AppQuality, il crowdtesting del software conquista le grandi imprese

Pubblicato il 06 Giu 2019

AppQuality offre una suite di servizi crowdtesting che, attraverso una community di 250mila tester qualificati, reclutati e certificati in Italia e in tutto il mondo, consente di ottimizzare, in tempi rapidi, qualsiasi prodotto digitale in modo che arrivi nelle mani dell’utente “defect free” e con una esperienza d’uso ottimizzata. Grazie all’utilizzo di un modello a commissione, ai “fresh eye” dei tester esterni, agli algoritmi e ai modelli di gestione del crowd estremamente evoluti, si riesce a identificare velocemente tutti i difetti (bug) sia funzionali sia di user experience e quindi garantire il corretto funzionamento del prodotto digitale.

La soluzione ideata da AppQuality permette di affrontare la complessità nello sviluppo di prodotti digitali come app, siti web ma anche chatbot, IoT, campagne Adv.

AppQuality ha condotto fino a oggi oltre 2.400 campagne di crowdtesting, testato più di 25mila device e individuato più di 150mila bug. “Il modello del crowdtesting sfrutta dispositivi reali e si svincola dai “test in laboratorio – spiega il Ceo della società Luca Manara – Per questo ci focalizziamo sull’interazione strutturata tra tre elementi cardine: un team di quality leader e experience Designer, la piattaforma cloud sviluppata interamente da noi, e la community di decine di migliaia di tester».

AppQuality nasce nel 2015 e il prodotto raggiunge il mercato nel 2016 e oggi sono 80 le aziende che hanno scelto di affidarsi a servizio della società per migliorare la qualità dei loro prodotti digitali, e sono aziende di ogni settore: utility (Enel e Sorgenia), turismo (Costa Crociere e Best Western), fintech (Intesa SanPaolo, Che Banca!, Banco BPM e Poste Italiane), moda (Moncler e Luisa Spagnoli), e-commerce (Yoox, Canali e Crai), automotive (BMW e Pirelli) e moltissimi altri, compresi clienti internazionali (come per esempio T-Mobile in Germania e Trustly in Svezia).

“Abbiamo conquistato la fiducia del colosso dell’energia Enel che recentemente ha inserito AppQuality tra i propri asset strategici – enfatizza il Ceo – Pur essendo un’azienda di piccole dimensioni, siamo stati in grado non solo di adattarci alle esigenze delle grandi corporazioni, ma anche di soddisfare appieno le loro aspettative sia in termini di risultati che di tempistiche. Le campagne vengono lanciate entro pochi giorni dal kick-off meeting, i primi risultati possono essere condivisi dopo 24 ore e diversi clienti hanno riportato come anche le valutazioni sullo store, dopo la collaborazione con AppQuality, sono migliorate sensibilmente”.

Edoardo Vannutelli, a sinistra e Luca Manara, fondatori di AppQuality

AppQuality è nata per volontà di Luca Manara, Edoardo Vannutelli e Filippo Renga, partendo dalle ricerche nate all’interno del MobileLab, laboratorio di ricerca del Politecnico di Milano, nel campus di Cremona, sulle più avanzate tecnologie mobile.

I risultati di business hanno portato i soci di Italian Angels for Growth e quelli del Club degli Investitori, guidati rispettivamente da Antonio Leone e da Giancarlo Rocchietti, a investire 400 mila euro in AppQuality: oltre a Iag e Club degli Investitori ha partecipato anche il fondo Club Italia Investimenti 2 di Cristiano Esclapon. “AppQuality è stata individuata come una delle realtà emergenti più interessanti e innovative del panorama italiano di soluzioni B2B per enterprise, una compagine giovane ma che ha già dimostrato di poter acquisire e sviluppare clienti e di validare un business model profittevole. Ora la sfida è l’accelerazione della crescita e la scalabilità del modello” avevano commentato pochi mesi fa gli Angel Gaetano Liggieri e Gianluca D’Agostino che hanno guidato l’investimento e che ora rappresentano il veicolo dei soci Iag e Cdi nel consiglio di amministrazione di Appquality. Investitore dell’azienda è anche il gruppo Digital360, che è pure editore di Startupbusiness.

Il primo cliente internazionale di AppQuality è stato Trustly nel 2018: “Il nostro supporto ha permesso lo studio comportamentale degli utenti finali di Trustly, rispetto alle abitudini di acquisto in Svezia e Germania, e di ottimizzare quindi le conversioni durante il pagamento tramite la piattaforma di payment Trustly”, spiega Manara, mentre Alberto Russo, senior business marketing manage di Trustly afferma: “il crowdtesting ci ha permesso di andare oltre le nostre personali idee di come poter migliorare il logo all’interno della fase di checkout, coinvolgendo direttamente gli utilizzatori finali”.

“Al momento la maggior parte del business di AppQuality si svolge ancora sul territorio nazionale, ma siamo pronti per entrare in nuovi mercati, come dimostrato proprio dal caso Trustly – aggiunge il co-fondatore della società – L’obiettivo 2019 è l’ingresso sul mercato spagnolo e, negli anni successivi, il mercato francese”.

Parallelamente all’espansione internazionale, AppQuality punta alla crescita della propria community di tester sia in termini di numeriche sia in termini di caratteristiche di profili per arrivare alle coperture corrette in ogni regione del mondo. L’implementazione di algoritmi di gamification evoluti e processi di gestione automatizzati della community di tester permetteranno la scalabilità delle operation a livello globale. “Infine, siamo molto fiduciosi di poter contare anche sull’accelerazione del Polihub per cominciare ad affacciarci anche ai tester cinesi, fonte di dati molto importante per chi, come quasi la totalità degli e-commerce europei, punta al mercato orientale per la vendita dei propri prodotti/servizi.

AppQuality ha anche in programma di avviare un nuovo round di investimento nei prossimi mesi che punta a una raccolta di qualche milione di euro per sostenere il processo di crescita ed è oggi partner degli Osservatori del Politecnico di Milano, del Software Testing Forum ed è incubata presso il PoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

LinkedIn

Twitter

Whatsapp

Facebook

Link