Mobilità

Hlpy, così con il digitale si rivoluziona l’assistenza stradale

Non una piattaforma di assistenza stradale, ma una società di assistenza stradale digitale. La differenza è sottile ma fondamentale per capire il business model di una startup dei servizi alla mobilità che …si sta facendo strada

Pubblicato il 14 Giu 2022

“Per fortuna anche nel nostro Paese si vedono oggi tante startup fondate da giovani e brillanti talenti. Noi non siamo la classica startup fondata da giovanissimi, siamo tutti ex manager, la nostra startup nasce fondamentalmente dall’esperienza che abbiamo alle spalle” esordisce Graziano Cavallo, uno dei fondatori di hlpy, che ho raggiunto telefonicamente. Ed è proprio questa esperienza, in particolare quella di Cavallo e di Valerio Chiaronzi in Europe Assistance, dove hanno lavorato insieme e maturato la consapevolezza che il mondo dell’assistenza stradale non avesse ancora sfruttato in pieno le possibilità di semplificazione che il digitale può portare.

Dall’idea al progetto:  a maggio 2020 hlpy si costituisce, coinvolgendo tra i soci fondatori anche Enrico Noseda (Chief Innovation Officer di Cariplo Factory e business angel) che fa da advisor della società.

La startup innovativa  si rivolge a business partner del settore Insurance, Car Rental, Costruttori d’Auto ed in generale al mondo Automotive. Ha scelto, per il momento, un modello di business B2B2C, con una soluzione digitale che ridisegna il processo di assistenza stradale dal momento della richiesta all’erogazione e fruizione della stessa. Con grande attenzione, e questo è uno degli elementi chiave, alla user experience.

D’altro canto, alzi la mano chi non ha mai avuto cattive esperienza con l’assistenza stradale: nel migliore dei casi quando ci si ferma la macchina chiamiamo un numero, che è di una centrale operativa, a volte ci vuole del tempo per parlare con un operatore che ci chiederà molte informazioni e ci dirà che prima o poi arriverà un carro attrezzi a riprenderti. Fino a oggi.

Assistenza stradale digitale

hlpy promette di eliminare le imperfezioni del sistema di assistenza stradale e lo fa facendo leva sul digitale e sulle competenze. “Sin dalla prima ora abbiamo creduto che uno degli elementi chiave fosse la composizione del team – dice Graziano Cavallo – e per tale ragione abbiamo identificato nei ruoli chiave persone con un forte know how e competenza specifica del mercato assistenza mixando a questo profili di talenti giovani molti forti in ambito tech e di processi. Proprio questo ultimo punto è stato il core della nostra attività dal giorno 0: ridisegnare tutto il processo di richiesta dell’assistenza stradale in modo più efficace, sicuro e friendly dal momento della richiesta all’erogazione e fruizione della stessa”.

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“Non siamo una piattaforma di assistenza stradale, siamo una società di assistenza stradale digitale. Questo significa che il network di soccorritori è stato da noi convenzionato e contrattualizzato. Oggi noi abbiamo un network di oltre 650 soccorritori su tutto il territorio nazionale, che hanno tariffe nostre convenzionate, che lavorano con determinati KPI. La differenza con gli altri network di assistenza stradale è in parte nel business model, in parte nella tecnologia.

Esperienza cliente Uber like

Noi operiamo a servizio, cioè abbiamo un pay per use business model, i nostri business partner – che sono anche compagnie assicurative – pagano solo il servizio effettivamente utilizzato. Questo porta a una riduzione dei costi. Inoltre, grazie alla digitalizzazione abbiamo migliorato moltissimo l’esperienza cliente che è diventata completamente self service. Si chiama un numero di telefono (crediamo sia ancora la formula preferita), che ci invia un sms con un link per accedere a una web app che attraverso alcune domande ti porta in meno di un minuto a richiedere l’assistenza stradale. Un cliente medio, senza attendere al telefono, in un momento in cui è anche in ansia, in meno di 60 secondo riesce ad attivare il soccorritore stradale più adeguato alla circostanza. Inoltre, potrà avere in real time le informazioni in merito all’evoluzione del suo soccorso stradale, potrà vedere chi sarà il soccorritore che erogherà il servizio con i dettagli relativi al mezzo di soccorso che potrà seguire su mappa. Oltre a queste informazioni, in un modello “Uber like”, è in grado di vedere il rating di qualità che altri clienti hanno espresso su quel soccorritore”.

La società è riuscita già nei primi 9 mesi dalla costituzione a sviluppare la piattaforma digitale e creare il suo network di soccorritori, officine e carrozzerie, oltre 650 punti network in grado di erogare assistenza stradale a tutte le tipologie di veicoli – dalla vettura ai mezzi pesanti – con un’attenzione particolare ai mezzi hybrid e full eletric.

A livello di fundraising, la società ha avuto l’appoggio di diversi investitori privati e investitori istituzionali come Bene AssicurazioniMiro Venture e recentemente The Techshop.

Tra i suoi principali business partner è stato recentemente annunciato Arval Italia, tra le principali realtà nel settore del noleggio a lungo termine e nei servizi di mobilità sostenibile nel nostro Paese. Le due società hanno avviato una fase pilota condotta nel secondo semestre 2021, che ha trovato risultati molto positivi in termini di riduzione dei tempi di intervento, di miglioramento della soddisfazione del cliente e di riduzione dei costi operativi per la gestione del servizio.

Con Arval, la piattaforma hlpy ha spinto sulla digitalizzazione non solo del soccorso stradale, ma anche dell’identificazione del punto di destinazione, tra le oltre 7.000 officine e carrozzerie del Network Arval, e l’individuazione e prenotazione della vettura sostitutiva.

Lo spazio di crescita nel mercato per questa società è molto ampio, anche solo rimanendo in ambito B2B2C.

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