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Cresce la blockchain, cryptowinter alle spalle?

Continua la strada verso il Web3: raddoppiati i progetti di Decentralized Web, tra il 2016 e il 2022, 1.046 progetti avviati. Cresce il mercato italiano: 42 milioni di euro di investimenti, +50%

Pubblicato il 23 Gen 2023

Non è stato per niente facile l’ultimo anno per le criptovalute: tra fallimenti e scandalosi crolli (da Terra-Luna e alla piattaforma FTX), e perdita di valore di moltissime crypto che nel caso Bitcoin ha toccato il 65%. Un periodo che è stato definito ‘cryptowinter‘ e i numeri non danno torto a questa definizione: da novembre 2021 a settembre 2022, il mercato delle criptovalute è crollato del 60%, passando da 3.000 miliardi di dollari a meno di 1.000 miliardi di dollari.

Anche se, ci sono state anche belle notizie: il cambio del meccanismo di consenso di Ethereum che permette di risparmiare il 99% dell’energia, il record assoluto del valore transato in stablecoin, e la forte crescita dei progetti verso il Web3.  Nel 2022 ne sono stati identificati 278, +13% rispetto ai 245 del 2021. In totale sono state censite 2.033 iniziative a livello globale tra il 2016 e il 2022, 1.046 delle quali progetti già avviati (sperimentazioni o già in produzione).

Ha fatto il punto sulla situazione l’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, che ha presentato recentemente una serie di dati.

A livello globale, sono in forte calo i progetti Blockchain for business (67 iniziative nel 2022, -43% rispetto al 2021), che rimangono però la maggioranza del totale dei casi censiti in 7 anni a livello internazionale (568, 54% del totale). Nei progetti di blockchiain for business i processi di business tradizionali vengono replicati utilizzando tecnologie Blockchain, ad esempio per semplificare l’accesso e la condivisione dei dati (nel 56% dei casi), per garantire la trasparenza e l’immutabilità delle informazioni (38%) o per realizzare processi affidabili attraverso gli smart contract (6%). Il momento di difficoltà di questi progetti, proseguito nel 2022, non è sintomo del fallimento di una tecnologia, ma piuttosto della complessità di progetti di ecosistema ampi. In controtendenza l‘Italia, dove il 2022 ha visto un deciso aumento dei progetti Blockchain aziendali. Gli investimenti hanno raggiunto i 42 milioni di euro, +50% rispetto al 2021. Nel 33% dei casi sono legati al settore finanziario e assicurativo, nel 23% legati al retail e alla moda, principale novità del 2022. Ma si segnalano anche il settore automobilistico e della pubblica amministrazione, rispettivamente il 10% e il 7% del mercato.

Sono in aumento, nonostante le difficoltà delle crypto, le applicazioni Internet of Value su criptovalute, stablecoin e CBDC per lo scambio di valore (100 iniziative nel 2022), che rappresentano il 28% del totale. Mentre sono in forte crescita i progetti di Decentralized web che più si avvicinano al paradigma Web3 (con 111 casi nel 2022, in aumento del +98%), con applicazioni decentralizzate (DApp) e molte iniziative legate agli NFT.

“Il 2022 è stato caratterizzato da un notevole sviluppo delle piattaforme Blockchain con particolare attenzione all’aumento della scalabilità e alla riduzione del consumo energetico – afferma Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger -. Ethereum si è modificato, riducendo il consumo nel processo di validazione. BNB Chain, la principale Blockchain per numero di DApp e utenti attivi, ha creato un vero e proprio standard operativo basato su soluzioni con fee basse, ma meno decentralizzate, e promuovendo lo sviluppo di DApp spesso copiate da altre piattaforme, finanziando ingentemente gli sviluppatori. Tra le applicazioni più interessanti si segnala l’introduzione da parte di piattaforme “classiche” come Instagram di token nei propri mondi e i crypto-asset sono diventati un’alternativa agli strumenti principali di supporto economico all’Ucraina, consentendo di raccogliere decine di milioni di dollari da piccoli donatori in tutto il mondo”.

Cresce l’interesse per le cryptovalute e i token

Aumenta anche l’interesse degli italiani per le cryptovalute e i token: più di 7 milioni li hanno già acquistati e altri 7 milioni dichiarano di essere interessati a farlo in futuro. Il metodo più usato per entrare in possesso di questi strumenti sono gli exchange di criptovalute (40%), seguiti da ATM di criptovalute (19%) e servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto (18%). Il 52% degli italiani ha utilizzato sistemi indiretti tramite servizi di trading finanziari tradizionali e la propria applicazione bancaria. Gli exchange di criptovalute sono anche il metodo di custodia preferito da oltre la metà degli italiani, che però utilizzano diffusamente anche non custodial wallet. I 3 exchange più utilizzati sono Coinbase, Crypto.com e Binance. Numeri, inferiori, invece, per gli NFT: il 9% degli italiani dichiara di averli acquistati e il 14% intende acquistarne in futuro. Gli NFT preferiti dagli italiani sono quelli collegati a opere d’arte digitali, avatar e collectible.

“Il 2022 è stato un anno di estremi per il mondo Blockchain – spiega Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger -. Assieme allo scoppio drammatico di alcune bolle e a un deprezzamento prolungato di tutti i crypto-asset, il cosiddetto cryptowinter, si è compiuto il consolidamento del lavoro di sviluppo iniziato anni fa, a dimostrazione di una vitalità tecnica e di un pragmatismo ingegneristico senza precedenti. Oggi, le aziende stanno sfruttando il momento per concentrarsi sulla sperimentazione di progetti Web3, lontane dal clamore mediatico e dalle meccaniche più speculative. Il mondo Blockchain sta accedendo a una nuova fase: finito l’hype, è iniziato il tempo di costruire”.

In relazione all’intenet of value, è interessante notare che continuano le sperimentazioni di Governi e banche centrali in ambito CBDC (central bank digital currency, ovvero monete digitali emesse da banche centrali): 59 delle 100 principali banche al mondo hanno attivato almeno un progetto legato all’utilizzo di stablecoin, CBDC oppure a servizi di custodia e di investimento in criptovalute. Il Digital Euro è a metà della fase investigativa iniziata nell’ottobre 2021: la strada per la creazione di una forma digitale di moneta, legalmente riconosciuta e utilizzabile su piattaforme Blockchain (criptovalute, stablecoin o CBDC), è ancora all’inizio e rimane incertezza su quali saranno gli strumenti che per primi riceveranno la legittimazione necessaria per essere utilizzati dalle aziende nel Web3. In questo scenario, la regolamentazione giocherà un ruolo cruciale. (Foto di Shubham Dhage su Unsplash)

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