Fintech in Italia, ecco come accelerano Governo ed ecosistema

Il Governo si è messo in moto, a Milano nasce il Fintech District. Grandi opportunità si possono aprire per il fintech made in Italy

Pubblicato il 24 Set 2017

Il governo si interessa di fintech. Lo fa a modo suo e con le sue procedure ma dimostra di avere acquisito una certa sensibilità verso la necessità di capire come la tecnologia sta cambiando il mondo del credito, delle banche, delle assicurazioni ed eventualmente, auspicabilmente, agire in modo da rendere più agevole lo sviluppo dell’innovazione in questo senso anche nel nostro Paese. Se ne sta occupando la Commissione Finanze della Camera dei deputati che ha avviato di recente una indagine conoscitiva per meglio comprendere l’impatto che la tecnologia finanziaria sta avendo sul settore finanziario, creditizio e assicurativo. Una strategia che appare intelligente sia perché le opportunità sono moltissime, sia per via dei nuovi assetti che vanno delineandosi all’interno dell’Unione Europea: una normativa a supporto del fintech in Italia porrebbe il nostro Paese in una posizione forte nel contesto dello scenario competitivo continentale, dando così linfa vitale a un ambito di innovazione che già oggi vede aziende e imprenditori italiani riscuotere successi anche internazionali.

Tale interesse da parte del governo e del parlamento coincide anche con la nascita del Fintech District (http://www.fintechdistrict.com/), progetto voluto da SellaLab con la collaborazione di Copernico e che si concretizza nell’apertura dell’edificio di via Sassetti 32 a Milano che avverrà per gradi da qui alla fine dell’anno e che diventerà il cuore pulsante dell’innovazione fintech ospitando le startup e le scaleup di questo settore, ma che già martedì 26 settembre ospiterà una prima importante conferenza dedicata proprio al fintech in Italia durante la quale interverranno il presidente del Gruppo Banca Sella Maurizio Sella, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Ceo di Banca Sella Pietro Sella, il fondatore di Credimi Ignazio Rocco, il fondatore di MoneyFarm Paolo Galvani, il deputato Sebastiano Barbanti (Pd) che ha dato impulso all’indagine conoscitiva sul fintech della Commissione Finanze della Camera. E poi anche il vice direttore generale della Consob Giuseppe D’Agostino, il vice direttore generale della Banca d’Italia Fabio Panetta, il ministro dell’Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan e ancora Alberto Dalmasso Ceo di Satispay, Daniele Loro Ceo di Prestiamoci, Pietro Cesati Ceo si Soisy, Claudio Cubito Ceo di Growish, Antonio Valitutti di Hype, Pietro Candela di Alipay, Gianluca Carfagnini di Ebury, Gabriele Littera di Sardex e Giacomo Zucco Ceo di Blockchainlab.

Insomma un super parterre di imprenditori, istituzioni, startup fintech. Un evento dal quale ci si aspetta qualche annuncio roboante, qualche dichiarazione di intenti e di impegni forte, chiara, ben precisa e soprattutto con un altrettanto chiara roadmap. Questa è la speranza ma per capire meglio quali possono essere le vere chance di poter contare su una presa di coscienza più consapevole e attenta da parte del regolatore, vediamo come siamo arrivati fino a qui.

Il 25 luglio 2017 la VI Commissione Finanze della Camera presieduta da Maurizio Bernardo (Pd) ha deliberato l’avvio della “indagine conoscitiva sulle tematiche relative all’impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, creditizio e assicurativo”. L’intento e il programma dell’indagine che è possibile leggere qui dimostrano come vi sia una piena consapevolezza del tema e affermano inoltre che tale indagine conoscitiva avrà una durata di sette mesi a partire da luglio 2017 e si svolgerà secondo un programma di audizioni che coinvolgeranno, tra ali altri, il ministero dell’Economia e delle finanze, il ministero dello Sviluppo economico, la Banca d’Italia, la Consob, l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, l’Abi e i soggetti e le istituzioni che operano nei settori della tecnologia finanziaria, del mondo bancario.

Tali audizioni sono già iniziate: lo scorso 12 settembre è stato sentito il parere di Stefano Capaccioli, presidente di AssoB.it, Associazione per lo sviluppo delle tecnologie Blockchain (qui il video dell’audizione) , il 19 settembre è stata la volta di Stefano Tresca managing partner di Iseed e di Paolo Galvani di MoneyFarm (qui il video dell’audizione), la prossima audizione in programma è prevista per il 28 settembre quando sarà ascoltato Paolo Sironi, Ibm Academy member e autore Fintech Tought Leader Watson Financial Services. In questi giorni si sarebbe anche dovuta tenere l’audizione di Pietro Sella che però è stata rimandata a data ancora non nota (le convocazioni e il programma delle sedute di aula e commissioni si conoscono settimana per settimana).

Sarà quindi interessante capire se in occasione della conferenza del 26 settembre presso il Fintech District gli esponenti del governo e del parlamento renderanno note ulteriori informazioni rispetto al lavoro avviato con l’indagine conoscitiva sul fintech e se già si prevede di compiere qualche primo passo concreto, magari se qualche prima norma sarà inserita già nella prossima Legge di Bilancio che inizierà a ottobre il suo iter parlamentare. Si tratterebbe di un segnale importante dell’impegno e della volontà delle istituzioni di supportare in modo concreto, fin da subito, lo sviluppo del fintech made in Italy e di fare del nostro Paese una delle destinazioni di preferenza per le fintech europee, o se dovremmo invece attendere la conclusione e gli esiti dell’indagine conoscitiva prevista appunto per gennaio 2018 prima di poter capire quali modifiche legislative e quali strumenti saranno proposti e adottati a supporto del settore e delle imprese che vi operano.

@emilabirascid

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