Open innovation

Intervista ai Corporate Partner di UniCredit Start Lab: Granarolo

“Con UniCredit Start Lab cerchiamo startup per la food innovation e la sostenibilità”, sottolinea Riccardo Piaggi, Direttore HR, Organizzazione e IT del Gruppo. La call Start Lab 2023 scade il 18 aprile

Pubblicato il 12 Apr 2023

Tra le novità di UniCredit Start Lab 2023, c’è il programma con i Corporate Partner, aziende di grandi dimensioni che ‘scelgono’ una o più startup, fra quelle entrate in Start Lab, con cui avviare un progetto pilota, alle quali dedicare mentor e facilities aziendali, e per le quali prendere in considerazione anche un investimento in equity.
UniCredit Start Lab, lo ricordiamo, è una piattaforma di business dedicata a startup e PMI innovative, arrivata quest’anno alla sua decima edizione con oltre 7.000 progetti esaminati e circa 500 startup selezionate per essere accompagnate in un percorso di crescita.
Iniziative di open innovation e connessioni strutturate con aziende ed investitori; training manageriale con la Startup Academy; percorsi di Mentorship in collaborazione con 60 partner di Start Lab fra esperti, opinion leaders, professionisti ed imprenditori del mondo dell’innovazione; advisory specialistico su tematiche ESG e servizi bancari. Questi i supporti tradizionali di Start Lab, a cui si aggiunge da quest’anno l’iniziativa con i Corporate Partner tra i quali c’è anche Granarolo, che abbiamo avuto il piacere di intervistare.

Granarolo è un marchio familiare per molti italiani, rimanda a un senso di vicinanza, come se fosse la latteria di quartiere, e questo dipende dal suo DNA: la società nasce nel 1957 come Consorzio Bolognese Produttori Latte (CBPL).
Oggi, è la più importante filiera italiana del latte: 637 allevatori, distribuiti in 12 regioni italiane, 2800 dipendenti nel mondo, 14 stabilimenti in Italia e 9 all’estero, un fatturato di 1.495 milioni nel 2022, 96 mezzi per la raccolta della materia prima alla stalla, 500 automezzi per la distribuzione del prodotto finito, 50 mila punti vendita, 20 milioni di famiglie italiane servite con i propri prodotti.

Granarolo, tra innovazione e sostenibilità

Il gruppo Granarolo ha da diversi anni una solida strategia di sostenibilità, di innovazione e qualità. Tre parole chiave collegate e interdipendenti nel mondo Granarolo, poiché è attraverso l’innovazione che questo Gruppo mantiene alta la sua qualità, la competitività e cerca di raggiungere un preciso impegno nello sviluppo sostenibile: ridurre entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra del 30% per kg di latte prodotto dalla filiera.
“Il Goal di Sviluppo Sostenibile in cui ci sentiamo maggiormente coinvolti è il 12, Consumo e produzione responsabile. La sostenibilità è fatta di diverse dimensioni, ma il tema ambientale è oggi molto rilevante, abbiamo un obiettivo ambizioso al 2030, e per arrivarci puntiamo su 3 macro azioni: stalle e benessere animale, riduzione della plastica (packaging) e riduzione dello spreco alimentare. L’innovazione che promuoviamo, all’interno dell’azienda con le nostre risorse e relazionandoci con start-up e centri di ricerca e sviluppo, approccia ambiti quali, a titolo di esempio, analisi di nuovi indicatori in campo e alla stalla, attraverso sensoristica avanzata e soluzioni per agricoltura 4.0, packaging innovativi che possano costituire alternative valide all’uso di materie prime fossili, allungamento della shelf-life dei prodotti ” esordisce Riccardo Piaggi, Direttore HR, Organizzazione e IT del Gruppo e Presidente dell’acceleratore creato da Granarolo.

“Lavoriamo sull’innovazione su due fronti, su un piano interno, abbiamo le nostre attività di R&D, di prodotto e di packaging, e stiamo per aprire un Innovation Center qui a Bologna. Inoltre, abbiamo infatti creato il primo acceleratore multiaziende italiano per il food a fine 2018 che si chiama Agrofood BIC, ne fanno parte 6 aziende e anche a tre partner scientifici: Enea, Università di Bologna e Art-Er. – continua Riccardo Piaggi. “Il nostro obiettivo è innovare tutta la filiera alimentare, “From Farm to Fork”, inclusi business correlati come ad esempio packaging, biomedicale ed IT. Per questo cerchiamo sempre startup con proposte in questi ambiti e abbiamo accolto con entusiasmo l’invito di UniCredit a essere uno dei loro Corporate Partner per UniCredit Start Lab, pensiamo che con la nostra esperienza in ambito open innovation e quelle specifiche in ambito agro-alimentare, possiamo portare un contributo importante, ma anche individuare realtà che sono per noi interessanti”.

Food innovation, focus della collaborazione con UniCredit Start Lab

UniCredit Start Lab, la cui call abbraccia diversi settori tecnologici e industriali, ha in questi anni selezionato diverse startup che si occupano di food innovation. In particolare attraverso il verticale dell’ ‘Innovative made in Italy’, all’interno del quale ricadono l’agrifood e l’agritech, che ha visto tra le selezionate società per l’agricoltura e l’allevamento di precisione come Agricolus e Farm4Trade; soluzioni di coltivazione idroponica e vertical farming come Tomato+, ONO Exponential Farming e Hexagro; XNext, un innovativo sistema di ‘ispezione’ dei prodotti anche alimentari che permette di massimizzare il livello di qualità e sicurezza di ogni singola confezione; Biorfarm, che collega in modo diretto agricoltori locali e consumatori, favorendo la coltivazione naturale e la fornitura a domicilio di frutta fresca e prodotti biologici di alta qualità; o Mashcream, un innovativo modo di preparare e servire il gelato 100% da latte italiano.

Nella ricerca della ‘sua’ startup, Granarolo ha, in particolare, 6 ambiti di interesse: nutrizione e salute; innovazione nel packaging (alternativo alla plastica); sostenibilità ed economia circolare; trasformazione alimentare, qualità e sicurezza; soluzioni hi-tech per l’allevamento e il benessere animale; personalizzazione dell’esperienza cliente e dei prodotti.

“Possiamo offrire un supporto significativo alla startup che individueremo attraverso UniCredit Start Lab. – continua Riccardo Piaggi – Il nostro valore aggiunto, alla base anche del nostro acceleratore Agrifood BIC, è che possiamo ospitare le startup all’interno dei nostri stabilimenti, questo fa una differenza sostanziale. Per la start-up non è importante solo quello che viene erogato in termini economici o il mentor che lo affianca, ma poter sperimentare la propria soluzione in un contesto reale, in uno stabilimento o in una stalla. Questo è il tipo di contributo che daremo se sussiste un effettivo e reciproco interesse alla collaborazione”.

Ricordiamo, in particolare a startup della food innovation e foodtech, che la call Start Lab 2023 è ancora aperta e scade il 18 aprile. In questa edizione 2023 saranno selezionate 50 startup per accedere alla piattaforma di business di Start Lab. I verticali di riferimento per loro sono l’Innovative Made in Italy, nel quale ricadono il comparto alimentare e l’agritech, l’Impact Innovation, in cui rientrano le soluzioni a forte impatto in termini di sostenibilità sulla filiera alimentare ed agricola. La piattaforma è comunque aperta alle startup di tutti i settori con i verticali: Digital, Clean Tech e Life Science. Per le startup selezionate, dunque, oltre al supporto tradizionale, vi sarà la possibilità di essere selezionati per il programma con i Corporate Partner, come Granarolo, e di avviare collaborazioni con UniCredit stessa.

Per iscriversi: https://www.unicreditstartlab.eu/it/startup/iscrizione.html.

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