Yemen: startup e digitale oltre la guerra

Pubblicato il 14 Mag 2015

“Nella società yemenita oggi la gente vive situazioni molti difficili sia politicamente sia economicamente, ci sono tantissime persone emarginate che vivono lungo le strade senza speranza e senza sostentamento aspettando solo che qualcuno si fermi e chieda loro di fare qualche lavoretto e guadagnare quanto basta per vivere un giorno o due”, così esordisce Saeed Alfagieh, co-fondatore e Ceo di AnaMehani.com, sito che si propone come punto di incontro tra chi offre lavoro e chi lo cerca. Il sito è pensato per gente come idraulici, imbianchini, elettricisti, muratori, contadini, saldatori e offre loro la possibilità di profilarsi e di ricevere quindi offerte di lavoro non permanente.

“AnaMehani.com è oggi l’unica possibilità per molti che non riescono a trovare il modo di sostenersi – aggiunge Saeed – lo Yemen è oggi una zona di guerra e ci sono molte organizzazioni non governative, alcune aziende e tanti singoli che sono alla ricerca delle competenze che si possono trovare sul nostro portale”.

uomini yemeniti
Ahron de Leeuw – Qat picknick-Yemen

Nei piani dei fondatori, insieme a Saeed c’è Maher Alrahomi, c’è il progetto di estendere la portata della loro startup anche in altri Paesi dove esistono simili situazioni, compresi anche quelli dove non vi è la guerra ma dove la povertà è profonda e diffusa: “stiamo lavorando per lanciare il portale in Egitto, Marocco e Arabia Saudita”, dicono i due fondatori.

Oggi il sito è disponibile esclusivamente in lingua araba ma i due fondatori per fare meglio conoscere il loro progetto che sta a metà tra una startup digitale e un’attività a impatto sociale hanno in programma di realizzare presto una pagina in inglese che illustra le modalità operative, ciò anche per ingaggiare più facilmente le Ngo che arrivano nel Paese.

Potrebbe sembrare bizzarro che persone che non hanno il sostentamento quotidiano siano comunque in grado di accedere a internet per trovare sul sito eventuali offerte, benché il Paese sia povero e in guerra l’accesso a internet è piuttosto semplice soprattutto nei grandi centri come la capitale Sana’a e la città portuale di Aden grazie a numerosi internet cafè.

Oggi il sito si Saeed Alfagieh e Maher Alrahomi è utilizzato da circa 350 lavoratori che ogni giorno grazie alla piattaforma trovano impieghi non permanenti e il sostentamento per loro e le loro famiglie.

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