D-Orbit col nuovo round da 1,8 ml si va nello spazio

Pubblicato il 05 Ott 2015

D-Orbit, la startup ‘spaziale’ italiana che è anche benefit corporation annuncia un nuovo round di finanziamento da 1,83 milioni di euro. Round che si aggiunge al recente finanziamento da 1,2 milioni di euro erogato da Unicredit grazie al fondo centrale di garanzia per le startup innovative. In tal modo la società che ha la sua sede principale presso ComoNext dispone ora di risorse per oltre tre milioni di euro che saranno impiegati per sviluppare ulteriormente il sistema di decommissioning, dispositivo che permette di rimuovere i satelliti dallo spazio alla fine del loro ciclo di vita e ricondurli a terra, garantendo così una significativa riduzione dei costi per gli operatori satellitari, un aumento della redditività dei loro satelliti e una maggiore fruibilità dei servizi satellitari in tutto il mondo. Si tratta di un mercato il cui giro d’affari è pari a circa 200 miliardi di euro l’anno e un cui D-Orbit intende giocare un ruolo di primo piano.

“D-Orbit è fatta di persone eccezionali, che in questi pochissimi anni hanno permesso di creare valore non solo chi ha creduto finanziariamente ma anche per l’intero settore spaziale. – ha commentato con Startupbusiness Luca Rossettini, founder e Ceo – Portare principi di sostenibilità strategica nel settore spaziale non solo sta cambiando il modo di progettare satelliti ma aprirà le porte ad una nuova filosofia di mercato spaziale: innovativo, profittevole per tutti gli stakeholders e soprattutto capace di futuro. La dimostrazione di fiducia da parte di questi nuovi attori finanziari aumenta la motivazione e soprattutto la velocità con cui riusciremo a penetrare il mercato e a proseguire verso le altre fasi di sviluppo di una società che non può che crescere.”

D-SAT
Il dispositivo D-Sat che racchiude la tecnologia D-Orbit, in fase di costruzione

Il nuovo round di finanziamento vede Club degli investitori in prima fila con 1,3 milioni di euro erogati, mentre il capitale restate è stato sostenuto da realtà che già fanno parte della compagine come TTVenture, Como Venture e da un gruppo di imprenditori dell’area comasca che ha investito in tutto 230mila euro a testimoniare come sia forte per la società fondata e guidata da Luca Rossettini l’interesse anche da parte del mondo industriale.

Tre milioni di euro che già nel 2016 produrranno il primo significativo risultato con la missione D-Sat che prevede il lancio nel 2016 del primo satellite della storia delle missioni aerospaziali che avrà a bordo il sistema di D-Orbit e che quindi a fine vita sarà rimosso dallo spazio in modo sicuro, diretto e controllato. Va ricordato che D-Orbit già oggi collabora attivamente con le agenzie spaziali di mezzo mondo comprese la Nasa e la Esa.

Parallelamente all’annuncio del nuovo investimento e dei progetti di sviluppo per i prossimi mesi D-Orbit ha anche reso noto di avere utilizzato, tra le prime startup innovative (secondo la definizione di legge), strumenti finanziari partecipativi che consentono di raccogliere più facilmente fondi con una formula di ‘semi-equity’ che fa leva su uno strumento denominato Convertible loan note (Cln) molto diffuso tra le startup del mondo anglosassone. Tale strumento non è pienamente praticabile in Italia salvo appunto per le startup che decidono di adeguarsi ai parametri definiti dalla normativa attualmente in vigore che regolamenta questo tipo di attività.

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