Questo non è stato il solo incidente di questo tipo, certo il più grave (valore quantificabile in oltre 17 miliardi di dollari) , la minaccia agli oceani è continua, proprio in questi giorni una nuova emergenza ha colpito le spiagge di Auckland in Nuova Zelanda.
Il problema che Bio-on, ex-startup italiana che opera nel settore della bio plastica e della chimica naturale e sostenibile, può risolvere con la propria nuova scoperta è dunque enorme. Bio-on ha presentato la nuova tecnologia Minerv Biorecovery, già brevettata da Bio-on in tutto il mondo e basata sulla rivoluzionaria bioplastica biodegradabile al 100% inventata dalla stesa società. Minerv Biorecovery apre scenari senza precedenti per le bonifiche ambientali e nel biorisanamento di inquinamento da idrocarburi (oil-bioremediation) perché permetterà in circa tre settimane di eliminare in modo naturale l’inquinamento di idrocarburi in ambiente marino.
MINERV BIORECOVERY: COME FUNZIONA
Minerv Biorecovery è una soluzione tecnologica che si basa su micro polveri, della dimensione di pochi micron e di una forma particolare, realizzate con la rivoluzionaria bioplastica PHAs di Bio-on, naturale e biodegradabile al 100%. Le particelle di queste micro polveri, gettate nel mare inquinato, formano una struttura porosa adatta ad ospitare una serie di batteri, presenti naturalmente in ambiente marino, che si nutrono della bioplastica, si moltiplicano e si rafforzano fino ad attaccare il petrolio. I processi biodegradativi si attivano in circa 5 giorni e la frazione degradabile degli idrocarburi (ad esempio il petrolio) viene eliminata in circa 20 giorni.
«È la natura che cura se stessa – spiega Astorri – perché la nostra bioplastica, di origine vegetale, serve a proteggere e a nutrire questi batteri accelerando la loro naturale azione». Le micro polveri alla base di Minerv Biorecovery sono biodegradabili al 100% e non rilasciano quindi alcun residuo in mare a differenza di molte soluzioni applicate oggi in questi casi. Il processo di biodegradazione della polvere di PHAs è sufficientemente lento (1-2 mesi a seconda delle condizioni) da permettere l’azione bio-rimediante dei microrganismi che, dopo aver eliminato gli inquinanti, tornano ai normali livelli dell’ambiente marino.