ecosistemi: Germania (1)

Germania, viaggio nel sistema a supporto dell’innovazione

Con questo articolo parte un viaggio in quattro puntate che racconta come la Germania ha saputo sviluppare in ecosistema efficace a supporto dell’innovazione e della ricerca

Pubblicato il 03 Nov 2021

Questo articolo apre una serie di quattro che raccontano il sistema dell’innovazione tedesco. Un viaggio guidato da Laura Maffei che ci porta a esplorare le politiche, le strategie, gli strumenti, le istituzioni tedesche in termini di sostegno allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione. Questo primo capitolo introduttivo fa il punto sulle politiche pubbliche e sulle fondazioni e agenzie di finanziamento, nei capitoli successivi, che pubblicheremo nei prossimi giorni, si parlerà del settore pubblico della ricerca, del trasferimento tecnologico e del settore privato sempre della ricerca con un focus anche sulle startup. 

La Germania è il Paese più ricco d’Europa, il terzo Paese al mondo a esportare di più (dopo Cina e Stati Uniti) e la quarta maggiore economia del mondo (dopo Stati Uniti, Cina e Giappone), sebbene il suo territorio sia povero di alcune risorse naturali, come il petrolio e il gas naturale (il carbone fornisce attualmente al Paese il 20% del fabbisogno energetico). Automobili, acciaierie, macchine, prodotti chimici, prodotti elettronici e informatici, apparecchiature elettriche le industrie principali; Monaco (alta tecnologia), Stoccarda (automobili), Rheno-Neckar (IT, chimica), Francoforte (finanziario), Rhein-Ruhr (energia, industria pesante, catene commerciali), Amburgo (porto, media, aerospaziale), Berlino (startup) i centri economici. Alla base della forza economica del Paese, che fa leva sullo sviluppo e l’esportazione di prodotti ad alta tecnologia, sta il Sistema Nazionale di Innovazione (SNI) in continuo sviluppo per soddisfare le esigenze dell’economia, della società e della politica nazionale. Nel 2020 la Germania, secondo i dati del Global Innovation Index, si è piazzata al 9° posto tra i Paesi innovativi leader a livello mondiale, mantenendo la stessa posizione dell’anno precedente, con un forte sistema di ricerca accademica, un alto grado di formazione di tecnici e ricercatori, numerosi laureati in scienze e ingegneria e grandi imprese ad alta intensità di ricerca e sviluppo. 

Le collaborazioni interne all’ecosistema dell’innovazione tedesco sono numerose e interessanti: il Paese si colloca all’8° posto nelle collaborazioni università-industria e al 3° posto nello sviluppo di cluster scientifici e tecnologici; ospita 10 dei 100 principali cluster del mondo (con Colonia (19) e Monaco (23) tra i primi 25); mantiene il 9° posto nell’indicatore famiglie di brevetti (misura del grado di internalizzazione delle sue invenzioni); si colloca al 10° posto per i brevetti PCT, produzione ad alta tecnologia e design industriale; è all’11° posto per la presenza di 149 grandi imprese tedesche tra le 5.000 imprese globali più importanti, due delle quali (Mercedes-Benz e Volkswagen) rientrano tra le prime 25 al mondo (altre grandi imprese tedesche, Deutsche Telekom, BMW e Porsche); il Paese ha una performance solida nella qualità delle pubblicazioni scientifiche per le quali si colloca al 3° posto a livello mondiale; ricopre il 10° posto per la qualità delle università, con la Technische Universität e la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco e la Ruprecht-Karls-Universität di Heidelberg tra le migliori istituti di istruzione superiore del mondo. La Germania è al 2° posto a livello mondiale per la spesa in ricerca e sviluppo, cresciuta con costanza ed è più che raddoppiata negli ultimi 20 anni, con l’obiettivo di raggiungere il 3,5% del PIL entro il 2025. Secondo il ministero federale tedesco dell’Istruzione e Ricerca, la spesa totale è stata pari a 105 miliardi di euro nel 2018 e ha rappresentato circa il 3,13% del PIL del Paese. Questa percentuale colloca la Germania davanti alla media dell’UE (2,0% del PIL), davanti agli Stati Uniti (2,8% del PIL) ma dietro alla Corea del Sud (4,5% del PIL) e del Giappone (3,3% del PIL). In particolare, va segnalato come la spesa annuale in ricerca e sviluppo dell’industria tedesca abbia raggiunto i 75,6 miliardi di euro nel 2019; l’industria è responsabile della realizzazione e del finanziamento di oltre 2/3 delle attività di ricerca e sviluppo in Germania.

Secondo quanto riportato nella “Strategia per l’alta tecnologia 2025”, vi è un aumento continuo del volume dei finanziamenti pubblici per la ricerca e sviluppo, in primo luogo per ingegneria, meccanica, costruzione di macchine utensili, automobili, nuovi materiali, tecnologia e tecnologia medica, laser, ottica, tecnologie di produzione rispettose dell’ambiente e nanotecnologiche, per il risparmio energetico e per l’efficienza energetica, la biotecnologia e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Sono tre le fonti che forniscono risorse per la ricerca e l’innovazione (il governo federale, i governi regionali e l’industria) e 6 i grandi esecutori: il sistema delle università e i quattro grandi enti federali di ricerca non universitari e l’industria.

Definizione e coordinamento delle politiche pubbliche di ricerca, sviluppo e innovazione

La Germania è una repubblica federale composta da 16 Länder che, nel quadro della loro autonomia, determinano la propria politica di ricerca, sviluppo e innovazione accompagnata da azioni specifiche. Il sistema della ricerca e innovazione è quindi gestito sia dallo stato federale Bund che dai Länder, ciascuno dei quali può attuare specifiche priorità di ricerca con i propri meccanismi di finanziamento. Bund e Länder collaborano alla definizione e al finanziamento della politica ricerca e sviluppo. La definizione delle priorità nazionali e delle politiche pubbliche a livello federale in termini di ricerca e innovazione è in gran parte guidata dalle esigenze economiche e industriali. 

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  • Il governo federale è responsabile dello sviluppo strategico della ricerca e sviluppo, del sostegno all’attività innovativa delle imprese (attuato per mezzo delle banche statali di sviluppo KFW e DTA), dei settori più importanti della politica tecnologica (sanità, energia, trasporti e protezione dell’ambiente) e della creazione delle norme legislative nazionali per il sostegno all’innovazione. Tre ministeri federali sono i principali responsabili per la politica dell’innovazione, che si basa sul coordinamento interministeriale: il ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF), il ministero Federale dell’Economia e della Tecnologia (BMWI) ed il ministero Federale Tedesco della Difesa (BMVG): il BMBF finanzia la ricerca di base per vari programmi tematici, i progetti innovativi nelle università e gli scambi di tecnologia, collabora con università, istituti di ricerca e imprese, assegna sovvenzioni a progetti comuni di piccole, medie e grandi imprese ed organizzazioni di ricerca pubbliche. In generale, il ministero copre circa il 50% dei costi di attuazione: i fondi sono assegnati alle imprese sulla base dei risultati delle gare tematiche; la ricerca di base è condotta secondo uno schema separato da parte della fondazione tedesca per la ricerca; il BMWI finanzia la ricerca applicata e si concentra sul sostegno alle PMI e alla formazione di nuove imprese (con prestiti e capitale di rischio); il BMVG sostiene le questioni di ricerca relative alla difesa. Insieme, questi tre principali ministeri rappresentano circa l’87% del totale dei finanziamenti federali per la ricerca e sviluppo in Germania. Il restante 13% è coperto da 12 ministeri federali molto più piccoli.
  • La competenza dei Länder comprende il finanziamento della ricerca di base nelle università del loro territorio, gli aiuti mirati per lo sviluppo di poli di eccellenza e dei programmi di innovazione regionali e dell’istruzione professionale.
  • Tra i vari organismi consultivi e di coordinamento tra il livello federale e quello dei Länder vi sono: la Conferenza dei ministri della cultura, dell’educazione e della ricerca (Kultusminister-Konferenz), che si riunisce più volte all’anno per coordinare le decisioni tra i Länder e la Federazione sulla politica dell’istruzione sotto forma di guida e raccomandazione; la Conferenza scientifica congiunta (Gemeinsame Wissenschaftskonferenz – GWK) riunisce ministri e senatori dello Stato federale e dei Länder responsabili della scienza, della ricerca e delle finanze, coordina il finanziamento congiunto federale e statale per la scienza e lavora sui settori del finanziamento della ricerca, delle strategie politiche per la ricerca e le strutture di ricerca. 
  • Il Consiglio della scienza (Wissenschaftsrat) è il più antico comitato consultivo sulla politica scientifica in Europa. È composto da scienziati, personaggi pubblici e rappresentanti dei Länder e dello Stato federale. Nello specifico, sono 32 membri nominati dal Presidente federale, ovvero: 24 scienziati su proposta congiunta della Fondazione tedesca per la ricerca (DFG), della Società Max Planck (MPG), della Conferenza dei rettori dell’università (HRK,) dell’Associazione di ricerca tedesca Hermann von Helmholtz (HGF), della Società Fraunhofer (FhG) e dell’associazione Leibniz, nonché 8 personaggi pubblici su proposta congiunta dei governi federali e del governo statale. Istituito nel 1957 con un accordo tra essi, svolge un ruolo importante nel sistema di innovazione tedesco, fornendo raccomandazioni sulla politica scientifica e universitaria per i Länder e lo Stato federale. Inoltre, ha il compito di valutare gli istituti di ricerca e di accreditare i nuovi istituti privati di istruzione superiore e controlla, monitora e garantisce parametri elevati della ricerca svolta dalle università.
  • Il Forum dell’alta tecnologia (Hightech-Forum), è l’organo consultivo centrale del governo federale per l’attuazione della Strategia per l’alta tecnologia 2025. Esso è composto da 21 membri provenienti da università ed industria e il suo compito è sostenere la politica di ricerca del governo federale con raccomandazioni concrete per l’attuazione e l’azione. Pubblica con continuità documenti su temi riguardanti l’obiettivo del 3,5% del PIL entro il 2025, la scienza aperta e l’innovazione, l’innovazione sociale, l’agilità del sistema di innovazione, l’innovazione e la qualificazione, il futuro, la sostenibilità nel sistema di innovazione e le innovazioni bio-IT. Il mandato consultivo è legato alla legislatura in corso.
  • La Commissione di esperti per la ricerca e l’innovazione (Expertenkommission Forschung und InnovationEFI) è un piccolo comitato che fornisce consulenza politica scientifica al governo federale e presenta annualmente rapporti sulla ricerca, l’innovazione e le performance tecnologiche del Paese, ai quali il governo risponde in forma scritta.

Fondazioni e agenzie di finanziamento

In Germania, le fondazioni e le agenzie di finanziamento che forniscono un importante contributo alla promozione della scienza e della ricerca sono numerose e diverse tra loro. Esistono fondazioni e agenzie con capitale che proviene esclusivamente o prevalentemente da fondi federali o statali: tra esse includono la Fondazione Volkswagen, la Fondazione Alexander von Humboldt, la Fondazione federale tedesca per l’ambiente, la Fondazione tedesca per la ricerca sulla pace e le istituzioni per la promozione di studenti di talento nell’istruzione superiore (per lo più organizzate come associazioni), il Servizio di scambio accademico tedesco (DAAD) e la Fondazione tedesca per la ricerca (DFG): 

  • La Fondazione tedesca per la ricerca (Deutsche Forschungsgemeinschaft) è l’ente centrale autonomo per il finanziamento della ricerca pubblica in Germania. La DFG può far risalire le sue radici al 1920, quando fu fondata l’Associazione di emergenza per la scienza tedesca o “Notgemeinschaft der Deutschen Wissenschaft”, rifondata nel 1949 con il nome di Fondazione tedesca per la ricerca. Essa conta circa 850 dipendenti e un bilancio annuale di otre 3 miliardi di euro, con cui ha finanziato circa 31.000 progetti di ricerca (2018). I fondi, distribuiti dalla DFG sulla base di un sistema di valutazione, provengono dal governo federale (69%), dai Länder tedeschi (30%) e in piccola parte dalle fondazioni e dall’Unione Europea.  L’80% del suo bilancio è utilizzato per finanziare progetti di ricerca universitari. I vari programmi d’azione della DFG riguardano progetti di ricerca individuali, centri di ricerca coordinati, programmi prioritari, scuole di dottorato. Tutte le discipline sono interessate. La DFG non gestisce nessun istituto di ricerca. 

Vi sono, inoltre, fondazioni di promozione della ricerca con capitale sociale proveniente dall’impegno di donatori privati, come la Robert Bosch Stiftung GmbH, la Klaus Tschira Stiftung gGmbH e la Mercator Stiftung GmbH. (Photo by Christian Lue on Unsplash )

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