fatto, le startup nate nel sud sono in grado di raccogliere round anche importanti soprattutto se innovano utilizzando anche l’intelligenza artificiale che è senza dubbio il filone di maggiore interesse nonché il contenuto guida dell’edizione 2025 del Sud Innovation Summit.
Un tema, quello dell’IA che è stato snocciolato anche dalle aziende, ormai scaleup, che sono intervenute all’evento, tra loro Odoo, Trustpilot, Subito.it e Alibaba rappresentate da Miriam Bastianello country manager Italy, Nicoletta Besio general manger Italy, Fausto Dassenno chief product and technology officer e Alessandro Marcello head of business development and partnership, rispettivamente che hanno messo in luce le sfide e le opportunità dell’intelligenza artificiale, sia quando si tratta di creare valore per gli utenti che siano consumatori o aziende, sia quando si tratta di fare fronte alle minacce alla sicurezza dei sistemi e delle informazioni che è attività sempre più delicata proprio a seguito dell’impiego dell’AI anche da parte di chi ha intenzioni fraudolente e quindi deve essere opportunamente contrastato.
Il panel più internazionale, che ha raccolto grande attenzione da parte degli studenti dell’Ateneo si è concentrato sul futuro dell’education e su come l’intelligenza artificiale gioca un ruolo nel modificare modalità e contenuti, si tratta di un elemento fondamentale come hanno illustrato Märt Aro di DreamApply e Peter Fergerstrom di Educraftor Finland).
La terza edizione del Sud Innovation Summit 2025 – “AI for Future”, ha visto partecipare circa 160 speaker nazionali e internazionali, startup, imprese, istituzioni e 6000 partecipanti, tra presenza fisica e digitale: due giorni di confronto tra imprese, startup, accademia e istituzioni sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’Italia e il ruolo del Sud come laboratorio di pensiero, competenze e innovazione responsabile.
Promosso da Sud Innovation APS insieme al Comune di Messina e con il supporto dell’Università di Messina, il Summit ha affrontato in chiave concreta le opportunità e le sfide dell’AI: dalla formazione alla transizione digitale, dal turismo predittivo alle infrastrutture AI-ready, dagli investimenti per il futuro del Mezzogiorno fino alla governance dei dati e all’etica dell’innovazione. Presentato all’evento anche il Rapporto Sud Innovation 2025 e il Sud Innovation Competitiveness Index (SICI), il nuovo indicatore che misura la competitività e l’attrattività del Mezzogiorno.
Tra i protagonisti, anche le principali realtà tech nazionali e internazionali, tra cui Banca Generali, Google Cloud, Intesa Sanpaolo, Mastercard, Microsoft, Sky, TIM, Uber e l’innovation partner PwC Italy, insieme alle startup vincitrici del Sud Innovation Roadshow 2025, la più rilevante iniziativa di scouting e valorizzazione delle startup del Mezzogiorno, a testimonianza di una filiera dell’innovazione che unisce grandi player e nuove imprese del territorio.
“In tre anni, il progetto Sud Innovation ha dimostrato concretamente che anche dal Mezzogiorno può nascere un ecosistema dell’innovazione solido e attrattivo, capace di far dialogare tra loro aziende, startup, istituzioni e mondo accademico. Abbiamo costruito un modello che unisce visione strategica, analisi dei dati e collaborazione tra territori e attori dell’innovazione: dal Sud Innovation Roadshow, la startup competition che ha attraversato sette regioni alla ricerca di nuovi talenti, al Rapporto Sud Innovation, il primo rapporto annuale che misura l’innovazione nel Mezzogiorno attraverso un indice proprietario, fino al Summit, il più importante evento dedicato all’innovazione nel Sud Italia”, dichiara Roberto Ruggeri, fondatore del Sud Innovation APS e del Summit. Quest’anno, Messina si è trasformata in un vero e proprio laboratorio di idee, competenze e futuro, ospitando grandi player nazionali e internazionali. È motivo di grande orgoglio che tutto sia partito da qui, dalla mia città, e di poter contare su un Sindaco che ha creduto fin dall’inizio in questa visione, sposata quest’anno anche dalla Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi di Messina, L’intelligenza artificiale è stata al centro di questa edizione, ma resta chiaro il compito più importante: governare la tecnologia con responsabilità e visione. Il Sud Innovation Summit getta così le basi per un nuovo paradigma, un Sud che non insegue il futuro, ma lo guida”.
L’evento, gestito dalla giornalista Micaela Palmieri, ha visto speech in plenaria e panel tematici dedicati a AI advanced, agritech e foodtech, coding, design, educazione finanziaria, HR tech – edtech e future of work, legaltech, martech, media e creator economy, product management, impresa, startup ed ecosistemi dell’innovazione, sustainability, traveltech, women e leadership in tech hanno permesso di condividere esperienze concrete, buone pratiche e modelli di collaborazione tra pubblico e privato, contribuendo a definire una roadmap operativa per un Mezzogiorno protagonista dell’innovazione nazionale ed europea.
La prima giornata del Sud Innovation Summit 2025 ha tracciato una panoramica completa sulle traiettorie dell’intelligenza artificiale in Italia, tra produttività, infrastrutture digitali e sviluppo delle competenze. Dai keynote di Matteo Mille (Microsoft Italia), Giovanni Todaro (IBM Italia) e Daryoush Goljahani (Google Cloud Italia) è emerso un messaggio comune: l’innovazione non si misura solo in velocità tecnologica, ma nella capacità di formare nuove competenze e creare connessioni tra università e imprese. Federico Aguggini (Intesa Sanpaolo) si è focalizzato sul rapporto tra caos e precisione nell’era dell’intelligenza artificiale, evidenziando come la capacità di gestire l’imprevedibilità sia oggi la vera frontiera della leadership digitale. Nel panel dedicato al turismo, moderato da Marco Celani (AIGAB), Antonio La Veneziana (Airbnb), Alessandro Callari (Booking), Marco Sprizzi (Expedia) e Stefano Arossa (WeRoad) hanno raccontato come l’IA stia ridefinendo l’esperienza di viaggio, anticipando i desideri dei viaggiatori senza rinunciare alla dimensione umana e relazionale. A seguire, Saverio Mucci (Mastercard Italia) ha presentato un’analisi inedita sull’impatto economico dei nuovi voli intercontinentali verso il Sud; mentre Cateno De Luca (sindaco di Taormina) ha lanciato una provocazione: senza una pubblica amministrazione capace di decidere, anche la migliore IA del mondo resta un’occasione mancata. La sessione del mattino si è chiusa con l’intervento di Federico Perazzi (Bending Spoons, Adobe, Meta e Disney), che ha esplorato la dimensione creativa dell’intelligenza artificiale come “compagna immaginativa”, capace di ampliare i confini dello storytelling e trasformare l’interazione tra umani e tecnologia. Sul fronte della sostenibilità, energia e rete, Saverio Mucci (Mastercard Italia), Gioacchino Bellia (Enel), Luigi D’Amore (TIM Enterprise) e Giulia Di Giovanni (Poste Italiane) hanno mostrato come l’intelligenza artificiale possa rendere le reti energetiche e digitali più resilienti, abilitando infrastrutture “AI-ready” per le città intelligenti e la pubblica amministrazione. Spazio anche a finanza e policy, con Maria Ameli (Banca Generali), Leonardo Del Mecio (Crédit Agricole), Massimo Calzoni (Invitalia), Francesca Ottier (CDP Venture Capital), Giorgio Ciron (InnovUp) che hanno messo in evidenza il ruolo del capitale privato e pubblico nell’accelerare la transizione digitale delle PMI e nel consolidare l’ecosistema dell’innovazione nel Mezzogiorno. Successivamente, la startup Visada ha ricevuto il Premio Sud Innovation Champions, in partnership con Ventive, consegnato da Daniele Serra, chief operating officer di Ventive e altre realtà hanno ricevuto menzioni speciali per la qualità dei loro progetti.
La seconda giornata del Sud Innovation Summit 2025 si è aperta con i saluti istituzionali della rettrice Giovanna Spatari (Università degli Studi di Messina) e del sindaco di Messina Federico Basile, insieme ai saluti di benvenuto di Roberto Ruggeri (Sud Innovation). A seguire, la presentazione del Rapporto Sud Innovation 2025, curato da Daniela Baglieri (UniMe), Antonio Messeni Petruzzelli (Politecnico di Bari) e Roberto Ruggeri (Sud Innovation), sulla competitività e l’attrattività nel Mezzogiorno. Carlo Rossi Chauvenet (Datavalley), Oreste Pollicino (Bocconi) e Antonio Maria Tambato (AgID) hanno poi discusso di governance dei dati come nuova frontiera di valore per imprese e cittadini; mentre Vincenzo Tanania (PwC Italia) ha raccontato l’innovazione come forza collettiva, capace di connettere territori, cultura e impresa come un flusso d’acqua che genera crescita. Un dialogo poi su etica, regolamentazione e futuro del lavoro tra Angelo Di Balsamo (Google Cloud), Andrea D’Onofrio (Microsoft) e Ludovica Scarfi (IBM). Nel talk “Future of Money”, Giuseppe Cardullo (Mastercard) e Alessandro Onano (Moneyfarm) hanno riflettuto su finanza e pagamenti intelligenti, dove fiducia e privacy restano centrali. Francesco Foresi (Datapizza) ha presentato il progetto GenAI open source, per un’Italia più competitiva e innovativa, mentre Federico Sisinni (Sky TV) ha mostrato come l’IA stia creando una TV sempre più personalizzata e interattiva. Giancarlo Sampietro (Uniting e Kiwi&Flu) ha parlato di democratizzazione della creatività, ribadendo il ruolo dell’uomo come motore dell’innovazione; Paolo Ciaccio (Entopan), Mariarita Costanza (MACNIL), Stefano Ricca (Ricca IT) e Luca Tesauro (Giffoni Innovation Hub), moderati da Rosario Faraci (Università di Catania), mostrano la fotografia di un Mezzogiorno che innova e fa rete. In chiusura, i ringraziamenti dell’Assessore Massimo Finocchiaro (Città di Messina) e di Roberto Ruggeri, che ha ricordato che “il futuro non si prevede: si governa insieme. E se il Sud è pronto a farlo, non resta che vedere chi avrà il coraggio di realizzarlo”.
“Siamo orgogliosi di aver ospitato la terza edizione del Sud Innovation Summit al campus universitario del Polo Papardo, che per l’Ateneo rappresenta il fiore all’occhiello dell’area delle Scienze e Tecnologie. Questo evento è importante perché le competenze che il Summit intende trasmettere ai giovani studenti e ai ricercatori – basate sull’innovazione digitale e sulle nuove tecnologie – sono fondamentali per costruire oggi un bagaglio utile a inserirsi nel mondo del lavoro. L’obiettivo dell’Università, che ha fortemente sostenuto questa iniziativa, è quello di portare il Summit dentro l’Ateneo, offrendo ai giovani, proprio nel luogo in cui ogni giorno studiano, l’opportunità di acquisire competenze che potranno poi spendere concretamente sul territorio”, dice Paola Dugo, prorettrice dell’Università di Messina.
Federico Basile, Sindaco di Messina, afferma: “Messina si conferma città dell’innovazione, in grado di ospitare eventi di respiro nazionale che mettono al centro il futuro, la formazione, i giovani. Il Sud Innovation Summit rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio, perché valorizza competenze, connessioni e visioni condivise. L’intelligenza artificiale non è un concetto astratto: è già presente nella nostra vita quotidiana, e come amministrazione crediamo sia fondamentale accompagnare questo cambiamento con consapevolezza, coinvolgendo imprese, professionisti, università e cittadini”.
Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, intervenuto in rappresentanza del governo in apertura del Summit dichiara: “Il Sud Innovation Summit è una delle esperienze più significative d’Italia nel campo dell’innovazione e un simbolo della ritrovata centralità del Mediterraneo come spazio di conoscenze e tecnologie. Sono qui in rappresentanza del Governo Meloni per esprimere apprezzamento a un’iniziativa che valorizza il Mezzogiorno come motore di sviluppo e laboratorio di competenze per il futuro del Paese. Attraverso il Piano Mattei vogliamo costruire ponti con i Paesi africani, condividendo competenze e formazione per una crescita reciproca. Il Sud e la Sicilia hanno tutto: creatività, tenacia, fantasia e la forza per smentire ogni luogo comune. Il Summit incarna questa visione: il coraggio di pensare in grande e di guidare il futuro con responsabilità e ambizione”.
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