Editoria e startup, come funziona il modello di business Meetale

La startup Meetale, nata nel 2011, oggi sembra aver trovato il giusto modello di business portando valore a editori, autori e aziende.

Pubblicato il 08 Feb 2017

Secondo una ricerca indetta dalla FUIS, Federazione Unitaria Italiana Scrittori, a dicembre 2016, Meetale.com è risultata la piattaforma di storytelling più conosciuta e usata dagli scrittori italiani, meglio dei concorrenti internazionali come il notissimo wattpad.

Meetale nasce nel 2011 come una sorta di Youtube dei libri, un grande juke box sul quale ciascun utente pubblica gratuitamente i propri elaborati. Cinque anni dopo, la startup ha strutturato le proprie linee di business in base alle esigenze di un mercato, che oggi appare ben poco florido in Italia (quello dell’editoria), ma che, attraverso nuovi modelli come quello proposto da Meetale, può auspicare a un futuro diverso grazie alla contaminazione tra tradizione letteraria, utilizzo delle tecnologie, omni-canalità.

Il caso di Meetale rappresenta un modello unico per via della sua doppia linea di business, da e per gli addetti del settore ‘libri’. La prima linea, rivolta agli editori, serve a ottimizzare il flusso dei manoscritti in arrivo sulle scrivanie degli editori, aiutandoli nello scouting di buoni prodotti editoriali. La seconda è dedicata a quelle aziende che, cogliendo il valore della tecnica del racconto, coinvolgono i consumatori nella narrazione della propria esperienza con il brand, e, rendendoli parte dello stesso, creano eventualmente nuove opportunità professionali (i cosiddetti ‘influencer’, ‘storyteller’).

La metodologia usata fino a oggi ha già sortito buoni risultati: autori amatoriali divenuti scrittori di punta di collane come è successo all’autore Nicky Persico che con il suo libro di debutto ‘Spaghetti paradiso’ pubblicato da Baldini&Castoldi ha superato le 15mia copie vendute; editori che hanno visto aumentare il proprio fatturato del +20% come è per esempio il caso della casa editrice Arpeggio Libero.

“Meetale ha iniziato rivolgendosi a piccole-medie case editrici sparse sul territorio italiano e ha fornito a ciascun editore parametri analitici e riferimenti sui contest lanciati sulla propria piattaforma, così da permettere di cogliere da subito le firme più interessanti e ampliare il proprio bouquet di autori” spiega Fabio Biccari, Ceo di Meefarm, società di cui Meetale è il progetto di punta.

Chi cerca un genere, qui lo trova. Dal fantasy all’eros, dalle favole alla poesia, dai racconti brevi ai contest di storytelling su temi d’attualità (come il femminicidio o il terremoto, sempre in collaborazione con partner del territorio), Meetale ha saputo unire conoscenza delle tecnologie e andamenti del mercato per sviluppare un’alternativa propositiva al settore dell’editoria.

Oggi Meetale registra oltre 150 nuove pubblicazioni al mese, ha più di cinquemila utenti attivi, sta per rilasciare anche una app per rendere ancora più efficace l’utilizzo della sua piattaforma ed è ha ricevuto manifestazioni di interesse da parte di alcuni investitori.

“Stiamo lavorando anche con le aziende – aggiunge Biccari – che usano la nostra piattaforma per, per esempio, organizzare contest di storytelling dove chiedono di raccontare le loro esperienze legate al brand e i contenuti diventano uno strumento per parlare del prodotto e marchio attraverso blog e canali social o diventando un libro, oppure come strumento dell’area HR per fare scouting innovativo, per esempio chiedendo di scrivere relazioni su determinati argomenti”.

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