Vianova e EIT Urban Mobility aiutano Milano a gestire la mobilità urbana

Pubblicato il 23 Mar 2021

Vianova è la startup di nascita francese che sta rivoluzionando il modo in cui le città possono ottimizzare il flusso dei veicoli sei servizi di sharing free-floating.

Tra queste città c’è anche Milano che da qualche settimana attraverso la società AMAT, l’Agenzia mobilità ambiente e territorio interamente controllata dal Comune di Milano, ha dato vita a un progetto pilota basato sulla tecnologia di Vianova.

“Ciò che facciamo – spiega a Startupbusiness Thibaud Febvre, uno dei tre co-fondatori di Vianova insieme a Frédéric Robinet e Thibault Castagne – è acquisire i dati dei fornitori di servizi di sharing free-floating e attraverso una tecnologia che utilizza strumenti di machine learning e un sistema GIS (Geographic information system, ndr) proprietario, analizzarli per offrire agli amministratori dati sia storici sia in tempo reale sull’utilizzo dei veicoli in sharing free-floating al fine di permettere loro di migliorare le infrastrutture, l’utilizzo degli spazi pubblici e definire normative puntuali”.

Thibaud Febvre, co-fondatore di Vianova

Vianova è supportata da EIT Urban Mobility che è l’iniziativa dello European Institute of Innovation and Technology che lavora per incoraggiare cambiamenti positivi nel modo in cui le persone si muovono in città, per rendere queste ultime spazi più vivibili. EIT Urban Mobility intende diventare la principale iniziativa europea a supporto della trasformazione della mobilità urbana grazie a un co-finanziamento fino a 400 milioni di euro per il periodo tra il 2020 e il 2026 da parte di EIT che è un’entità dell’Unione Europea.

Vianova è nata nel 2018, ha collaborazioni con oltre trenta gestori di servizi di veicoli in sharing free floating e fornisce il suo servizio oltre che alle amministrazioni cittadine anche a gestori di servizi di mobilità come, per esempio, le società ferroviarie, ai gestori di infrastrutture come stazioni e aeroporti e alle società che gestiscono le reti elettriche che possono così meglio comprendere i flussi e sviluppare i punti di ricarica in modo maggiormente efficace.

Grazie alla collaborazione con Vianova, la città di Milano sarà in grado di equipaggiarsi con uno strumento utile per monitorare la domanda della shared mobility e per pianificare specifici interventi per incrementare l’offerta di mobilità con nuovi servizi. Ciò consentirà di raggiungere gli obbiettivi di EIT Urban Mobility di integrare servizi e prodotti di mobilità incentrati sull’utente e di dare una spinta significativa alla crescita del mercato”, dice in una nota Valentino Sevino, direttore della pianificazione e del monitoraggio della mobilità per AMAT.

“L’accordo che abbiamo con gli operatori dei servizi di sharing free-floating – spiega il co-fondatore – si basano su lo scambio di informazioni: loro ci forniscono i dati del traffico e noi in cambio forniamo loro le analisi perché le informazioni che ricaviamo sono sì utili alle amministrazioni cittadine e alle altre tipologie di nostri clienti ma lo sono ovviamente anche per i gestori dei servizi che così possono ottimizzare il dispiegamento delle loro flotte e offrire quindi un servizio sempre migliore ai loro clienti e uno strumento in più per espandere il loro business nelle città dove noi siamo già presenti”.

Vianova lavora oggi oltre che con l’amministrazione milanese anche con quelle di città come Stoccolma, Helsinki, Zurigo, Basilea, Bruxelles, Parigi, il suo servizio è proposto a costi che dipendono dalla dimensione della città e dal numero dei veicoli con un canone che può variare da mille a diecimila euro al mese, ha fatturato nel 2020 500mila euro e a novembre del 2020 ha chiuso un primo round di investimento da 1,8 milioni di euro a cui hanno partecipato un venture capital francese, uno lituano e la stessa EIT. Al momento lavorano per l’azienda 15 persone nella sede di Parigi e negli uffici di Zurigo, Londra, Berlino e Barcellona.

Per noi il futuro è la mobilità autonoma – aggiunge Febvre – il nostro obiettivo è diventare la torre di controllo della mobilità urbana, i veicoli autonomi arriveranno e saranno numerosi e a quel punto la nostra tecnologia, che è coperta da brevetti che sono al momento pending, sarà fondamentale, nel frattempo abbiamo in programma di espanderci nell’arco del 2021 in altre città, puntiamo principalmente a quelle tedesche, italiane, spagnole e britanniche”.

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