Circularity, arriva il motore di ricerca per l’economia circolare

Pubblicato il 04 Giu 2020

Si chiama Circularity ed è una start up innovativa e una società benefit fondata nel 2018 con l’obiettivo di rivoluzionare il mondo dei rifiuti in Italia.

Ha cominciato aiutando le imprese a diventare circolari , con progetti di consulenza e formazione dedicati, ma ora fa un passo avanti che rende i suoi servizi decisamente più scalabili. Circularity è riuscita a digitalizzare, almeno in parte, un processo di consulenza realizzando il primo motore di ricerca per raccogliere informazioni e concludere transazioni che consentono alle imprese industriali di attivare processi di economia circolare e gestire i rifiuti come una risorsa e non soltanto come un costo e un materiale da smaltire.

A fondare questa startup Alessandra Fornasiero e Camilla Colucci, rispettivamente Ceo e amministratore di Circularity, Francesco Maltoni e Roberto Coizet. Circularity è anche società benefit partecipata al 20% da Innovatec, azienda leader nel settore delle energie rinnovabili quotata al mercato AIM di Borsa Italiana.

circularity
Gli imprenditori non hanno piena consapevolezza di cosa accade dei materiali di scarto ‘fuori dai cancelli della propria azienda’ e molto spesso sottovalutano la responsabilità estesa del produttore del rifiuto, che ha anche risvolti penali. Circularity punta ad aiutarli, diventando un punto di riferimento unico per le aziende nel loro percorso di integrazione della sostenibilità nel business, in particolare nella sua dimensione ambientale. Grazie alla sua innovativa piattaforma, Circularity è in grado di rendere sistemico, in tutta Italia, l’accesso all’economia circolare dei materiali e di facilitare l’attivazione di percorsi virtuosi di recupero, riciclo e riuso” ha dichiarato Alessandra Fornasiero, co-founder e CEO di Circularity.

La piattaforma peer to peer di Circularity parte con un database geo-referenziato di oltre 20.000 operatori suddivisi in imprese industriali produttrici e utilizzatrici, impianti di recupero-trasformazione e trasportatori in grado di garantire lo scambio dei materiali tra i diversi operatori nel percorso circolare di riutilizzo attivato.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Come funziona Circularity

E’ una piattaforma digitale che consente di trovare in pochi passaggi i partner migliori per dare nuova vita ai propri rifiuti e che abilita la collaborazione e lo scambio peer to peer dei materiali, grazie al suo network geo referenziato di imprese industriali che producono scarti, imprese che possono riutilizzare quegli scarti nei loro processi di produzione, impianti di trasformazione dei rifiuti, che li fanno diventare materie prime seconde per nuovi prodotti, e trasportatori autorizzati. Attraverso la piattaforma, e con il supporto del team di professionisti esperti di sostenibilità e di ingegneria dei materiali di Circularity, in pochi clic le imprese riescono ad avviare dei circoli virtuosi per riutilizzare i materiali e ridurre al massimo gli sprechi. Questo porta un triplice vantaggio: la riduzione del proprio impatto ambientale, l’ottimizzazione dei costi di gestione dei propri rifiuti e la valorizzazione dei materiali all’interno del ciclo produttivo contribuendo attivamente alla transizione verso l’economia circolare.

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Circolarità as a service

Il servizio prevede un abbonamento e permette di avere accesso alla piattaforma per il “calcolo” del proprio percorso circolare. Una volta inserita la posizione, l’azienda seleziona l’oggetto della sua ricerca scegliendo tra rifiuto (attraverso il codice EER – Elenco Europeo dei Rifiuti è possibile la massima precisione), sottoprodotto (scarti di produzione che possono essere riutilizzati nel processo di produzione) o End of Waste (materie prime seconde a seguito di un processo di recupero). A questo punto la piattaforma consente di definire le categorie di utenti da includere nella ricercaproduttore di scarti in forma di rifiuti o di sottoprodotti; utilizzatori di sottoprodotti o End of Waste; impianti autorizzati al trattamento di rifiuti speciali; trasportatori autorizzati di rifiuti. Infine, si imposta l’area geografica (distanza in km o regione e provincia di interesse) e si avvia la ricercaLa piattaforma restituisce quindi sulla mappa le informazioni dei soggetti che soddisfano i criteri di ricerca con il relativo rating, un punteggio attribuito da Circularity che permette di sapere di più sulla loro “sostenibilità”, in modo che la scelta dei propri partner tenga conto non solo di variabili come la vicinanza o i costi, ma anche del loro impatto sociale o ambientale. In particolare esiste una sezione in cui gli utenti possono lasciare il loro commento ed esprimere la loro valutazione sul servizio erogato dagli impianti di recupero, in ottica di trasparenza e valorizzazione delle best practice. La piattaforma di Circularity genera quindi tutte le informazioni che servono all’azienda per la scelta del proprio percorso circolare. I consulenti di Circularity affiancano le imprese abbonate integrando l’esito della ricerca tutte le volte in cui esiste una soluzione migliore rispetto a quella effettuata, anche sulla base dell’impatto ambientale che il percorso scelto determina. Una volta identificato un valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale, Circularity progetta insieme alle aziende anche interventi interni in termini di gestione e di processi produttivi per realizzare la transizione verso l’economia circolare, fornendo una misurazione delle pratiche sostenibili identificate.

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“Per la mia generazione, il passaggio all’economia circolare non è un’opzione ma una necessità”, ha dichiarato Camilla Colucci, che ha solo 25 anni. “La natura, dove i rifiuti diventano risorse in cicli circolari e rigenerativi che si autoalimentano, è la nostra maestraOggi la tecnologia può darci un grande aiuto nel condividere le best practice e nell’attivare percorsi di recupero, riciclo e riuso nelle imprese italiane. Fare parte di questo progetto è per me una sfida avvincente e una grande opportunità. La piattaforma che abbiamo sviluppato è un importante traguardo e anche un punto di partenza: più saranno le imprese che entreranno nel nostro network, maggiori saranno i benefici per l’ambiente”.

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