Come non farci prendere dalla sindrome da “black swan”

Flessibilità, costanza ed empatia: buone pratiche per gestire il business e se stessi in questo tempo sospeso per prepararci alla ripartenza

Pubblicato il 10 Apr 2020

Covid-19, il nome in codice di un disastro globale, un lockdown universale. In questo momento di blocco totale sono tanti gli stati d’animo e le domande che fanno capolino nella mente di imprenditori, startupper, manager. Un senso di disorientamento, di ansia ci assale e persi tra mille interrogativi e dubbi, andiamo a caccia di pareri che ci aiutino a comprendere come affrontare il periodo storico che stiamo vivendo.

Come gestire la crisi? Come tutelare i dipendenti? Come ripartire?

Credo sia insita nella natura di chi fa impresa, la capacità di analizzare i cambiamenti, interpretarli e scovare sempre nuove opportunità.

La sindrome da black swan minaccia di prendere il sopravvento ma, proprio come ogni mutamento radicale, erroneamente giudicato catastrofico, è imprenditorialmente una chance enorme che dobbiamo essere in grado di saper cogliere, per rialzarci più forti e pronti ad affrontare nuove sfide.

Empatia: le persone prima di tutto

Il periodo di stallo ci fa riflettere, cominciamo a pensare a come salvaguardare il business, proteggere la produzione, non bloccare le operation e mantenere progetti attivi e scorte sotto controllo.

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La verità è che tutto questo è solo una conseguenza.

Il business è fatto di persone, se non tuteli e ti prendi cura di loro non comprendi il business.

In questo momento così difficile, in primis dobbiamo preoccuparci di rassicurare e proteggere i nostri dipendenti, come se fossero i nostri familiari. Parliamo di business ma la verità è che niente di tutto ciò può esistere se non ci sono delle persone che si fidano le une delle altre.

La fiducia è l’asset più importante che sta alla base di un business di successo.

Ed è proprio un questo momento di lockdown radicale che dobbiamo parlare con i nostri dipendenti dimostrandoci pronti all’ascolto. L’empatia è la chiave di volta.

Un grande leader non sacrifica le persone per i numeri, sacrifica i numeri per salvare le persone, affermava S.Sinek, saggista statunitense ben noto per i suoi numerosi interventi su vari aspetti della comunicazione e della leadership.

Siamo tutti rintanati in casa a lavorare in remoto e questo ha certamente i suoi vantaggi ma rappresenta anche un cambiamento radicale.

In un momento come questo la comunicazione interna gioca un ruolo fondamentale.

Ogni impresa è una community nella quale le persone investono buona parte della loro vita, è giusto che all’interno di questa comunità si sentano al sicuro e protette. Puntiamo il focus sull’individuo quindi, trasformando le nostre aziende in un circolo di protezione per le persone che ci lavorano.

Lavora pensando alla ripartenza

Ti ricordi la routine quotidiana?

Quando correvi da un appuntamento all’altro, quando le telefonate facevano a gara con le email per rubarti più tempo possibile, quando non c’era mai tempo per fare le cose importanti perché la tua concentrazione si focalizzava sempre alle cose più urgenti?

Non siamo più in perenne movimento. Ci dobbiamo fermare e questa volta per davvero. È arrivato quel momento: puoi finalmente dedicare tempo alle cose importanti ma non urgenti.

Ora che tutto si ferma non c’è più nulla di impellente da non poter procrastinare, e questa è un’opportunità unica nella vita, questo è il momento in cui possiamo finalmente concentrarci su tutte quelle attività importanti per le quali non abbiamo mai trovato un po’ di tempo da dedicare.

Il moto ripartirà. Quando usciremo da questa crisi ognuno di noi si guarderà indietro e si chiederà se avrà perso tempo o sarà davvero riuscito a cogliere il cambiamento e sfruttare il tempo a disposizione. Io credo che questo sia il momento di seminare per preparare al meglio la ripartenza.

Dobbiamo metterci all’opera ed investire perché quando ripartiremo avremo molto da recuperare.

Investire in marketing, in branding, riflettere sui propri business model o sull’innovazione delle proprie attività, sono solo alcuni esempi.

Quindi, il mio consiglio è di declinare questo concetto alla tua realtà e trarre il massimo profitto guardando al futuro.

Incorpora la flessibilità nel tuo DNA

All’improvviso arriva un imprevisto, un ostacolo che arresta la quotidianità e che ci porta a “spegnere il mondo”. Le nostre imprese non possono fermarsi e quindi ci viene chiesto di essere flessibili, di abilitare lo smart working e di trasferire la nostra normalità in rete.

Credo che non ci serva un pandemia mondiale per capire che certi aspetti, in questo caso legati a flessibilità ed agilità, debbano essere seriamente presi in considerazione a prescindere.

Per cui, a parte chi ha dei modelli organizzativi, operativi e di business che impediscono chiaramente una maggiore flessibilità per adattarsi a questo momento, che tu sia un manager, un amministratore delegato, un giovane startupper dovresti fermarti e riflettere: quali sono gli aspetti sui quali la mia impresa si è trovata impreparata?

Un evento improvviso cambia la consuetudine e l’ordine che ci siamo autoimposti vacilla. Credo che questa situazione sia un’opportunità per capire i punti deboli delle nostre imprese sulle quali dobbiamo assolutamente lavorare al di là del periodo di crisi.

Prenditi del tempo per identificarli e comincia a lavorarci da subito.

Sfrutta l’opportunità di essere costante

Ti sei mai chiesto quale sia la causa più comune del fallimento di un’idea, di un progetto o di un’attività?

Semplice, è la mancanza di continuità.

Presi dalla quotidianità, abbiamo ritmi troppo frenetici per riuscire ad essere costanti in qualcosa e spesso, sconfitti in partenza, lasciamo perdere.

Mai più di adesso abbiamo l’opportunità di organizzare il nostro tempo, sfruttarlo per formarci, per dedicarci alle cose importanti e non urgenti e a qualsiasi altra attività che riteniamo rilevante per noi in modo continuativo.

Il mio consiglio è di lavorare da subito impostando delle piccole routine da portare avanti giorno per giorno. In questo modo, più tempo avrai a disposizione, più queste abitudini ti creeranno valore perchè avrai creato una correlazione inversa al problema, generando un vantaggio, più dura il problema e più tu ne trarrai un beneficio.

Quindi creiamo la nostra routine, mettiamoci a studiare, a formarci per il nostro lavoro attraverso corsi online professionali, dedichiamoci alla produzione di contenuti rilevanti per i clienti e per incrementare e migliorare il business. Puoi anche praticare sport in maniera continuativa, anche un paio di ore al giorno. Dedichiamoci alla lettura, basta avere un tablet per avere un libro nel giro di un secondo ed aprire le porte alla conoscenza.

Per ottenere un risultato non basta sforzarsi una volta sola, ma bisogna costruire una routine di sacrifici ed impegni intrapresi nel tempo, ed il rallentamento operativo causato da una crisi è sempre il momento giusto per intraprendere un nuovo inizio.

Maurizio La Cava, Ceo di MLC Design Consulting, https://mauriziolacava.com/ e docente di presentation & pitching strategies al Politecnico di Milano

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