C++, Java, Python, Ruby, PHP, HTML. Se ad alcune persone possono sembrare i nomi di personaggi di Star Trek o di un nuovo servizio postale, altri ben sanno che sono i linguaggi che ci permettono la transizione alla digital economy. Ne esistono centinaia, ma sono pochi quelli più utilizzati. Altrettanto scarsi sono chi questi linguaggi li padroneggia, almeno rispetto all’attuale domanda.
In Italia si calcola ci siano circa 300mila talenti tech (secondo dati Linkedin e analisi dirette elaborate da Geekandjob), ma tale numero non sembra soddisfare la richiesta del mercato. Provate ad aprire qualsiasi piattaforma per la ricerca di lavoro e troverete un’abbondanza di annunci per sviluppatori web e mobile. I tassi di disoccupazione non sembrano essere un problema per questi professionisti, tant’è che i canali di offerta di lavoro classici risultano poco efficaci per le aziende che cercano queste figure.
Quindi come fare? Rodolfo Laneri e Alessandro Volpato propongono una soluzione con la loro piattaforma GeekandJob.com, attiva dal 2016, che si propone alle aziende e startup come un canale più rapido ed efficiente per trovare i cosiddetti geek.
È proprio ciò che cerca di fare GeekandJob, dove lo sviluppatore può iscriversi al sito in meno di un minuto e accettare un’offerta con un clic, che lo raggiunge direttamente sullo smartphone. Dall’altro lato, le aziende che aprono un’inserzione sulla piattaforma raggiungono in automatico tutti quei profili che corrispondono ai requisiti ricercati. Chi accetta l’offerta passa ad un secondo livello di selezione, che avviene tramite un Geek Quiz, cioè un quiz a tempo che verifica competenze e motivazione.
GeekandJob conta oggi più di 7mila software engineer e data scientist sulla sua piattaforma, in continua espansione al ritmo di circa 500 nuovi iscritti al mese. “Il nostro obiettivo è cercare di soddisfare la maggior parte dei nostri clienti, aiutandoli a identificare i migliori candidati in meno di quattro settimane”, dice Alessandro Volpato, Coo. Affermazione corroborata dai numeri relativi ai match tra i professionisti e le aziende che la piattaforma ha generato fino a oggi nel numero di oltre 1200.
“In futuro, ci piacerebbe anche fare qualcosa per incentivare i giovani o i disoccupati a intraprendere un percorso di studi o di formazione che li porti a fare questi mestieri che sonoi mestieri del nuovo secolo”, conclude Laneri.
Geekandjob ha sede a Milano e Boston e fino a oggi si è interamente autofinanziata, ha un modello di business che is basa su fee e abbonamenti che possono anche essere personalizzati al fine di rispondere in modo specifico alle esigenze di startup e piccole aziende. Oggi l’azienda punta a crescere sia in Europa sia in nord America e conta un team di cinque persone.