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Ecco le startup africane accelerate da E4Impact

Il programma dell’università Cattolica di Milano con l’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo e le Nazioni Unite ha scelto 24 startup da accelerare e nove da incubare

Pubblicato il 11 Ott 2023

E4Impact Accelerator, il programma di accelerazione della Fondazione E4Impact pensato per gli imprenditori africani fa sapere di avere accelerato 24 nuove startup e di averne incubate nove. Il percorso dell’acceleratore ha una durata di 12 mesi e fornisce agli imprenditori africani competenze e strumenti, formazione con esperti di settore, visibilità internazionale e opportunità di finanziamento, promosso dall’Università Cattolica di Milano con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’assistenza tecnica dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO).

Gli ambiti in cui operano le 24 startup accelerate da E4Impact spaziano dall’agroalimentare alla sostenibilità, dalla moda (luxury, design e beauty) al tech e innovazione. Le 9 startup incubate, invece, sono attive nell’ambito energetico, agrifood, educativo, elettronico, green, retail e fintech.

Collegamento con le imprese italiane

Lanciato nel 2018, l’E4Impact Accelerator è nato con l’obiettivo di offrire agli imprenditori africani un piano di formazione personalizzato, servizi professionali, mentorship, coaching, opportunità di networking, visibilità, contatti con gli investitori, spazi di coworking, supporto alle risorse umane e misurazione dell’impatto, per trasformare le loro idee innovative in soluzioni pronte per il mercato. Due sono i progetti chiave gestiti da E4Impact grazie al contributo di AICS e alla collaborazione con diversi partner. Da un lato l’acceleratore che mira a rafforzare e potenziare le imprese africane in fase di crescita e di scaleup, dall’altro l’incubatore che promuove le imprese tecnologiche in fase iniziale, in particolare quelle che si trovano nel momento cruciale di test del prodotto o servizio e prototipazione. Oltre ai servizi forniti, l’E4Impact Accelerator offre anche il collegamento e tutoraggio con aziende italiane interessate a investire in Africa o a creare partnership virtuose con imprenditori africani, mettendo a disposizione il proprio know how per sostenerne la crescita. Finora, E4Impact ha lavorato con numerosi partner e ha formato oltre 11.600 imprenditori, di cui il 33% donne, che hanno creato una media di 6 posti di lavoro ciascuno. Il 57% degli imprenditori formati ha avviato nuove imprese, mentre il 98% ha aumentato il fatturato di quelle già esistenti.

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“Da tempo E4Impact, insieme all’Università Cattolica e a un qualificato gruppo di aziende e associazioni italiane, lavora allo sviluppo di imprese ad alto impatto sociale in Africa, allo scopo di creare nuovi posti di lavoro – dichiara in una nota Mario Molteni, CEO E4Impact Foundation e delegato del Rettore per le business partnership UCSC – . Siamo contenti di poter continuare a dare un supporto all’imprenditoria africana partendo dal Kenya, in particolare alla nascita e crescita di startup e PMI, anche grazie al contributo di AICS e UNIDO che ci permettono di investire in differenti ambiti, favorendo l’incontro tra esigenze locali ed eccellenze italiane. Oggi il 60% della popolazione africana vive in condizioni di povertà, ma tenendo conto della diversità delle sfide di un continente economicamente frammentato come l’Africa, per noi è possibile sfruttare i punti di forza e le capacità di ogni regione in modo da promuovere una crescita basata sulla produttività che consenta di migliorarne le condizioni di vita, vitale per il benessere globale”.

Secondo Giovanni Grandi, titolare della sede regionale AICS di Nairobi: “La creazione di opportunità di lavoro e di business è uno dei settori prioritari per l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Kenya. Cogliere la potenzialità dell’ecosistema imprenditoriale keniano e moltiplicarne le capacità significa sbloccare un enorme potenziale di sviluppo, migliorando la stabilità, la crescita e la prosperità del paese. Intendiamo continuare a lavorare a fianco dei nostri partner keniani per proiettare l’immagine di questa forte dinamicità imprenditoriale anche all’estero, dove questo potenziale fatica a essere adeguatamente compreso e valorizzato”.

Le startup

Le startup accelerate sono: nel settore della trasformazione alimentare appaiono Afrex Gold che aiuta i piccoli coltivatori ad avere accesso ai mercati internazionali, Apiculture Venture che sostiene l’apicoltura, Azaavi Foods che produce alimenti a lunga durata basati sulla frutta, Dheiton Ventures che supporta i produttori avicoli, Everest Enterprises per l’esportazione di frutta e ortaggi prodotti in Kenya, GrowAgric che supporta finanziariamente i piccoli produttori agricoli, Meraki Foods che produce cereali in modo innovativo e sostenibile, Smart Logistics che supporta i piccoli produttori agricoli nella creazione di una catena del valore per la distribuzione di cibi ad alta qualità. In ambito green economy sono state selezionate: Adili Solar Hubs che sviluppa soluzioni di energia solare per le comunità rurali, Ecovard Solutions per trattamento delle acque e dei rifiuti per i produttori agricoli, EcoVille Enterprise si occupa di riciclo dei rifiuti, in particolare le materie plastiche, Nolan Clark EASolar fa sistemi per la produzione di energia e il trattamento delle acque basati su energia solare. NawaSscoal produce biofuel da scarti biologici, Timao Group produce intere abitazioni utilizzando plastica riciclata, The Flipflopi utilizza prodotti derivanti dalla plastica riciclata per la produzione di imbarcazioni, Shehab E soluzioni per la mobilità. Per la sezione fashiontech ci sono Ankole Luxury prodotti di artigianato locale di alto livello, Blueberry Leather produce accessori e borse in pelle fatti a mano, Mubi Leather, prodotti in pelle come borse e zaini fatti interamente in Kenya, Katya Natures con prodotti naturali per la cura della pelle, Zanta Adeyde supporta produzioni artistiche locali. In ambito tech: E-Tiba East Africa sviluppa tecnologie per erogare servizi sanitari a domicilio, GoBeba è una piattaforma per il delivery di prodotti di prima necessità: acqua, gas, cibo, Rewot Ciro fintech autorizzata dalla banca centrale keniota per l’erogazione di prestiti.

Le nove startup incubate sono invece: M-Taka che innova il processo di gestione dei rifiuti, Kite Holdings che è una piattaforma per la gestione delle transazioni, Eago Group Automation che progetta prodotti elettronici dal design innovativo, CropScan che sviluppa soluzioni IoT per l’agricoltura, Rhea Soil Health Management, sistemi per il mantenimento della salute del suolo destinati ai produttori agricoli, Fort School piattaforma che aiuta gli studenti ad affrontare gli esami scolastici, Afribot Robotics sviluppa sistemi robotici basati su intelligenza artificiale, Farmsky Ventures fintech che si occupa di ridurre il rischio per gli investitori che sostengono il sistema agricolo africano, Phindor sviluppa un’assistente virtuale per il business basata su intelligenza artificiale.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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