Fintech

Embedded finance, nuova frontiera del fintech, tutto ciò che serve sapere

L’embedded finance è la nuova frontiera del fintech, ecco cos’è, come funziona, chi lo fa e perché è una grande opportunità per le startup

Pubblicato il 27 Mag 2021

L’embedded finance (di cui già facevamo cenno in questo articolo) è la nuova frontiera del fintech che apre a una vera e propria rivoluzione che vede i servizi finanziari erogati in modo integrato insieme a ogni altro servizio. Ecco tutto ciò che serve sapere sul tema.

Cos’è l’embedded finance?

Il 2021 potrebbe portare una seconda rivoluzione nel settore fintech grazie all’embedded finance, letteralmente “finanza” incorporata, ovvero la possibilità per un’azienda di offrire prodotti finanziari non essendo una società fintech; lato cliente, la possibilità di aprire un conto bancario all’interno di un negozio online come per esempio Amazon.

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La rivoluzione consisterebbe proprio nel non doversi servire più né del proprio istituto finanziario, né di società esterne di fintech, ma di poter integrare all’interno della propria organizzazione servizi finanziari per i propri clienti. Stiamo parlando di un fenomeno che secondo Bain Capital Ventures dovrebbe diventare un’industria da 3,6 trilioni di dollari entro il 2030.

Un po’ di storia dell’embedded finance

L’embedded finance nasce quando il rapporto tra finanza/banche e mondo IT subisce un primo scossone con l’entrata in vigore della Psd2 (in Italia l’11 dicembre 2017), la direttiva europea sui pagamenti digitali che apre le Api (Application programming interface, ndr) bancarie a terze parti e che permette ai clienti di decidere a chi dare accesso alle informazioni del conto corrente. Così incomincia ad incidere quello che viene definito Bank as a service (BaaS), per cui l’Open banking, ovvero l’accesso aperto a dati relativi a clienti e transazioni, è la novità che ancora oggi sta liberalizzando il settore finanziario e consentendo l’integrazione di servizi finanziari in ecosistemi più ampi. Bank-as-a-Service è opportunità concreta, incentrata sul cliente. Tuttavia, come anche analizzato nello studio When Brands Become Banks di Handelsblatt Researh Institute condotto da Solarisbank, ultimamente le neo bank starebbero guadagnando terreno nel mercato al dettaglio. Le conseguenze della crisi finanziaria del 2008/09 in particolare hanno causato una perdita prolungata di fiducia, la componente prioritaria di cui le banche tradizionali da sempre godono e caratteristica quindi primaria in grado di contrastare qualsiasi sviluppo di questo tipo. Inoltre, molti clienti stanno avendo un approccio diverso ai servizi finanziari tradizionali. Le banche tradizionali a oggi sono quindi in netto svantaggio,poiché la loro complessa eredità IT non può competere a breve termine con le capacità delle neo bank: questo apre ulteriormente la porta alla finanza incorporata che grazie ai loro brand possiede quella fiducia e lealtà necessarie per convincere i clienti dei propri servizi finanziari.

Differenza tra fintech, fintech embedded e finance embedded

Succede però che il termine venga scambiato sia con fintech – termine troppo ampio che si estende dall’open banking, Api, roboadvisor alle startup o, nell’accezione ancora più ampia, un qualunque utilizzo di strumenti digitali applicati in ambito finanziario – sia con fintech finance o Function-as-a-service (FaaS) – un modello di erogazione dei servizi cloud che permette agli sviluppatori di usare soltanto la quantità di risorse di cui hanno bisogno e quindi pagare il provider in funzione delle funzioni volta a volte utilizzate, quando un evento predefinito ne ha attivato il codice e il relativo servizio. La finanza integrata quindi rientrerebbe nell’insieme semantico del significato di fintech.

Alcuni esempi di embedded finance

Dopo aver compreso che il fenomeno è parte di un insieme più ampio, per avere maggior chiarezza basterà guardare ad alcuni esempi di business nati dall’embedded finance, quali quello della Apple Card (la carta di credito della medesima azienda in collaborazione con Goldman Sachs), di Lyft (competitor di Uber che ha realizzato una carta di debito per i suoi driver) e infine di Shopify, piattaforma online per e-commerce che come una banca consente agli imprenditori di aprire un conto corrente, e, come ha dichiarato Scott Galloway in un’intervista, diventerà il principale concorrente di Amazon.

In realtà ci sono altri esempi che meritano di essere citati:

  • L’integrazione dei servizi finanziari nell’app Starbucks, per esempio, consente ai clienti di pagare comodamente e rapidamente per il loro caffè con un clic. Starbucks, a sua volta, risparmia i costi di transazione, aumenta il suo cliente fedeltà e riceve ulteriori informazioni su di esso e quindi sulle sue abitudini.
  • Alla fine di ottobre 2020, Samsung ha lanciato il suo Servizio Samsung Pay in Germania. Samsung è supportato da Solarisbank, che fornisce con una carta di debito virtuale un credito come metodo di pagamento e un account gratuito per la liquidazione. Oltre all’opzione buy now, pay later è stata integrata anche l’opzione di Splitpay: per acquisti superiori a 100 euro, il cliente può scegliere di pagare l’importo a rate, invece di pagare l’intero prezzo di acquisto subito. I pagamenti con Samsung Pay possono essere effettuati tramite vari dispositivi come i telefoni cellulari o il Galaxy Watch.
  • Whatsapp Pay in India si basa su tecnologia UPI (Unified Payment Interface) Peer to Peer, modalità di pagamento che lavora in tempo reale. Si possono effettuare pagamenti tra persone, ma anche pagare sui siti di e-commerce che la supportino. I pagamenti vengono effettuati attraverso il proprio account WhatsApp collegato a un conto corrente o carta di credito.
  • Whatsapp Pay è la rivale di WeChat in Cina fondata precedentemente. Nata come app per la messaggistica, ora permette sia lo scambio di denaro tra privati tramite peer to peer, sia le transazioni finanziarie tra utente e aziende. Con WeChat si possono così pagare bollette, cinema, multe, acquisti online, ristorante e prodotti in negozi commerciali.
  • Walmart a gennaio aveva annunciato la nascita della sua startup fintech in partnership con Ribbit Capital, società di venture capital in ambito fintech. Walmart prevede di creare così servizi finanziari convenienti per i suoi 230 milioni di clienti.

I vantaggi

Ma nello specifico come si muove l’embedded finance? in un articolo molto interessante di Finextra che spiega perché il 2021 sarà l’anno della finanza integrata, il giornalista scrive che, a differenza delle istituzioni finanziarie classiche, un brand ha un vantaggio competitivo: i dati degli utenti. “Usando i dati, un’azienda che opera nell’IT può offrire ai suoi clienti, imprese come privati, dei servizi finanziari che incontrano le loro necessità proprio nel momento in cui ne hanno più bisogno”. Ecco allora di seguito alcuni vantaggi della finanza integrata:

  • consente di tagliare i costi dell’assunzione di specialisti per sviluppare nuovi servizi conformi alle normative. Le aziende possono avere la capacità di offrire servizi finanziari che si adattano alle loro esigenze specifiche e non richiedono lo stesso investimento che avrebbero fatto in precedenza.
  • Avrebbe senso anche per le banche secondo l’investitore in Venture capital Andreessen Horowitz: le banche che hanno già adottato il BaaS stanno sperimentando un ritorno sul capitale di 2-3 volte superiore al mercato.
  • Il servizio finanziario è disponibile esattamente nel momento e nel luogo in cui è necessario.
  • Offre ai clienti soluzioni finanziarie personalizzate di qualità, rispetto a quelle di un tradizionale consulente finanziario.
  • I brand garantiscono la fedeltà del cliente e quindi anche il ripetersi degli acquisti. Allo stesso tempo, queste caratteristiche di lealtà e contatti frequenti con il fornitore fungono da incentivo per i clienti ad adottare servizi finanziari integrati per facilitare la loro experience.
  • Per le aziende, offrire servizi finanziari consiste in uno strumento interessante per sviluppare la loro relazione con il cliente. Infatti offrendo servizi finanziari, le aziende possono evolvere quello che prima era solo un account utente in un conto bancario vero e proprio. Inoltre il legame tra dati utente e comportamentali con i dati di pagamento, fa sì che il finanziamento possa essere offerto ai clienti su misura (finanziaria), dunque un servizio che soddisfi le loro esigenze personali.
  • Si ridurrebbero i costi di acquisizione dei clienti per la loro offerta finanziaria di servizi rispetto alle banche tradizionali.

Il potenziale dell’embedded finance

Sempre l’investitore Andreessen Horowitz stima che le società di software da sole possano raggiungere almeno il doppio, e in alcuni casi quintuplo delle loro entrate integrando prodotti finanziari nelle proprie applicazioni software as a service. Lightyear Capital stima che l’embedded finance nel mercato finanziario crescerà dal suo livello attuale da circa 22,5 miliardi di euro a circa 230 miliardi di euro a livello globale entro il 2025. Ciò corrisponde alla media crescita annua di quasi il 60 percento. Anche la società di investimento Bain Capital stima che il totale entrate ottenibili dalla finanza incorporata gli Stati Uniti da soli ammonteranno a circa 3,6 trilioni di euro entro il 2030. Tre tendenze nel comportamento dei consumatori stanno guidando questa crescita della finanza incorporata:

▪ un cambiamento nel comportamento di acquisto verso l’online shopping, che è stato accelerato dalla pandemia di coronavirus.

▪ una crescente ricettività all’uso finanziario di aziende che non fanno parte del settore finanziario tradizionale

▪ La crescente disponibilità a condividere i dati personali con le imprese

Photo by Dylan Gillis on Unsplash

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