Equity crowdfunding (e Mamacrowd) da record: investiti 65 milioni

Pubblicato il 08 Gen 2020

La crescita dell’equity crowdfunding in Italia negli ultimi anni non è stata disattesa nel 2019, anno in cui gli investimenti della ‘folla’ attraverso le 9 piattaforme attive nel nostro Paese ha raggiunto la cifra record di 65 milioni di euro, raddoppiando i risultati del 2018 (36 milioni), secondo i dati di Mamacrowd, piattaforma che ha contribuito per 14 milioni, confermandosi la prima piattaforma italiana per numero di campagne chiuse (68), per capitale raccolto (29 milioni di euro) e per numero di campagne milionarie (6).

Le campagne finanziate sono state complessivamente 138 contro le 113 del 2018, segno che è cresciuto significativamente anche il taglio degli investimenti.

“L’equity crowdfunding è uno strumento flessibile e semplice che risponde all’esigenza degli investitori,  che possono finalmente aggiungere al proprio portafoglio un investimento sinora riservato ai professionali, e delle pmi che possono finanziare in maniera efficiente i propri piani d’impresa e acquisire credibilità sul mercato dei capitali. – commenta Dario Giudici, Co­fondatore, Presidente e Amministratore Delegato di SiamoSoci, società cui fa capo Mamacrowd – Campagne come quelle di Green Energy Storage dimostrano come le startup che hanno fatto più di una campagna sulla nostra piattaforma hanno avuto successo perché sono state in grado di dimostrare che le risorse raccolte in precedenza hanno generato una crescita del business e quindi del valore aziendale per gli investitori”.

Parte del network di SiamoSoci, Mamacrowd ha chiuso il 2019 con 16 campagne finanziate, 14 milioni di euro raccolti (21% del totale italiano) e 4 campagne che hanno superato il milione di raccolta, StarupItalia, Green Energy Storage, Kippy, Epicura.

Il 2020 si preannuncia un anno di ulteriore crescita delle piattaforme grazie all’introduzione da parte di CONSOB del lending crowdfunding (minibond) per le PMI. In sintesi, i portali di equity crowdfunding possono ora offrire non più solo titoli di capitale, come azioni o quote, ma anche obbligazioni e altri titoli di debito come appunto i minibond.

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