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GP Advanced Projects, connessioni IoT satellitari a basso costo

La space-tech di Brescia sta lavorando alla messa in orbita di una costellazione di micro satelliti per garantire le connessioni IoT ad applicazioni che vanno dall’agricoltura alla logistica

Pubblicato il 04 Ott 2021

GP Advanced Projects è un’azienda che opera nell’ambito dello space-tech, nasce nel 2015 per volontà di Guido Parissenti e Primo Attinà e sta lavorando a un progetto che prevede il lancio di microsatelliti al fine di creare una costellazione a supporto delle connessioni per applicazioni internet of things. 

“A marzo scorso – dice a Startupbusiness Parissenti – abbiamo lanciato il primo dimostratore (come avevamo annunciato in questo articolo , ndr), a giugno avevamo previsto un secondo lancio che però è stato rimandato a dicembre 2021, la particolarità dei nostri satelliti è che sono dimensionalmente molto piccoli e per creare la costellazione e rendere operativo il servizio dovremo lanciare un centinaio di satelliti nei prossimi anni, a una media di 20, 30 l’anno, ma il servizio sarà disponibile già dal 2023”. 

Guido Parissenti, co-fondatore GP Advanced Projects
Guido Parissenti, co-fondatore GP Advanced Projects

I satelliti della costellazione di GP Advanced Projects si chiameranno PiCo. Dei satelliti precursori, atti a dimostrare le tecnologie, sono già in orbita o lo saranno a breve. Essi sono denominati FEES (Flexible experimental embedded satellite) e sono i più piccoli satelliti, made in Italy, mai lanciati nello spazio. Con una dimensione di soli 10 x 10 x 3 centimetri e 300 grammi di peso FEES era il più piccolo tra i satelliti trasportati dal lanciatore Soyuz 2.1a Fregat. L’azienda di Brescia entra così nel ristretto club dei satelliti operativi più miniaturizzati al mondo. Nonostante le ridottissime dimensioni, FEES contiene in un terzo del volume le stesse funzionalità di un CubeSat. Le ridotte dimensioni dei satelliti e il continuo aggiornamento della tecnologia sviluppata consentono a GP Advanced Projects di fornire un servizio economico e sostenibile, anche a fronte del recente problema della proliferazione dei detriti spaziali nell’orbita terrestre, l’azienda porta infatti connettività a basso costo per applicazioni che necessitano di un basso utilizzo di dati in tutto il mondo. Questo servizio potrà essere molto utile per esempio in ambito shipping e per l’agricoltura.

Il nostro sistema – aggiunge il co-fondatore – è pensato per avere specifiche caratteristiche: come prima cosa è a basso costo e quindi avremo la possibilità di offrire il servizio di connettività a prezzi competitivi, poi è pensato per applicazioni specifiche che non richiedono le trasmissioni real time come per esempio l’agricoltura che deve conoscere dati relativi a umidità, temperatura, insolazione, i gestori di infrastrutture come oleodotti, gasdotti, reti idriche, la misurazione dello spessore del manto nevoso, per la logistica che ha necessità di tenere traccia dello spostamento di veicoli e navi e di conoscere parametri ambientali. Naturalmente il nostro servizio ha senso quando si tratta di copertura in zone remote o non coperte da reti di comunicazione terrestri ed è perciò che il nostro modello di business ci vede impegnati a dialogare direttamente con i produttori di sensori e con gli integratori di progetti IoT e desidero anche sottolineare che proprio perché il nostro servizio sarà economicamente competitivo potrà essere acquistato anche da chi produce o utilizza pochi sensori e vuole fare sperimentazioni specifiche, quindi non solo grandi progetti ma anche utenti che hanno specifiche esigenze anche se su piccola scala”.

Fino a oggi lo sviluppo di GP Advanced Projects si è sostenuto con fondi propri dei fondatori e delle attività che l’azienda ha condotto parallelamente come per esempio consulenze in ambito aerospaziale: “Oggi siamo interamente concentrati sul progetto della costellazione ed è perciò che abbiamo già avviato una serie di incontri con potenziali finanziatori, il nostro obiettivo è raccoglier investimenti per circa a 5 milioni di euro per coprire lo sviluppo fino al 2023”. 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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