Donne business angel, ancora poche, ma questo è l’identikit

Ci vorrebbero più donne business angel, lo dicono tutti, anche perchè sono brave, fanno le exit e amano i business a impatto sociale. Un report ce le racconta.

Pubblicato il 09 Mar 2018

Ce ne vorrebbero di più di questi angeli, che non sono quelli del focolare. Parliamo di donne business angel, che un progetto europeo mira a sostenere, attraverso azioni di sensibilizzazione che aumentino il coinvolgimento femminile nell’angel investing. Intanto ha realizzato una prima mappatura, identificando le caratteristiche della donna business angel europea: imprenditrice o manager di grande esperienza, tra 30 e 50 anni, con almeno un’exit di successo alle spalle, attenta all’impatto sociale delle imprese in cui investe e con una propensione per le startup al femminile. Sono queste le caratteristiche della business angel europea che emergono dalla ricerca “Ostacoli e le opportunità per le donne Angel investing in Europa” condotta su un campione rappresentativo di 640 donne in 6 nazioni, nel contesto del programma Women Business Angels for European Entrepreneurs WA4E, di cui fa parte l’Associazione IBAN.

“Abbiamo aderito con entusiasmo ad un progetto europeo coordinato da Business Angels Europe perché riteniamo fondamentale sensibilizzare il pubblico femminile sulla professione dell’angel investor, ancora poco conosciuta. – ha dichiarato Paolo Anselmo, presidente Iban – È importante iniziare a raccontare storie di successo di business angel donne che siano di esempio e ispirazione per le altre. Le angel investor non si limitano ha investire finanza ma danno anche un importante contributo manageriale alla crescita delle startup. Di conseguenza, la diversity all’interno della comunità di investitori, come ampiamente dimostrato per la governance delle imprese, non può che rappresentare un arricchimento in termini di opportunità, capacità e competenze a sostegno delle aziende ancora in fase di early stage”.

Il progetto (http://wa4e.businessangelseurope.com) è finalizzato a fotografare la situazione in Italia e nei principali mercati europei (UK, Francia, Belgio, Spagna e Portogallo): i risultati consentiranno di individuare le azioni necessarie per incentivare la professione di business angel tra le donne europee. Obiettivo è di censire i numeri e il ruolo delle donne nel angel investing e di individuare le azioni necessarie per coinvolgere un sempre maggior numero di donne tra i Business Angel.

Si tratta, infatti, di una professione ancora poco frequentata dalle donne, come indica la tabella qui sopra, ma in crescita come evidenzia anche la Survey IBAN 2017 sugli investimenti angel in Italia da cui emerge che un investimento su quattro nel 2017 è stato portato a termine da una business angel. Tra l’altro proprio lo scorso anno, il Premio italiano Business Angel dell’anno (sono aperte le candidature per il 2018è andato proprio a una donna, Paola Bonomo. 

E’ possibile scaricare il report completo a questo indirizzo.

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