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Crollo degli investimenti e rinnovamento dell’ecosistema

Il 2023 si è chiuso con una contrazione piuttosto pesante degli investimenti in startup, ma oltre ai dati numerici c’è un fenomeno di rinnovamento non necessariamente negativo

Pubblicato il 07 Gen 2024

Nel contesto economico del nostro Paese, il settore delle startup sta vivendo una fase particolare, stimolata da  sfide rilevanti. Gli investimenti lo scorso anno hanno subito un pesante rallentamento anche a causa del raffreddamento delle iniziative del venture capital internazionale, dovuto in parte a fattori macro (i tassi di interesse, l’inflazione, il PIL e i livelli occupazionali) e geopolitici (e cioè quel complesso di problemi politici che traggono origine da fatti d’ordine territoriale) complicati e interdipendenti che hanno determinato un contesto di precarietà e prudenza.
Secondo le proiezioni, in attesa della pubblicazione dei dati relativi all’intero 2023 e partendo da quanto rilevato alla fine del terzo trimestre che registrava investimenti in startup pari a 300 milioni di euro e un valore complessivo per l’anno fino alla fine di settembre pari a 772 milioni di euro  , l’anno scorso si è chiuso con una contrazione decisamente significativa. Se nel 2022 l’ammontare totale degli investimenti in startup si è attestato a 1,9 miliardi di euro circa, dato migliore di sempre per l’Italia ma ancora limitato se confrontato con quello delle altre economie europee come Francia, Germania e Spagna , nel 2023 secondo le proiezioni non si supererà un valore compreso tra gli 1,1 e i 1,2 miliardi di euro, con una contrazione pari a quindi 700-800 milioni di euro. Per fare questo calcolo siamo partiti dai 772 milioni dei primi tre trimestri 2023 a cui abbiamo aggiunto il risultato della somma dei deal che si sono chiusi e che sono stati annunciati tra ottobre e dicembre 2023 da ci è risultata una cifra di circa 320-330 milioni di euro (li trovate elencati nella sezione funding news di Startupbusiness ).

Business più solidi

Ciononostante, queste criticità non annunciano il tramonto del settore, ma più concretamente una fase di rinnovamento indispensabile e salutare. In momenti particolarmente delicati il mercato è orientato a eliminare le componenti meno efficaci o quelle che non arrecano un importante valore aggiunto. Nel mondo delle nostre startup questo fenomeno sta velocizzando la sparizione di idee imprenditoriali poco concrete lasciando spazio a realtà più solide, innovative ,stabilmente inserite nell’innovazione reale e nelle tecnologia più avanzata, soprattutto nel settore B2B.
In questo momento vince chi si focalizza  su soluzioni tecnologiche e processi gestionali a supporto dello sviluppo competitivo, sull’automazione dei processi, l’IA e il big data, ovvero la raccolta di dati informatici così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore o conoscenza. D’altra parte la crisi demografica (il nostro Paese presenta il tasso di natalità più basso d’Europa con un trend calante che continua dal 2008) e la manodopera scarseggiante (per le nostre imprese è sempre più difficile trovare manodopera: negli ultimi 12 mesi la quota di lavoratori irreperibili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,5% al 48%), hanno comportato la necessità per le PMI di cercare soluzioni diverse per mantenere la produttività; e l’investimento in tecnologia diventa a questo punto determinante per la loro sopravvivenza.
Le startup che propongono soluzioni  tecnologiche all’avanguardia possono sfruttare questa opportunità per potenziare la loro posizione sul mercato fornendo alle aziende i dispositivi per automatizzare i processi, migliorare l’efficienza e limitare così la dipendenza dalle maestranze tradizionali. La combinazione di tutti questi fattori contribuisce a creare un ambiente ideale per lo sviluppo delle startup nel campo dell’innovazione in un mercato conscio della rilevanza dell’innovazione tecnologica. Non c’è dubbio che, nonostante la crisi attuale, l’uscita dal mercato di realtà poco significative, il focus sull’innovazione e le tecnologie più avanzate e la necessità per le PMI di ricorrere a soluzioni tecnologiche innovative, determineranno un mercato più vivace in cui le startup innovative avranno spazi di crescita importanti. (Foto di Markus Winkler su Unsplash )
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