Con l’operazione Bit2win Gellify entra nel mondo delle scaleup

Pubblicato il 08 Ott 2020

Ne avevamo dato notizia già all’inizio di settembre in questo articolo  , ora l’operazione che ha visto la quota di maggioranza di Bit2win passare dalle mani di Accenture a quelle del management della stessa Bit2win e di Gellify.

Bit2win realizza la soluzione Software as a Service (SaaS) per la gestione degli ordini e la massimizzazione delle vendite delle aziende corporate, nasce nel 2012 come prodotto software verticale sulla piattaforma Salesforce grazie alla scelta strategica dei fondatori di New Energy Group – società operante in Italia e Spagna – di investire e far leva su uno specifico asset, derivante da oltre 10 anni di esperienza nel CRM in Cloud e nella Trasformazione Digitale. Nel 2016 New Energy Group e Bit2win sono state acquisite da Accenture Technology e fuse per incorporazione nel 2018, rafforzando ed ampliando l’offerta della multinazionale basata su soluzioni cloud come piattaforme abilitanti per la trasformazione digitale. Andrea Galbiati e Michele Mangafà, che hanno fondato e guidato Bit2win fin dalla sua origine, guideranno l’azienda nella prossima fase del suo percorso.

Startupbusiness ha chiesto ad Andrea Galbiati e aa Fabio Nalucci, fondatore e Ceo di Gellify di raccontare le ragioni di questa operazione e gli sviluppi che hanno in mente.

“Negli ultimi tre anni il mercato del software CPQ è cresciuto in media più del 20% anno su anno e oggi il valore di mercato è stimato in circa 1.42 miliardi di dollari – dice Galbiati – . Il mercato è molto competitivo e altamente frammentato, con Salesforce, il vendor di riferimento, che ha una quota inferiore al 20%. Bit2win negli ultimi anni è sempre presente nei report, ed è tecnicamente valutata tra le prime 6-7 soluzioni di mercato: grazie a questo posizionamento e alla potenzialità di crescita ed espansione internazionale tipica di chi è nei quadrant di Gartner, noi fondatori di Bit2win abbiamo proposto ad Accenture un modo innovativo per far crescere il valore della società e generare più valore complessivo grazie anche al nuovo interesse dei venture capitalist verso il mondo delle società di software B2B, area fino a pochi anni fa non presidiata a favore invece delle iniziative B2C. Sulla base di questa sollecitazione, Accenture ha proposto di concertare una operazione altamente innovativa di corporate venture con Gellify, piattaforma già partner di Accenture con focus sugli investimenti in B2B SaaS Platform. L’obiettivo principale che ci siamo dati con Accenture e Gellify è la fase di scaling internazionale, con un programma a step che ci consenta di avere iniezioni successive di capitale di VC internazionali non appena si dimostrino le metriche di successo sui primi mercati esteri che andremo ad aggredire”.

“La proposta di Accenture di partecipare a questa nuova avventura ci ha lusingato e ha attestato in modo chiaro la centralità di Gellify nel mondo del VC con approccio hands on – dice Nalucci – . Da sempre Gellify si contraddistingue per aver investito solo in temi di cui ha profonda conoscenza come le piattaforme SaaS B2B enterprise appunto, e per aver affiancato le società non solo con finanza ma con supporto operativo e di joint go to market. Inoltre, essendo innovativi by design, abbiamo accolto questa sollecitazione come una sfida di frontiera dell’open innovation in cui tre attori molto diversi tra loro ridefiniscono i confini dei modelli di business e di valorizzazione dell’equity”.

“La strategia che stiamo mettendo in campo si basa su due principali filoni – aggiunge Galbiati -: 1) strategia di internazionalizzazione: dobbiamo rendere Bit2win un vendor che opera su più country con grandi clienti; per fare questo sfrutteremo il network di Gellify, che è già un’azienda internazionale, e la cooperazione con Accenture. In ultimo adotteremo le ultime tecniche di digital marketing, grazie anche alle società del portafoglio Gellify che si occupano di questi temi, per dare visibilità al nostro brand e alle potenzialità su mercati lontani non ancora presidiati e 2) diversificazione del prodotto: attualmente Bit2win è una applicazione che poggia su componenti tecnologiche di Salesforce.com; per semplificare, siamo un produttore di auto performanti che utilizza i freni di un produttore terzo di eccellenza, per esempio Brembo. Dobbiamo innovare su nuovi paradigmi e introdurre nuove tecnologie frenanti, che nel nostro mondo significa una strategia multi-cloud che supporterà anche Microsoft e Google e più in generale qualsiasi PaaS (Platform as a Service) fino alla possibilità di supporto di applicazioni on Premise, cioè installate fisicamente negli ambienti dei nostri clienti, soprattutto quando ci siano tematiche di dati sensibili”.

“La strategia di crescita di una società di software si basa su quanto detto da Andrea e sulla possibilità di attrarre i capitali necessari a velocizzare la go-to-market internazionale e gli investimenti necessari a realizzare le nuove funzionalità di prodotto – precisa Nalucci – . Gellify avrà il compito di attrarre quei capitali da investitori qualificati. Siamo già al lavoro per creare quella storia di successo che consenta a Bit2win di proseguire con fundraising crescenti”.

“A oggi Bit2win ha potuto crescere grazie a clienti lungimiranti che anni fa hanno creduto nella innovazione del processo di vendita – sottolinea il Ceo di Bit2win – . Questi clienti, pochi in numero, ma grandi in dimensioni ci hanno consentito di attivare più di 60mila utenti attivi a livello internazionale e una presenza consolidata nel settore delle utility e delle telecomunicazioni, i settori più ricettivi su questi temi. L’attuale contesto di mercato e la necessità di dematerializzazione del processo di vendita, in parte guidato dall’emergenza covid e in parte dalla crescente consapevolezza delle aziende, crea le condizioni ideali per aggredire un mercato molto più ampio perché non più solo gli early adopter, cioè quei clienti visionari che vogliono adottare prima di tutti tecnologie emergenti, ma anche i follower hanno capito che dovranno investire in prodotti come Bit2win. Siamo agli inizi di una rivoluzione digitale che fornisce un terreno fertile per la nostra iniziativa. Crediamo inoltre che l’attuale perimetro di funzionalità verrà esteso per via della crescente domanda di innovazione proveniente dalle aziende stesse che non sono più esclusivamente reattive, ma diventano partner proattivi del cambiamento, consentendoci di innovare con loro. Saranno anni chiave nella definizione dei processi di vendita delle aziende del futuro”.

“Bit2win – conclude Nalucci – è per Gellify l’opportunità di dimostrare che quanto pensato a livello locale con startup di piccola dimensione può funzionare con società definite scaleup e con quelle definite in fase growth per gli addetti ai lavori del venture capital e quindi con dimensioni di fatturato e ambizione crescenti. È un passaggio chiave della nostra proposizione di valore, che aumenta di scala anche per via della disponibilità del fondo di co-investimento Azimut Digitech Fund, nato dalla partnership tra Gellify e Azimut (di cui scrivemmo qui , ndr) che consentirà di investire 65 milioni di euro in società con caratteristiche similari a quelle di Bit2win. Per Gellify significa passare dalla Europa League alla Champions League, confrontandosi con fondi internazionali e sfide globali”.

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