Green tech, Bio-on salverà il mare dal petrolio

L’innovativa impresa italiana del green tech che ha inventato la plastica biodegradibile 100% presenta un nuovo prodotto per ripulire il mare dal petrolio

Pubblicato il 05 Giu 2017

Era il  il 20 aprile 2010 quando la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon della British Petroleum esplodeva riversando in mare 500 000 tonnellate di petrolio greggio. Gli effetti sull’ambiente furono, e in parte sono ancora, devastanti. Per oltre 90 giorni la BP cerco di arginare il danno aspirandolo con un tubo, in una lotta contro il tempo, senza tuttavia riuscire a risparmiare i danni che nel Golfo ancora si sentono e facendo emergere anche i limiti esistenti e l’impotenza degli attuali ‘rimedi’ di fronte ad avvenimenti di questa portata, in particolare sul fronte di un ripristino totale dell’ambiente.

Questo non è stato il solo incidente di questo tipo, certo il più grave (valore quantificabile in oltre 17 miliardi di dollari) , la minaccia agli oceani è continua, proprio in questi giorni una nuova emergenza ha colpito le spiagge di Auckland in Nuova Zelanda.

Il problema che Bio-on, ex-startup italiana che opera nel settore della bio plastica e della chimica naturale e sostenibile,  può risolvere con la propria nuova scoperta è dunque enorme. Bio-on ha presentato la nuova tecnologia Minerv Biorecovery, già brevettata da Bio-on in tutto il mondo e basata sulla rivoluzionaria bioplastica biodegradabile al 100% inventata dalla stesa società. Minerv Biorecovery apre scenari senza precedenti per le bonifiche ambientali e nel biorisanamento di inquinamento da idrocarburi (oil-bioremediation) perché permetterà in circa tre settimane di eliminare in modo naturale l’inquinamento di idrocarburi in ambiente marino.

«Siamo orgogliosi di annunciare questa scoperta straordinaria e dare il nostro contributo per proteggere l’ambiente marino – dice Marco Astorri, Presidente e CEO di Bio-on – concederemo in licenza questa tecnologia che è un ulteriore esempio delle molteplici applicazioni realizzabili con le micro polveri in bioplastica PHAs che produrremo nello stabilimento di Castel San Pietro Terme (Bologna) a partire dal 2018. Continueremo ad ampliare ancora di più la nostra presenza diretta nei settori della bioremediation, cosmetica, biomedicina e nano-medicina. Lavorare con l’IAMC, eccellenza mondiale nel settore delle ricerche marine, ci riempie di orgoglio».

MINERV BIORECOVERY: COME FUNZIONA

Minerv Biorecovery è una soluzione tecnologica che si basa su micro polveri, della dimensione di pochi micron e di una forma particolare, realizzate con la rivoluzionaria bioplastica PHAs di Bio-on, naturale e biodegradabile al 100%. Le particelle di queste micro polveri, gettate nel mare inquinato, formano una struttura porosa adatta ad ospitare una serie di batteri, presenti naturalmente in ambiente marino, che si nutrono della bioplastica, si moltiplicano e si rafforzano fino ad attaccare il petrolio. I processi biodegradativi si attivano in circa 5 giorni e la frazione degradabile degli idrocarburi (ad esempio il petrolio) viene eliminata in circa 20 giorni.

«È la natura che cura se stessa – spiega Astorri – perché la nostra bioplastica, di origine vegetale, serve a proteggere e a nutrire questi batteri accelerando la loro naturale azione». Le micro polveri alla base di Minerv Biorecovery sono biodegradabili al 100% e non rilasciano quindi alcun residuo in mare a differenza di molte soluzioni applicate oggi in questi casi. Il processo di biodegradazione della polvere di PHAs è sufficientemente lento (1-2 mesi a seconda delle condizioni) da permettere l’azione bio-rimediante dei microrganismi che, dopo aver eliminato gli inquinanti, tornano ai normali livelli dell’ambiente marino.

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