Aurora-TT, Rottapharm e Italfarmaco insieme per investire in biotech

Pubblicato il 12 Feb 2020

Aurora Science è un’iniziativa industriale che risponde all’esigenza di creare un ponte fra la ricerca e l’industria. Con l’approccio di una società biofarmaceutica virtuale, ricerchiamo progetti in biotecnologia dove c’è un bisogno terapeutico non soddisfatto che portino a una svolta rispetto ai trattamenti attuali. Con il nostro investimento li sviluppiamo poi con disciplina industriale fino a creare le condizioni per l’exit con società farmaceutiche in grado di portare il prodotto sul mercato. Crediamo in questo progetto per l’alto profilo del team, per il supporto di due player industriali illuminati, Rottapharm Biotech e Italfarmaco, e per l’idea di investire in progetti di ricerca per sviluppare prodotti che hanno una reale possibilità di arrivare al mercato. In questo prevale la logica industriale, tenendo ben presente anche la logica finanziaria che spesso prevale nel Venture Capital”, così Guido Guidi, presidente di Aurora-TT (di cui scrivemmo qui ) spiega a Startupbusiness le ragioni e il modello operativo del neonato Aurora Science, veicolo di investimento che si focalizza su startup biotech ad alto potenziale terapeutico.

Guido Guidi, presidente di Aurora-TT

Il progetto nasce per volontà appunto di Aurora-TT che ha deciso di allearsi con due investitori industriali strategici che sono Rottapharm Biotech e Italfarmaco, che vantano strutture di ricerca e sviluppo proprietarie e competenze per supportare la crescita delle società oggetto di investimento. Aurora Science intende validare la scienza e sostenere lo sviluppo di prodotti di un portfolio di startup indipendenti che sarà selezionato dal network dei suoi partner, che comprende istituzioni accademiche e non, fondi di venture capital, imprenditori nel settore delle biotecnologie e investitori privati. Gli investimenti promossi saranno compresi tra 1 e 5 milioni di euro per supportare le attività pre-cliniche e i primi sviluppi clinici.

La società sarà gestita da Aurora-TT, un team di imprenditori e manager con esperienza consolidata in ambito farmaceutico e biotecnologico e con un track record che include il lancio di due startup nella terapia genica: Genenta Science e Altheia Science (con una raccolta fondi combinata di oltre 50 milioni di euro), cessioni “exit” a partner industriali (più di 400 milioni di euro generati grazie all’operazione Ethic Oncology Science, acquisita da Clovis Pharma avvenuta nel novembre del 2013 e di cui scrivemmo qui ) e lo sviluppo clinico e lancio sul mercato di oltre 15 prodotti farmaceutici (tra cui alcuni blockbuster).

L’iniziativa, totalmente privata, – aggiunge Guidi – ci permette di operare liberi da condizionamenti su tutto il territorio europeo. A questo proposito ci farebbe piacere trovare progetti in Italia sufficientemente maturi per essere presi in carico da un soggetto come Aurora Science per essere portati all’industria. È quel che accade nella maggioranza dei paesi europei che da più di un decennio hanno puntato sull’innovazione. Ora si trovano ad avere un vantaggio competitivo che l’Italia è costretta a recuperare con programmi come il Fondo Nazionale dell’Innovazione che fanno ben sperare”.

Lucio Rovati, presidente di Rottapharm Biotech, aggiunge in un nota: “il nostro obiettivo è offrire più di un semplice finanziamento. Puntiamo infatti a supportare le giovani aziende nello sviluppo e nell’accelerazione del loro business, offrendo loro la nostra forte esperienza in drug discovery e in sviluppo pre-clinico con un ampio raggio di attività fino alla progettazione di studi clinici.” Francesco De Santis, presidente di Italfarmaco Holding sottolinea:“il nostro investimento con il team di Aurora-TT fa parte della nostra strategia di innovazione per rispondere efficacemente alle esigenze dei pazienti nella fase iniziale del processo di sviluppo del farmaco. L’obiettivo è promuovere l’innovazione e l’espansione internazionale delle future società in portfolio offrendo know-how, e solide capacità nello sviluppo pre-clinico e clinico”.

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