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La rivoluzione del lavoro nelle startup, scaleup, PMI

Secondo lo studio condotto da Personio le aziende devono attuare i principi della great re-evaluation per contrastare il fenomeno della great resignation

Pubblicato il 25 Mar 2022

Personio, la scaleup he sviluppa e fornisce soluzioni software per la gestione delle risorse umane alle piccole e medie imprese, annuncia il suo HR Study 2022, frutto di un programma di ricerca messo in atto dalla società che monitora costantemente l’evolversi del mondo HR.

La ricerca individua alcuni trend particolarmente critici nel contesto di trasformazione digitale che stanno vivendo le imprese in ogni paese d’Europa e che impatta in maniera significativa anche sulle PMI italiane.

Questa edizione è stata condotta a febbraio 2022 su un campione di cinquemila dipendenti e di 1205 decisori HR operanti nelle PMI di tutta Europa, tra questi 500 dipendenti e 120 decisori HR italiani.

“Probabilmente non c’è mai stato un momento migliore per le imprese giovani e piccole comprese startup e scaleup, per accedere al mercato dei talenti: sebbene un significativo 62% dei datori di lavoro che abbiamo intervistato nel 2022 abbia dichiarato di avere difficoltà a trovare talenti sul mercato, un interessante 46%, in aumento rispetto al 42% del 2021, dei dipendenti intervistati a febbraio intende cambiare lavoro nei prossimi 12 mesi. Questo desiderio di cambiamento deriva da una crescente insoddisfazione per l’attuale impiego dovuta alla scarsità di feedback e riconoscimenti da parte dei propri capi, alla mancanza di prospettive di crescita a lungo termine e alla ricerca di un maggiore equilibrio tra flessibilità e work-life balance. In questo contesto, in cui i talenti tradizionalmente avrebbero scelto di lavorare per organizzazioni più grandi e affermate, le startup e scaleup con la loro flessibilità innata, circuiti di feedback diretti e un atteggiamento positivo intrinseco, diventano un’opzione per molti versi interessante. Occorre però assicurarsi di avere il tempo da dedicare a queste attività ad alto valore come ricerca e selezione, sviluppo e formazione, ingaggio e retention dei talenti, mentre il 59% dei responsabili delle risorse umane che abbiamo intervistato a febbraio ritiene di non averlo, dovendosi piuttosto dedicare alle numerose questioni burocratiche. Fortunatamente oggi molte pratiche amministrative possono essere facilitate da piattaforme HR digitali basate su cloud come quella proposta da Personio, pienamente in linea, per missione e per disegno, con l’operatività e i budget tipici del mondo PMI”, dice a Startupbusiness Ross Seychell, chief people officer di Personio.

Il tema principale nel mondo del lavoro 2021 è stata la cosiddetta great resignation. Nel corso degli ultimi due anni, a causa della pandemia molte persone hanno rivisto le loro priorità e si sono focalizzate su quello che era per loro più importante. Questo ha portato a richieste di modalità di lavoro più flessibili e di un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Questo atteggiamento non si è ancora esaurito; lo studio di Personio 2022 suggerisce che il 46% dei dipendenti delle PMI in tutta Europa ha in programma di cercare un nuovo lavoro nei prossimi 12 mesi, percentuale che vale anche per il mercato italiano.

In base ai questionari, sembra che i motivi principali per cui le persone tendono a lasciare il lavoro riguardino la sfera personale, e in particolare quella dell’autostima: il 32% a causa di un ambiente troppo stressante, il 31% perché non ritiene di essere giustamente apprezzato o anche solo di non avere sufficienti momenti di feedback costruttivo con i propri superiori, il 30% perché vede poche opportunità di avanzamento di carriera in relazione ai risultati conseguiti, alle competenze sviluppate e all’esperienza maturata.

E non è solo l’incentivo economico che le può convincere a rimanere. In Italia il 40% degli intervistati cita come possibili motivazioni a non lasciare il lavoro un relativo miglioramento del work-life balance, il 39% benefit più interessanti e il 22% opportunità di formazione e sviluppo, tanto più in un contesto nel quale molti dei lavori del futuro, a breve e a medio termine, saranno probabilmente parecchio diversi da quelli attuali e consolidati.

I lunghi periodi di lockdown, d’altra parte, hanno fatto in modo che in molti rivalutassero il luogo di lavoro come spazio di socialità, ma anche come centro di produttività, e il lavoro stesso come un’opportunità per esprimersi, per migliorare la propria vita e per avere maggiori soddisfazioni.

Pertanto, le PMI hanno l’opportunità di affrontare il tema della great re-evaluation in maniera strategica, introducendo nel mix di pratiche gestionali elementi fino a oggi solo parzialmente utilizzati.

In un momento in cui sembra che i talenti non siano mai stati così difficili da assumere o da trattenere, la funzione delle risorse umane ha un ruolo vitale e strategico da svolgere. Il 59% dei decisori HR dichiara però di non avere abbastanza tempo per gestire lo sviluppo delle persone in modo efficace, il 55% sostiene che dedicare tempo all’amministrazione del personale impedisce loro di focalizzarsi su attività più strategiche. (Photo by Aarón Blanco Tejedor on Unsplash )

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