Hub Dot, nuovo appuntamento a Milano dedicato a donne e cibo

Pubblicato il 17 Ott 2014

L’alchimia dei pallini colorati arriva per la seconda volta a Milano. E sarà il cibo, declinato nelle sue numerose sfumature, a fare da comune denominatore dei primi due incontri tematici della stagione autunno/inverno di Hub Dot Italia , il network nato da un’idea di Simona Barbieri, napoletana trapiantata a Londra, che a partire dal 2012 ha creato, da un caffe’ di gruppo di 98 donne, un fenomeno globale e un network di migliaia di donne con eventi in numerose citta’ nel mondo.

Come sempre, saranno i dots, i pallini colorati simbolo di hub dot, ad aiutare le donne a connettersi attraverso il potere delle storie. Giallo, verde, rosso, viola o blu, per trovare il missing link: un’amica, un lavoro, un progetto, un’idea, un’ispirazione o un sogno. Il percorso nato poco più che due anni fa a Londra, dall’idea di Simona Barbieri, ha oggi raccolto oltre diecimila adesioni intorno alla community hub dot. Un bilancio super per Simona Barbieri, che annuncia il passo successivo: il lancio di una piattaforma digitale hub dot, la piazza digitale che andrà di pari passo con gli eventi face to face.

Prima tappa del calendario 2014/2015 di hub dot Italia il 15 ottobre ore 18,30, da FELTRINELLI RED il nuovo brand di Feltrinelli in Piazza Gae Aulenti, in una cornice super cool: storytelling alla “hub dot maniera”, storie straordinarie professionali o personali di donne che parleranno di cibo come esperienza di riconversione, scrittura, unione tra generazioni, sintomo, malattia, guarigione, passione, inclusione sociale e impegno no profit, editoria, tecnologia e riciclo, arte e cibo come unione magica.

Le storie che troveremo il 15 ottobre, i nomi delle speaker non compaiono in quanto il format di hub dot prevede che siano scoperti durante la serata.

Main speaker

Editrice di una rivista quadrimestrale di cucina in cui le ricette non sono l’elemento principale, ma le storie, le persone ed i luoghi legati al cibo diventano il filo conduttore e comune denominatore della rivista.Le storie la appassionano, le piace dare spazio e visibilità a chi ancora non ne ha e dare risalto all’innovazione, alla creatività e al mondo contemporaneo.

1) la cucina migrante

Dalla Grecia all’Italia, dalla Bocconi alla cucina di casa sua. Per lei cucinare significa raggiungere il massimo della felicità, che solo un’altra volta ha capito di aver provato; significa poter sbagliare e creare delle magie inaspettate. Lei vuole fare la casalinga, colei che amministra la casa.

2) il cibo da malattia ad arte

Anoressica nell’adolescenza, ne è uscita grazie ad un percorso che l’ha portata a scrivere un libro prima e a farne uno spettacolo teatrale dopo, dove lei stessa recita. Uno spettacolo per teatri e scuole. Insegna teatro nella comunità dove è stata ospite per guarire dai disturbi legati all’alimentazione.

3) il cibo come punto zero

In un ristorante di Grenoble 4 donne di 4 decenni diversi vivono la cucina italiana come riscatto delle loro vite e come veicolo per far conoscere l’Italia all’estero. Alma è in cucina, una cucina che per lei ha significato ripartire da zero, senza aver mai fatto la cuoca.

4) il cibo come rinascita sociale

Architetto milanese, vissuta a Londra, ora fa la spola tra Ostuni e Milano. A Ostuni, là dove c’erano le discariche abusive ora ci sono orti biologici, dati ai residenti a condizione che li curino e producano bio, in attesa di diventare l’inizio di una filiera virtuosa che vedrà Ostuni al centro del progetto.

5) Main speaker – il cibo come rinascita personale

Raccoglitrice nomade di erbe selvatiche, bacche, resina in alta quota, che trasforma in salse e condimenti nella sua officina botanica. Prima era una ristoratrice stellata, ora vive il cielo, il sole, le sue Dolomiti ed è grata alla natura.

6) L’arte del cibo e il cibo nell’arte – piani reali e virtuali

Food stylist allestirà un tavolo con cibo “finto” pronto per essere fotografato. –L’inganno-

Non è previsto uno speech.

Nella cornice della serata sarà dedicato anche spazio alle startup al femminile, ecco quelle che interverranno e presenteranno il proprio progetto.

Nome: Social kitchen:

Speaker: Rosanna Curi

Social Kitchen è una lezione di cucina interattiva che ognuno può seguire direttamente dalla sua cucina tramite pc o tablet. Basta collegarsi a www.socialkitchen.it all’ora dell’evento ed essere pronti con tutti gli ingredienti e attrezzature richieste nell’invito. Ogni partecipante sarà guidato dallo chef a cui potrà rivolgere tutte le domande su dubbi o incertezze tramite chat. Lo chef risponderà immediatamente in diretta! In meno di un’ora il piatto sarà pronto in tavola da condividere con la famiglia, con gli amici o mangiare per conto proprio! Si potranno condividere le foto del piatto sulla pagina Social Kitchen e commentare le foto dei piatti dei compagni di corso. Un modo innovativo per diffondere la cultura per la buona cucina in maniera democratica e accessibile a tutti, senza limitazioni geografiche e di portafoglio. Dal 7 gennaio 2014 ad oggi sono state realizzate 30 puntate settimanali di Social Kitchen. Ogni mercoledì sera è stata mandata in onda una trasmissione in streaming online via web. A partire da maggio 2014 è stata lanciata SocialVeg, la prima linea editoriale “specializzata” di Social Kitchen e nuove iniziative sono in pipeline.

Nome: Originario

Speaker: Sissi Semprini

Breve descrizione: finalmente coloro che amano scoprire e provare nuovi prodotti artigianali potranno trovarli ed acquistarli fuori del territorio di origine avvalendosi di una nuova ed unica piattaforma digitale e potranno ricevere a casa ogni mese un tasting box contenente una nuova e diversa storia da degustare con i propri amici. I produttori potranno vendere e promuovere i loro prodotti ai foodies di tutto il mondo e divulgare la loro storia e tradizione. L’ideatrice di Originario è una donna che cinque anni fa ha deciso di lasciare il magico mondo del lavoro sicuro (vice presidente in un’agenzia internazionale di RP) per fare qualcosa che le piacesse sul serio e la facesse divertire di più. L’idea nasce dall’amore per l’agroalimentare e da una visione: far arrivare a persone appassionate, i cibi e i vini prodotti con passione da altre persone che il team di Originario va a conoscere e incontrare là dove ogni giorno creano qualcosa di buono.

Nome: Out of Gluten

Speaker: Paola Brasolin, Roberta Maranzana e Alesssandra Tarissi

Breve descrizione: Perché un celiaco non può mangiare alimenti buoni anche se senza glutine? Questa è stata la molla e la sfida di tre intraprendenti business women (Paola Brasolin, Roberta Maranzana, Alessandra Tarissi de Jacobis) amiche da una vita, che hanno fondato Noi Tre, società tutta al femminile, con l’intento di dare vita a un nuovo concetto di negozio per celiaci e intolleranti: produrre alimenti gluten free che siano praticamente indistinguibili da quelli normali. Out of Gluten è il primo negozio ‘gourmet’ per celiaci e intolleranti, dove la proposta dei classici prodotti confezionati ‘gluten free’ affianca prodotti freschi di giornata e di alta gastronomia. I prodotti freschi, dal pane alle focacce, dai dolci alle torte salate e alla pasta fresca sono realizzati quotidianamente nel laboratorio del negozio con attenzione per le materie prime utilizzate, per il sapore e per la presentazione, al fine di regalare vere e proprie prelibatezze rigorosamente senza glutine. Le prime ricette di piatti freschi di Out of Gluten sono state inventate da Jörg Trafoier, chef stellato considerato uno dei più estrosi e geniali dell’Alto Adige. Out of Gluten ha in progetto di affidare la creazione di nuove ricette ad altri chef di sua fiducia, provenienti da altre regioni Italiane sempre sotto il segno del Made in Italy e del gluten free. L’obiettivo è di aprire altri negozi in Italia ed all’estero. La storia di come è iniziata questa avventura imprenditoriale è davvero toccante in quanto una delle fondatrici ha scoperto a 38 anni di essere celiaca dopo aver perso il padre perchè nessuno aveva capito che anche lui fosse un celiaco. Da qui la voglia di fare qualcosa per aiutare concretamente la comunità dei celiaci che purtroppo è in continua crescita.

Nome: Orange Fiber

Speaker: Enrica Arena e Adriana Santanocito

Breve descrizione: è un progetto imprenditoriale volto alla creazione di tessili sostenibili da rifiuti di agrumi, utilizzando le nanotecnologie e processi di ricerca e sviluppo. I prodotti tessili ottenuti da rifiuti di agrumi rilasciano vitamine su chi li indossa. Tutto ciò è a dir poco rivoluzionario ed è stato possibile grazie alla tenacia ed alle competenze tecniche di due giovani donne catanesi.

Nome: Birroir

Speaker: Elisa

Breve descrizione: è un birrificio artigianale tutto al femminile grazie alla forte volontà di tre giovani donne con esperienze di studio e di vita diverse che si sono incontrate per caso nello stesso posto di lavoro: Elena, Elisa ed Alejandra. Stanche della comune esperienza lavorativa e spinte dalla passione per la birra artigianale un giorno hanno capito che era venuto il momento di diventare protagoniste della loro vita. Birroir è la storia di tre amiche che hanno voluto dare vita a un’attività di produzione di birra artigianale di qualità, un progetto al quale si è poi aggiunta Linda, per completare il team in rosa.

Il nome del birrificio Birroir, mutua il concetto francese di Terroir usato in enologia, ma Birroir si riferisce alla birra ed è Terroir proprio per il forte legame ai valori locali d’eccellenza della sua produzione, che viene realizzata principalmente con le risorse del territorio, e per l’artigianalità dei processi produttivi impiegati a partire dalla macinazione, passando alla cottura e alla fermentazione fino all’imbottigliamento. Da tutto questo nascono birre sincere, scaturite non solo da una grande passione ma anche dalla genuinità dell’acqua utilizzata. Il birrificio sorge non a caso, ma per volontà delle birraie, lungo ‘La Via dell’Acqua’ progetto promosso dal Comune di Capannori e dalla Regione Toscana per valorizzare questa risorsa eccellente del territorio.

All’appuntamento di Milano, seguirà quello di Napoli, 29 ottobre ore 20,00, il primo Supper Club di hub dot Italia, 7 chef, 7 portate, 7 storie sulla scia dell’apprezzatissimo Supper Club di hub dot Londra: anche a Napoli, hub dot connetterà le donne attraverso la loro passione per il cibo nell’ex galleria d’arte contemporanea di Marzia e Francesca CAROLA, nipoti di Jean Carola Francesconi, l’autrice di ” La Cucina Napoletana”, must della cucina partenopea da generazioni.

Le storie prendono spunto dal piatto che ogni chef presenta. Una portata-una speaker, e la sua storia. La disposizione dei posti a sedere cambierà durante la serata, per dare a tutte le donne presenti la possibilità di connettersi con il maggior numero di ospiti.

Per intervenire è necessario iscriversi online sul sito www.hubdot.com, e seguire le istruzioni per la registrazione, inserire nella sezione “about you” la richiesta di connessioni specifiche e provvedere alla registrazione online.

Attenzione, i posti sono limitati.

Eventi hub dot nel mondo: 17 settembre 2014 Houston, 2 ottobre 2014 Barcellona, 19 novembre 2014 Lussemburgo, Gambia e Portland in novembre 2014 con date ancora da definire, primavera 2015 South Africa e tante altre città, in Italia e non solo.

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